Lena Dunham per principianti

Compie trent'anni oggi, e prima di oggi è già stata autrice, attrice e regista di una serie per HBO, tra mille altre cose che fanno spesso parlare di lei negli Stati Uniti

Lena Dunham a un evento organizzato con Planned Parenthood, un’organizzazione di cliniche non profit che forniscono servizi sanitari tra cui interruzioni di gravidanza, il 24 gennaio 2016 (Nicholas Hunt/Getty Images)
Lena Dunham a un evento organizzato con Planned Parenthood, un’organizzazione di cliniche non profit che forniscono servizi sanitari tra cui interruzioni di gravidanza, il 24 gennaio 2016 (Nicholas Hunt/Getty Images)

Lena Dunham – che è nata il 13 maggio 1986 e compie oggi trent’anni – è nota soprattutto per aver scritto, diretto e interpretato la serie tv di HBO Girls, la cui sesta e ultima stagione sarà trasmessa nel 2017. Negli anni ha fatto parlare di sé per il suo successo molto precoce – prima di trent’anni ha scritto una serie per HBO e un libro per Random House, tra le altre cose – e perché negli Stati Uniti è considerata una delle principali protagoniste della rinascita del cosiddetto “femminismo mediatico”, insieme a scrittrici come Roxane Gay e Chimamanda Ngozi Adichie e anche alla cantante Beyoncé (soprattutto con il suo nuovo disco, Lemonade).

Per Girls Dunham ha ricevuto due Golden Globes e numerose candidature agli Emmy. Oltre all’attività di regista, attrice e attivista femminista, Dunham ha anche scritto un libro autobiografico – Non sono quel tipo di ragazza (in Italia è uscito con Sperling & Kupfer nel 2014) – e insieme alla produttrice e regista Jennifer Konner dirige la newsletter Lenny Letter. Dal 2012 alcuni suoi articoli e racconti sono stati pubblicati sulla rivista New Yorker.

Prima di diventare famosa con Girls, Dunham ha realizzato diversi film indipendenti che caricava su YouTube. Nel 2009 ha partecipato al festival South by Southwest con Creative Nonfiction (che si può vedere interamente qui) e nel 2010 ha vinto il premio per il miglior film narrativo del festival con il film semiautobiografico Tiny Furniture (in cui recitavano anche sua madre, l’artista Laurie Simmons, e sua sorella Grace). Grazie a Tiny Furniture, girato a 23 anni, Dunham ha firmato un contratto con l’emittente televisiva americana HBO: le è stato proposto di realizzare la serie che avrebbe voluto vedere in tv, e così è nata Girls.

Che cos’è Girls

Girls è una serie tv ambientata a New York che ha per protagoniste quattro ragazze ventenni, Hannah, Marnie, Jessa e Shoshanna. Hannah, un’aspirante scrittrice, è interpretata da Lena Dunham. In Italia solo le prime due stagioni di Girls sono state trasmesse in tv, su MTV nel 2012 e nel 2013. Tuttavia anche in Italia la serie ha dei fan. La quinta stagione è andata in onda negli Stati Uniti dal 21 febbraio al 17 aprile.

La serie è stata oggetto di diverse polemiche, nel corso del tempo. Inizialmente è stata criticata perché tutti i personaggi principali erano bianchi: Dunham motivò questa scelta dicendo che non avrebbe saputo raccontare l’esperienza di una ragazza afroamericana, essendo una donna bianca e per metà di origine ebraica, e che non intendeva includere tra i protagonisti della serie un personaggio nero solo per fare una concessione simbolica. Nella seconda stagione il personaggio di Hannah frequenta un ragazzo nero e per questa ragione Dunham fu nuovamente criticata, questa volta perché ritenuta in contraddizione rispetto alle sue dichiarazioni precedenti.

La serie è stata anche accusata di classismo perché mostra la vita di quattro ragazze benestanti, che spesso si dimostrano frivole. Un episodio della prima stagione invece è stato criticato perché poteva creare confusione tra le ragazze sugli effetti del papilloma virus e su come prevenirlo. Tuttavia molti critici hanno apprezzato il fatto che la serie tratti di altri argomenti importanti in modo serio, e probabilmente con qualità crescente stagione dopo stagione: tra questi, l’aborto, il rapporto delle donne con l’immagine del proprio corpo, le molestie sul lavoro e per strada.

Non sono quel tipo di ragazza, Lenny Letter e la casa editrice

Nel 2014 è uscita un’autobiografia di Lena Dunham, intitolata Non sono quel tipo di ragazza. Nel libro Dunham racconta diversi fatti molto personali, a partire dalla diagnosi di disturbo ossessivo-compulsivo ricevuta da bambina: Dunham fa tuttora uso di farmaci antidepressivi contro l’ansia. Nel libro racconta anche di un’esperienza sessuale avuta all’università che con il tempo è arrivata a considerare come uno stupro: quando accadde Dunham aveva bevuto molto e aveva assunto dosi di Xanax e cocaina. Per via di questo racconto un ex studente dell’Oberlin College, l’università frequentata da Dunham, le ha fatto causa: Dunham ha cercato di nascondere l’identità della persona coinvolta nell’episodio, ma facendolo ha descritto senza volere un’altra persona, l’uomo che poi le ha fatto causa.

Non sono quel tipo di ragazza inizia così:

Ho vent’anni e mi odio. I capelli, la faccia, la pancia sporgente. La mia vocina tremolante e le poesie sdolcinate. Il fatto che i miei genitori, per rivolgersi a me, usino un tono leggermente più alto di quello che usano con mia sorella, come se fossi un funzionario pubblico che ha dato di matto e se, messa sotto pressione, potessi far esplodere gli ostaggi che tengo legati nello scantinato.

Nel cosiddetto “anno delle newsletter” – cioè il 2015, anche se quella del Post è arrivata dopo – Lena Dunham ha poi creato una sua newsletter: il primo numero di Lenny Letter è stato spedito il 23 ottobre 2015; Dunham la dirige insieme alla regista Jennifer Konner. Di fatto Lenny Letter è una rivista online femminista che tratta diversi temi, dalla politica alla moda, dalla cultura alla salute. È su Lenny che l’attrice Jennifer Lawrence ha criticato la disuguaglianza tra gli stipendi degli attori uomini e delle attrici donne a Hollywood, per esempio. All’inizio di aprile 2016 è stato annunciato che Lenny diventerà anche una casa editrice all’interno del grande gruppo editoriale Peunguin-Random House.

L’endometriosi e altre questioni per cui Lena Dunham è famosa

Su Lenny Dunham ha anche raccontato di essere affetta da endometriosi: è una malattia che colpisce le donne e che, anche se non le mette in pericolo di vita, può essere molto dolorosa e rendere difficile la vita quotidiana. Causa la creazione di porzioni di endometrio – il tessuto che ricopre la cavità interna dell’utero, quello che viene espulso durante le mestruazioni – in varie zone del corpo in cui non dovrebbe trovarsi: nei giorni del ciclo mestruale queste porzioni di endometrio anomale sanguinano come se fossero nell’utero, causando infiammazioni e dolore, dato che il sangue non può essere espulso. L’endometriosi è una malattia che colpisce il 10 per cento delle donne in età fertile e molto spesso non viene diagnosticata o è riconosciuta in ritardo. Anche nel caso di Dunham la diagnosi corretta non è stata fatta subito. Dunham ha deciso di raccontare la sua esperienza per sensibilizzare sulla questione e far conoscere di più questa malattia.

Si è parlato di Lena Dunham anche in merito a una questione apparentemente più frivola: quella del fotoritocco dei personaggi famosi nei servizi delle riviste. Dunham è stata intervistata sul numero di febbraio 2014 dell’edizione americana di Vogue: l’articolo era accompagnato da fotografie scattate dalla famosa fotografa Annie Leibovitz che ritraevano Dunham e Adam Driver (che oltre a interpretare Kylo Ren in Star Wars: Il Risveglio della Forza è anche Adam Sackler in Girls) ed erano state ritoccate con Photoshop prima della pubblicazione. La rivista online Jezebel ha offerto un premio di diecimila dollari a chi avesse fornito le immagini «vere»: estendendo l’invito anche alla stessa Lena Dunham (che ha un fisico lontano dai modelli e dai canoni che solitamente vengono proposti dai media, a partire da quello della magrezza) e garantendo l’anonimato. Le foto sono poi arrivate e sono state pubblicate sul sito.

Infine Dunham è una sostenitrice molto attiva della candidata a presidente degli Stati Uniti Hillary Clinton e lo scorso ottobre l’ha intervistata su Lenny. Sulla rivista Time Dunham ha spiegato che voterà Clinton alle elezioni presidenziali non solo perché è una donna, ma anche per le posizioni di Clinton sull’assistenza sanitaria, il controllo delle armi da fuoco e l’uguaglianza di stipendi tra uomini e donne.

late in life cheerleader CC: @hillaryclinton

Un video pubblicato da Lena Dunham (@lenadunham) in data: