40 anni fa morì Alvar Aalto

È stato uno dei più importanti architetti e designer del Novecento, famoso per la cura con cui progettava anche lampade e mobili delle sue costruzioni

Alvar Aalto su un francobollo del 1976 (Wikimedia)
Alvar Aalto su un francobollo del 1976 (Wikimedia)

Quarant’anni fa, l’11 maggio del 1976, morì Alvaro Aalto, uno dei più importanti designer e architetti del Novecento. Aalto è però stato anche pittore e scultore e nella sua lunga carriera – iniziata negli anni Venti e finita negli anni Settanta – ha attraversato molti stili architettonici. Nei suoi primi anni da architetto è stato definito un esponente del classicismo nordico e del Movimento Moderno, che puntava a un rinnovamento dell’urbanistica, del design e dell’architettura e tra i suoi più famosi esponenti aveva Le Corbusier e Frank Lloyd Wright. I più importanti progetti di Aalto sono invece stati descritti dal termine Gesamtkunstwerk, che significa “opera d’arte totale” ed ha a che fare con la volontà di Aalto di curare ogni aspetto delle cose che progettava: non solo l’architettura ma anche i design e i materiali e l’arredamento degli interni.

Aalto era nato nel 1898 a Kuortane, un paese del sud della Finlandia, che allora faceva parte dell’impero russo. Suo padre era un ingegnere specializzato in cartografia e sua madre una postina di origini svedesi, che morì quando lui aveva cinque anni. Da ragazzo Aalto accompagnò spesso il padre nei viaggif in cui doveva studiare terreni e territori e nel 1921 si laureò in architettura all’università di Helsinki, la capitale della Finlandia. Nel 1923 Aalto collaborò alla realizzazione dei disegni del centro congressi costruito per la Fiera mondiale del 1923 di Göteborg, in Svezia, e aprì il suo primo studio. Nel 1924 sposò l’architetta Aino Marsio: i due ebbero due figli e per molti anni lavorarono insieme. Nel 1934 Aalto, che come architetto stava iniziando a farsi conoscere anche fuori dalla Finlandia, fondò a Helsinki la Artek, una ditta di mobili che esiste ancora oggi.

Negli anni Trenta del Novecento gli oggetti disegnati di Aalto furono esposti in alcuni dei più importanti musei al mondo, tra cui il MOMA di New York e la Triennale di Milano. Tra i più importanti edifici progettati da Aalto ci sono invece i dormitori del Massachusetts Institute of Technology di Cambridge, negli Stati Uniti, e il Centro culturale di Wolfsburg, in Germania. Alto progettò anche alcuni edifici italiani: il centro culturale di Siena e la chiesa di Riola, vicino a Bologna. Nel 1957 Aalto ricevette una laurea ad honorem dal Politecnico di Milano e nel 1962 vinse il premio Sonnig, assegnato ogni due anni a persone che nei loro ambiti hanno contribuito alla cultura europea (di solito lo vincono scrittori o filosofi). Aalto morì nel 1976 a Helsinki: il suo ultimo progetto è stato quello per l’area universitaria di Reykjavík, in Islanda.