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  • Mercoledì 27 aprile 2016

In Venezuela i dipendenti pubblici lavoreranno solo due giorni la settimana

Per risparmiare energia, dice il presidente Nicolas Maduro, vista la grave crisi del paese

Persone in fila per acquistare il pane in un sobborgo della capitale Caracas (AP Photo/Fernando Llano)
Persone in fila per acquistare il pane in un sobborgo della capitale Caracas (AP Photo/Fernando Llano)

Il presidente del Venezuela Nicolas Maduro ha annunciato che i dipendenti pubblici d’ora in poi lavoreranno soltanto il lunedì e il martedì. Ufficialmente, lo scopo della misura è risparmiare energia elettrica tenendo chiusi gli uffici pubblici. A causa della siccità, la diga che produce circa il 70 per cento dell’energia elettrica del paese non è più in grado di soddisfare la domanda. Il Venezuela ha una delle riserve di petrolio più importanti del mondo, ma il carburante estratto è quasi tutto destinato ai trasporti e all’esportazione. Per fronteggiare la crisi, il governo aveva già reso il venerdì un giorno libero per circa 3 milioni di dipendenti pubblici e ha introdotto un black out quotidiano di circa quattro ore.

Al momento sembra che due categorie saranno escluse dalla misura: i dipendenti degli ospedali e quelli dei supermercati di stato. A causa di una grave crisi economica e valutaria, in Venezuela c’è da anni scarsità cronica di beni di prima necessità, come caffè, zucchero e carta igienica. Uno dei pochi modi di procurarsi questi prodotti è fare la spesa negli spacci statali, dove però spesso bisogna affrontare code lunghe ore. I dipendenti pubblici saranno pagati anche per i giorni che trascorreranno a casa: in molti ne hanno approfittato per andare a fare la spesa, un’attività che nelle grandi città può richiedere una giornata intera. Secondo i critici, scrive l’Associated Press, la misura non serve a ottenere risparmi energetici, visto che i dipendenti in ferie andranno a casa dove consumeranno elettricità guardando la TV o accendendo l’aria condizionata.

Il primo maggio dovrebbe entrare in vigore un’altra misura di risparmio energetico: lo spostamento del fuso orario, il secondo nel giro di dieci anni. Nel 2007 il predecessore di Maduro, Hugo Chavez, aveva spostato il fuso orario del paese mezz’ora indietro: una sorta di gesto simbolico per rimarcare la differenza tra il Venezuela e i suoi rivali geopolitici, come Stati Uniti e Colombia. Maduro vorrebbe anticipare ancora il fuso, in modo da guadagnare ore di luce e ottenere così un ulteriore risparmio energetico. Per il momento non è chiaro però di quanto sarà spostato l’orario e nemmeno quali saranno gli altri dettagli del piano.