È morto Gianroberto Casaleggio, aveva 61 anni

Era malato da tempo e nell'aprile 2014 era stato operato per un edema cerebrale

(GIUSEPPE ARESU/AFP/Getty Images)
(GIUSEPPE ARESU/AFP/Getty Images)

Gianroberto Casaleggio, politico ed imprenditore milanese, noto soprattutto per essere stato con Beppe Grillo il cofondatore del Movimento 5 Stelle, è morto stamattina, a 61 anni. Casaleggio era malato da tempo e nell’aprile del 2014 era stato operato per un edema cerebrale a Milano. Sul blog di Beppe Grillo un post dice: “Questa mattina è mancato Gianroberto Casaleggio, il cofondatore del MoVimento 5 Stelle. Ci stringiamo tutti attorno alla famiglia. Gianroberto ha lottato fino all’ultimo”.

Prima di diventare il cosiddetto “guru” del movimento – come lo chiamavano regolarmente i giornali – ispirandone le linee guida e la strategia comunicativa, Casaleggio aveva avuto diverse esperienze di lavoro come imprenditore ed esperto di Internet: aveva iniziato la sua carriera lavorando all’Olivetti e alla fine degli anni Novanta era stato nominato amministratore delegato della Webegg, un’importante società italiana di consulenza che faceva parte del gruppo Telecom Italia, specializzata nella comunicazione su Internet. Tra giugno e luglio 2004, durante un periodo di grandi cambiamenti nell’assetto societario di Telecom, il controllo di Webegg venne venduto ad un’altra società di consulenza: Casaleggio uscì da Webegg e fondò la società informatica ed editoriale Casaleggio Associati, occupandosi principalmente, anche in questo caso, di consulenza sulle strategie comunicative su Internet.

La prima intervista di Casaleggio dopo l’operazione, del maggio 2014:

Nella nuova società portò alcuni suoi compagni di lavoro del gruppo Telecom, oltre naturalmente ai suoi contatti e alle sue relazioni. Nella Casaleggio Associati, Gianroberto era presidente e azionista al 28,5 per cento, stessa quota di suo figlio Davide. Nel 2004 si candidò alle elezioni nel comune in cui risiedeva, Settimo Vittone in provincia di Torino, con la lista civica “Per Settimo”: ottenne sei voti e la sua lista arrivò ultima. Nel 2005 Casaleggio iniziò a curare il blog di Beppe Grillo diventando anche editore di alcuni suoi libri; successivamente fu molto coinvolto nell’impegno politico di Grillo e nella fondazione del Movimento 5 Stelle.

Nel 2007 la Casaleggio Associati pubblicò su YouTube un video intitolato “Prometeus – La rivoluzione dei Media”: nel video, datato simbolicamente 6 aprile 2051, l’avatar dello scrittore statunitense Philip Dick racconta al “vecchio mondo” cosa bisogna aspettarsi dal futuro. Il messaggio, che inizia con la frase “L’uomo è Dio. È ovunque, è tutti, conosce tutto”, spiega come Internet sia in grado di cambiare la società e l’informazione, per cui «libri, articoli, immagini, si trasformarono in un unico flusso di conoscenza». L’obiettivo di Prometeus è quello di vivere in un mondo virtuale dove «l’esperienza è la nuova realtà». La Casaleggio Associati pubblicò poi un altro videomessaggio in cui una voce femminile spiegava che prima di arrivare alla «sostituzione dell’anima con un avatar», la società dovrà passare attraverso alcuni momenti difficili: si svilupperà nei prossimi anni una forte divisione tra i paesi occidentali e quelli che praticano ancora la censura, basata sulla limitazione dell’accesso a Internet.

(I video visionari di Casaleggio)

La società di Casaleggio si occupò anche della campagna online e del blog di Antonio Di Pietro e del sito della casa editrice Chiarelettere. Dal 2006, la sua società cominciò a fare ricerche sull’e-commerce in Italia organizzando ogni anno a Milano un convegno per presentarne i risultati. Tra il 2007 e il 2008 Casaleggio accettò gratuitamente l’incarico di consigliere dell’allora ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro per lo studio delle attività che avevano a che fare con la comunicazione istituzionale. L’11 febbraio del 2013 ha pubblicato, insieme a Dario Fo e Beppe Grillo, il libro “Il Grillo canta sempre al tramonto – Dialogo sull’Italia e il MoVimento 5 Stelle”. Inoltre, nella sede della sua società, è stato allestito lo studio della webradio ufficiale del movimento, La Cosa.

Un mese fa i giornali italiani si erano occupati molto di una storia sugli indirizzi email dei parlamentari del Movimento 5 Stelle e un server esterno gestito dai suoi deputati. Secondo due articoli pubblicati dal Foglio, molti parlamentari del M5S temevano che i loro indirizzi mail fossero “sorvegliati” dai dirigenti del partito; e temevano che un server esterno gestito dai deputati fosse controllato dalla società a cui faceva capo Gianroberto Casaleggio. Di recente si era parlato molto di Casaleggio anche per via del contratto firmato dai candidati al consiglio comunale di Roma per il M5S, che li obbligava a far approvare in maniera preventiva allo staff della Casaleggio Associati qualunque atto amministrativo di una certa importanza.

Qualche giorno fa Casaleggio era intervenuto sul blog di Grillo commentando un articolo pubblicato sulla Stampa da Jacopo Iacoboni in cui si diceva che il cofondatore sarebbe stato sostituito molto presto dal figlio Davide: Iacoboni citava un parlamentare molto importante del Movimento cinque stelle che dopo una riunione con Casaleggio aveva parlato di «cinque o sei pesanti cali dell’attenzione» e della fatica di Casaleggio a «mantenere la concentrazione per un arco di tempo consecutivo neanche troppo lungo». Casaleggio aveva risposto che le sue condizioni di salute erano «note da tempo», ma che «lo sciacallo Iacoboni» le usava come pretesto «per inventare retroscena inesistenti e fuori dalla realtà sulla gestione del MoVimento 5 Stelle e schizzare veleno sui portavoce».