Forse hanno trovato un nuovo insediamento vichingo in Canada

Sarebbe il secondo in assoluto ad essere scoperto in Nord America: è stato individuato usando una tecnica molto particolare

Nell’estate del 2015 l’archeologa americana Sarah Parcak ha scoperto le tracce di quello che potrebbe essere il secondo insediamento vichingo mai ritrovato in Nord America. Parcak è una delle più famose archeologhe americane: nel 2015 ha vinto il primo premio per la migliore conferenza TED ed è stata ospitata al Late Show di Stephen Colbert. Nei giorni scorsi si è riparlato degli scavi di Parcak – situati a Point Rosee, nell’isola canadese di Terranova – perché saranno oggetto di una nuova puntata di NOVA, un’apprezzata miniserie di divulgazione scientifica trasmessa dalla PBS, la televisione pubblica americana.

La scoperta di Parcak è stata molto discussa nel corso degli ultimi mesi per due motivi. Primo: della presenza di insediamenti vichinghi in Nord America si aveva la certezza dagli anni Sessanta, da quando cioè fu scoperta una prima colonia vichinga a Terranova, in Canada (molto più a nord dell’insediamento scoperto da Parcak). Da allora non è più stato identificato con sicurezza alcun altro insediamento. Secondo: Parcak pratica un tipo di archeologia ancora sperimentale che si basa sull’analisi di foto aeree e satellitari, alla ricerca di eventuali stranezze e irregolarità del terreno. Parcak ha spiegato in sintesi in cosa consiste il suo metodo in un’apprezzata TED Talk di tre anni fa.

Per gli ultimi scavi a Terranova, Parcak ha sfruttato la sua conoscenza di mappe aeree e satellitari: per esempio ha tenuto conto della diversa crescita delle piante nella zona, che a volte può essere causata dalla presenza di strutture umane. In una foto satellitare visibile qui, in particolare, Parcak ha individuato quella che sembra una linea piuttosto regolare e distinta dall’ambiente circostante nelle vicinanze di Point Rosee, sempre sull’isola di Terranova ma circa 600 chilometri più a sud del primo – e finora unico – insediamento vichingo scoperto con certezza, quello di L’Anse aux Meadows.

Nello scavo di prova effettuato in corrispondenza della “linea” a Point Rosee nell’estate del 2015, sono state rinvenute tracce di un terrapieno, cioè di un muro difensivo costruito con sistemi naturali. Ma la scoperta più importante, come scrive il National Geographic, è stata fatta poco distante: in un altro scavo di prova sono state trovate tracce di un antico focolare, composto da un masso centrale circondato da piccole pietre. Tracce di carbone e di scorie metalliche hanno confermato che molto probabilmente si trattava di un focolare utilizzato per trattare il ferro, pratica in cui i vichinghi erano molto esperti.

Come ha detto al Washington Post, all’inizio Parcak non si aspettava di trovare un insediamento vichingo: pensava più a insediamenti di indigeni locali o appartenuti a esploratori europei. Poi sono emersi altri elementi che le hanno fatto pensare che l’insediamento di Point Rosee potesse davvero avere un’origine vichinga, come ad esempio la sua posizione. Parcak ha spiegato al National Geographic che i vichinghi «erano molto preoccupati della loro sicurezza e di eventuali minacce degli indigeni: avevano bisogno di essere in un posto sia di facile accesso alla spiaggia, sia strategico dal punto di vista difensivo. Questo posto è l’ideale: si può vedere cosa succede a nord, a ovest e a sud».

Un’altra ragione convincente della presenza dei vichinghi a Point Rosee è l’esistenza di una palude ferrosa. I vichinghi non ricavavano il ferro dalle miniere, ma dalle torbe e dai depositi naturali che si trovavano in superficie (spesso visibili anche a occhio nudo, per il caratteristico colore rossiccio del terreno). Uno studio del 2011 ha ipotizzato che l’alta concentrazione di ferro era un prerequisito fondamentale che i vichinghi cercavano in qualsiasi nuovo insediamento. E l’unico altro insediamento precolombiano in cui si lavorava il ferro noto nel Nord America è proprio quello di L’Anse aux Meadows, attribuito con certezza ai vichinghi. E a questo punto, se le scoperte di Parcak fossero confermate, si potrebbe pensare che i vichinghi avessero stabilito una serie di insediamenti lungo tutta la zona, e concentrare le ricerche per trovarne altri.

Le tracce ritrovate da Parcak, comunque, non provano con certezza che l’insediamento di Point Rosee fosse chiaramente vichingo: Parcak e la sua squadra compiranno nuovi scavi nella zona proprio questa estate.