Perché si vendono sempre meno auto monovolume

Non è che le persone non vogliono più avere un'auto di famiglia grande e spaziosa: è che ne scelgono un altro tipo, ben noto

La presentazione della nuova Renault Scenic al Salone di Ginevra 2016. (Photo by Harold Cunningham/Getty Images)
La presentazione della nuova Renault Scenic al Salone di Ginevra 2016. (Photo by Harold Cunningham/Getty Images)

Secondo i dati degli analisti di JATO Dynamics, nel 2015 i SUV sono stati per la prima volta il tipo di auto più venduto in Europa, con il 22,49 per cento di quota di mercato. Grazie a una crescita del 24 per cento rispetto al 2014, i SUV – acronimo che sta per Sport Utility Vehicle – hanno superato i tradizionali leader del mercato europeo – le berline piccole (21,99 per cento) e compatte (20,61 per cento) – e hanno più che doppiato la quota delle monovolume (10,48 per cento), le cui vendite dall’anno precedente sono invece calate del 2 per cento.

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Grazie alla posizione di guida rialzata rispetto alle auto “normali” – che dà una migliore visibilità – e al design massiccio che trasmette sicurezza, i SUV si stanno diffondendo rapidamente in Europa (e non solo) come tipica auto di famiglia e stanno sostituendo le carrozzerie che fino a pochi anni fa erano scelte da chi voleva un’auto spaziosa, buona per trasportare figli e bagagli: le station wagon e, in particolare, le monovolume.

L’origine delle moderne monovolume – le spaziose auto da famiglia dette anche minivan o MPV – è in genere associata alla Kar-a-sutra, un progetto che il designer italiano Mario Bellini presentò nel 1972 al MoMa di New York in occasione di una mostra sul design italiano. L’idea di questo prototipo di auto – molto squadrata, con il pianale completamente piatto, finestrini molto grandi e un abitacolo alto e largo che ne costituisce l’unico volume (da qui il nome) – ispirò nel 1984 la nascita di quella che è ritenuta la prima monovolume moderna in Europa: la Renault Espace. Negli anni successivi il successo commerciale della Espace spinse Renault a offrire altri modelli più piccoli con questo tipo di carrozzeria: nel 1992 arrivò la citycar Twingo e nel 1996 la Megane Scenic, prima auto monovolume compatta.

Dalla Scenic in poi, il mercato delle monovolume compatte in Europa è cresciuto e si è arricchito di concorrenti a cinque, sei o sette posti fino a raggiungere le 800mila unità nel 2011. Secondo le previsioni di IHS Automotive, però, le vendite di monovolume compatte si ridurranno alla metà entro il 2020. “In Europa la cannibalizzazione degli MPV compatti da parte dei SUV andrà avanti”, ha detto a proposito l’analista IHS Tim Urquhart.

La “crisi” europea dei monovolume compatti negli ultimi anni ha spinto molte case automobilistiche a interrompere la produzione di modelli di questo tipo: alla fine dell’anno scorso la casa automobilistica ceca Skoda ha smesso di costruire la sua Roomster, dichiarando che non sarebbe stata rimpiazzata da un modello nuovo. La stessa cosa è successa per il modello Mazda5 della giapponese Mazda, che era venduto anche negli Stati Uniti. Tra le auto di questo segmento che negli ultimi anni non sono state sostituite ci sono anche la Seat Altea, la Fiat Multipla e la Honda FR-V.

Non tutti i costruttori, però, stanno rinunciando alle monovolume. Anzi, c’è chi ha cominciato di recente a produrle per la prima volta: è il caso della BMW Serie 2 Active/Gran Tourer del 2014, prima monovolume e prima auto a trazione anteriore di BMW, che l’anno scorso in Europa ha venduto oltre 86mila unità, più della Fiat 500L. Nel 2015 la monovolume compatta più venduta in Europa è stata la francese Citroen C4 Picasso/Grand Picasso con 111mila unità: questo modello nel 2014 ha sorpassato la Renault Scenic/Grand Scenic (tutti questi slash indicano le versioni a 5/7 posti), che dal lancio era rimasta leader del segmento per quasi vent’anni.

Al Salone dell’auto di Ginevra 2016, circa un mese fa, Renault ha presentato la nuova Scenic: è un modello molto sportivo, con carrozzeria bicolore e grandi cerchi in lega da 20” di serie che ricordano un po’ il design massiccio dei SUV. “I monovolume non sono morti, c’è ancora molto spazio per loro in Europa e i clienti hanno ancora bisogno di auto con dentro tanto spazio e modularità: bisogna mettere un po’ di emozione dentro questo tipo di auto e così possono diventare un successo”, ha detto il responsabile dei modelli compatti Renault Andre Abboud, spiegando perché il costruttore francese ha deciso di produrre ancora una monovolume compatta. Le vendite della nuova Scenic cominceranno nella seconda metà del 2016 e, secondo gli analisti di IHS Automotive, nel 2017 il modello ritornerà al vertice del segmento con circa 145mila unità. Per fare un paragone, l’anno scorso il SUV compatto più venduto in Europa è stato il giapponese Nissan Qashqai con quasi 233mila unità.

Anche quest’anno, comunque, la tendenza che vede i SUV conquistare una crescente quota del mercato europeo sembra confermata: secondo i dati JATO Dynamics, a febbraio 2016 le vendite di SUV sono cresciute del 31 per cento raggiungendo il 24,4 per cento di quota, mentre quelle degli MPV sono aumentate del 6 per cento.

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