• Moda
  • Venerdì 1 aprile 2016

Hedi Slimane ha lasciato Saint Laurent

Negli ultimi quattro anni aveva rinnovato completamente la casa di moda, introducendo uno stile rock e vicino allo streetwear

Hedi Slimane in una foto dell'aprile 2015. 
(EPA/Y.R. / SAINT LAURENT PARIS)
Hedi Slimane in una foto dell'aprile 2015. (EPA/Y.R. / SAINT LAURENT PARIS)

Lo stilista francese Hedi Slimane ha lasciato la casa di moda Yves Saint Laurent, di cui è stato direttore creativo negli ultimi quattro anni. La notizia è stata data dall’azienda, che ha ringraziato Slimane per averla «riportata alla sua modernità e averle ridato il ruolo di autorità nella moda». Da mesi ormai si dava per certa la fine della collaborazione tra Slimane e Saint Laurent, che non hanno trovato un accordo per rinnovare il contratto. Secondo gli esperti, anche le due ultime sfilate di Slimane sono state un segno di addio: quella di febbraio in cui ha presentato la collezione uomo per l’autunno a Los Angeles, che è stata un tributo alla scena musicale della città a cui hanno partecipato molti personaggi famosi, come Lady Gaga, Jessica Alba, Kate Hudson, Justin Bieber, Demi Moore, Lenny Kravitz e Ellen DeGeneres; e la collezione femminile presentata a Parigi a marzo. I critici l’hanno definita una collezione quasi di haute couture, cioè di alta moda, e un omaggio al fondatore del marchio, pieno di riferimenti agli anni Ottanta e capi iconici come lo smoking da donna.

Saint Laurent non ha ancora detto chi sarà il successore di Slimane – la rivista Women’s Wear Daily scrive che sarà probabilmente il belga Anthony Vaccarello – e lo stesso Slimane non ha spiegato cosa farà in futuro, anche se secondo alcuni potrebbe andare da Chanel – visti i buoni rapporti con il direttore creativo Karl Lagerfeld – o diventare il direttore creativo di Dior dopo le dimissioni di Raf Simons.

Slimane ha 47 anni ed è di Parigi. Dopo la laurea in Storia dell’arte all’Ecole du Louvre, iniziò a lavorare da Saint Laurent e alla fine degli anni Novanta divenne il direttore della linea Rive Gauche Homme; si dimise nel 2000 per aprire il suo marchio personale e finì poi per dirigere Dior Homme, dove rimase fino al 2007. Da Dior lanciò la moda degli abiti attillati, ispirati alla scena grunge e allo streetwear della costa ovest degli Stati Uniti. Karl Lagerfeld ha raccontato che fu il desiderio di indossare i suoi vestiti, che richiedevano una notevole magrezza, a convincerlo a mettersi a dieta e perdere più di 30 chili. Durante gli anni a Dior, Slimane divenne il primo stilista di moda maschile a ricevere il premio annuale del Council of Fashion Designers of America, la Camera della moda statunitense. In quegli anni non disegnò collezioni femminili, ma vestì alcune importanti attrici, pop star e gruppi musicali: Madonna, Nicole Kidman, i Daft Punk, i Kills, Mick Jagger e Beck, e disegnò anche l’abito di Brad Pitt per le nozze con Jennifer Aniston.

Dopo essersi dedicato per qualche anno all’arte e alla fotografia, nel 2012 Slimane fu assunto come direttore creativo di Yves Saint Laurent. Da subìto rivoluzionò completamente la casa di moda, che si trovava in un periodo piuttosto stagnante: tolse “Yves” dal nome del marchio che divenne soltanto Saint Laurent, ridisegnò i negozi, spostò la sede creativa a Los Angeles, riorganizzò l’atelier di alta moda a Parigi, e soprattutto modernizzò l’estetica dei vestiti. Disegnò collezioni meno ingessate e più vicine allo streetstyle, piene di richiami alla cultura indie rock e rock degli anni Sessanta e Settanta: giacche di pelle, mini abiti di paillettes, parka, hot pants, stivali di gomma, Chelsea boots e Mary Jane. È anche considerato il principale artefice del successo degli skinny jeans, sia per gli uomini che per le donne, che dura da anni e non sembra vicino a finire. Slimane ha rinnovato anche le sfilate, con colonne sonore appositamente composte, richiami alla cultura di strada e dei night club e omaggi al gusto di vestire dei più giovani. Ha anche sfruttato molto i social media, pubblicando video delle sfilate e campagne pubblicitarie.

Slimane ha polarizzato le opinioni degli esperti, ricevendo critiche per la sua scarsa originalità, l’allontanamento eccessivo dalla raffinatezza di Saint Laurent e l’ossessione per la magrezza. Le vendite però sono andate subito molto bene, soprattutto sul fronte degli accessori, che sono più economici e destinati ai più giovani. Dal suo arrivo i profitti di Saint Laurent sono decisamente aumentati: in tre anni le vendite sono raddoppiate, nel 2014 sono arrivate a 690 milioni di euro e nel 2015 a 974 milioni di euro.