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  • Giovedì 24 marzo 2016

Mondadori dovrà vendere Bompiani

Se ne parlava da settimane ma ora è ufficiale la decisione dell'Antitrust

Ernesto Mauri, amministratore delegato del Gruppo Mondadori, il 23 aprile 2015 (Gian Mattia D'Alberto / lapresse)
Ernesto Mauri, amministratore delegato del Gruppo Mondadori, il 23 aprile 2015 (Gian Mattia D'Alberto / lapresse)

Il 23 marzo l’Antitrust ha ufficialmente stabilito che Mondadori deve cedere la casa editrice Bompiani e la sua partecipazione in Marsilio, ottenute dopo l’acquisizione di RCS Libri che si era conclusa il 4 ottobre 2015. Gli acquirenti delle due case editrici dovranno essere approvati dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, che ha anche stabilito che prima delle cessioni Mondadori dovrà nominare sia per Marsilio sia per Bompiani un amministratore fiduciario. L’amministratore delegato di Mondadori Ernesto Mauri aveva già annunciato che Marsilio e Bompiani sarebbero state messe in vendita il 23 febbraio. Marsilio è proprietaria anche del marchio Sonzogno, che dunque sarà ceduto a sua volta. La decisione dell’Antitrust è dovuta al fatto che circa il 60 per cento del mercato editoriale italiano è gestito da cinque gruppi principali – Mondadori, Rcs, Gems, Feltrinelli e Giunti – ognuno dei quali non possiede solo case editrici ma anche distributori e librerie.

L’Antitrust ha però stabilito altre condizioni (qui il testo del provvedimento) che Mondadori dovrà rispettare e che dovrebbero favorire una più giusta concorrenza nel settore dell’editoria e della distribuzione dei libri. La prima riguarda gli autori, italiani e stranieri: Mondadori rinuncerà alle clausole di opzione, preferenza e prelazione sui libri futuri degli autori che ha sotto contratto o metterà sotto contratto in tutte le case editrici del gruppo, sia per le opere di narrativa sia per quelle di saggistica. Fanno eccezione gli autori di Marsilio, Sonzogno e Bompiani.

Altre condizioni riguardano la distribuzione dei libri. Mondadori dovrà mettere a disposizione il suo catalogo di ebook a tutte le piattaforme di vendita online che chiederanno di distribuirli, e anche il catalogo di libri cartacei a tutti i distributori. Dovrà anche assicurarsi che nella librerie del gruppo siano presenti e visibili anche i libri pubblicati da altre case editrici.

Mondadori dovrà sostenere alcune iniziative per favorire la diffusione dei libri e la lettura. Per esempio dovrà finanziare con 225mila euro l’organizzazione delle prossime tre edizioni di Più Libri più Liberi, la fiera nazionale della piccola e media editoria che si tiene ogni anno a Roma; dovrà donare copie di libri a istituti scolastici, biblioteche pubbliche, carceri minorili e ospedali e continuare a sostenere il progetto “In libreria per la classe” che prevede attività e laboratori nelle librerie per gli alunni delle scuole dell’infanzia, delle scuole primarie e delle secondarie di primo grado, cioè le medie. Infine dovrà impegnarsi a non peggiorare le condizioni contrattuali applicate alle librerie indipendenti e di catena per la vendita dei suoi libri.

L’Ansa scrive che Marina Berlusconi, presidente di Mondadori, ha commentato la decisione dell’Antitrust dicendo che la quota di mercato che Mondadori avrebbe controllato dopo l’acquisizione di RCS Libri non sarebbe stata eccessiva, considerando la ridotta dimensione del mercato editoriale italiano se confrontato per esempio a quello anglosassone o quello tedesco. Ernesto Mauri, amministratore delegato di Mondadori, ha negato le voci secondo cui l’acquisizione di RCS Libri sarebbe stato il primo passo per vendere l’azienda a società straniere. Ora il gruppo detiene circa il 40 per cento del mercato editoriale italiano.