Dove sta andando BMW

Il gruppo automobilistico tedesco ha presentato i suoi risultati del 2015 – molto positivi – e ha spiegato come intende affrontare la concorrenza di Apple e Google

Il CEO del gruppo BMW, Harald Krueger, accanto a una BMW i Vision Future Interaction Concept. (CHRISTOF STACHE/AFP/Getty Images)
Il CEO del gruppo BMW, Harald Krueger, accanto a una BMW i Vision Future Interaction Concept. (CHRISTOF STACHE/AFP/Getty Images)

Con 1,91 milioni di auto vendute nel 2015, il costruttore tedesco BMW – che di recente ha compiuto 100 anni – si è confermato per l’undicesimo anno consecutivo il marchio premium più venduto nel mondo, davanti ai concorrenti (sempre tedeschi) Mercedes-Benz e Audi. Lo scorso 16 marzo, BMW ha presentato i suoi risultati finanziari e di vendite del 2015, entrambi migliorati rispetto all’anno precedente. L’amministratore delegato Harald Krueger ha anche anticipato i piani futuri, che si concentreranno sulla guida autonoma, sull’espansione dell’offerta di auto elettriche e di servizi per la mobilità. Del gruppo BMW fanno anche parte i marchi automobilistici Mini e Rolls-Royce e le motociclette BMW Motorrad.

Per finanziare i nuovi progetti, BMW ha annunciato che introdurrà nuovi modelli di fascia alta, con il lancio di un nuovo SUV di grandi dimensioni, l’X7, e di nuove versioni del suo modello più conosciuto e apprezzato, la berlina Serie 7. Il gruppo presenterà entro i prossimi due anni anche una variante cabriolet del suo modello sportivo ibrido plug-in BMW i8, una versione della berlina elettrica BMW i3 dotata di maggiore autonomia e una Mini ibrida plug-in.

Negli ultimi tempi i marchi di auto “tradizionali” – specie quelli di lusso – stanno vedendo la propria posizione sempre più minacciata dall’ingresso nell’industria di nuovi concorrenti, come il costruttore americano di auto elettriche Tesla Motors o i giganti tecnologici Apple e Google, impegnati nella ricerca su guida autonoma e connettività. Per contrastare questa “invasione di campo”, i gruppi automobilistici stanno investendo sempre di più nei software e nei servizi: alla conferenza stampa in cui ha presentato il nuovo bilancio, BMW ha detto che si sta concentrando sullo sviluppo di mappe digitali ad alta definizione, di sensori, della tecnologia cloud e dell’intelligenza artificiale. Per affrontare quella che Krueger ha definito “una trasformazione fondamentale” nell’industria automobilistica, BMW sta investendo molto anche nei servizi di connettività BMW Connected, nel car-sharing Drive Now, nel network di ricarica per auto elettriche CargeNow e in ParkNow, un software che aiuta a trovare parcheggio. Krueger ha inoltre annunciato che entro il 2020 BMW lancerà un “rivoluzionario” modello iNEXT, dotato di sistemi di guida autonoma e propulsione elettrica all’avanguardia. Il CEO non ha chiarito se il nome iNEXT si riferisse a una berlina di lusso annunciata in precedenza, che affiancherà i modelli i3 e i8, o a una nuova gamma di prodotti a elevato contenuto tecnologico.

Il 2015 di BMW
Nel 2015 il gruppo BMW ha venduto un totale di quasi 2,25 milioni di auto (+6 per cento rispetto al 2014), di cui 1,91 milioni del marchio BMW (+5,2 per cento), 338mila del marchio Mini (+12 per cento), 29.513 del marchio di auto ibride ed elettriche BMW i (+65,9 per cento) e 3.785 del marchio di lusso Rolls-Royce (-6,8 per cento). Per la prima volta l’anno scorso il gruppo BMW ha venduto più di un milione di auto in Europa, con una crescita del 9,4 per cento, mentre il rallentamento del mercato in Cina (+7,3 per cento) ha pesato sul dato negativo Rolls-Royce e fatto crescere le vendite del gruppo solo dell’1,6 per cento, rispetto al +16,6 per cento del 2014. Anche negli Stati Uniti BMW è cresciuta del 2,2 per cento, meno della metà del resto del mercato, cresciuto dello 5,7 per cento. Il direttore finanziario (o CFO) Friedrich Eichiner ha detto agli analisti che secondo BMW nel 2015 il mercato cinese ha raggiunto il suo livello minimo per poi stabilizzarsi verso la fine dell’anno, mentre l’andamento di quello americano resta incerto. «La nostra preoccupazione riguarda il mercato USA. Dove sta andando? Abbiamo cominciato a vedere pressioni dal mercato dell’usato e stiamo già adeguando le nostre scorte. Secondo me il mercato USA è il principale rischio per quest’anno», ha spiegato Eichiner.

Nella sua prima conferenza annuale da CEO, Krueger – nominato a capo del gruppo a maggio dell’anno scorso – ha detto che nel 2016 BMW prevede di restare il primo costruttore premium mondiale grazie a una leggera crescita delle vendite, accompagnata da un aumento nei profitti. Nei primi due mesi del 2016, le vendite BMW sono cresciute del 7,7 per cento, ma il marchio potrebbe essere sorpassato da Mercedes-Benz: questa sta ottenendo ottimi risultati in Cina e ha possibilità di espansione superiori a quelle di BMW, che ha già una gamma di modelli molto completa. «Ho sempre detto che non guardiamo solo ai volumi di vendita», ha commentato sul punto Krueger.

L’anno scorso i ricavi del gruppo BMW sono cresciuti di circa il 15 per cento a 92,2 miliardi di euro, mentre i profitti prima delle imposte hanno raggiunto un valore record di 9,6 miliardi di euro (+5,9 per cento), pari a un margine operativo del 9,2 per cento: un valore molto alto per l’industria automobilistica. Krueger ha detto che il gruppo punta ad avere un profitto dell’8-10 per cento nel 2016 e superiore al 10 per cento dal 2017 al 2020, mentre gli investimenti per ricerca e sviluppo resteranno intorno al 5,5 per cento dei ricavi.