Com’è il nuovo libro di Emmanuel Carrère

È un'antologia che raccoglie reportage e saggi scritti dall'autore di "L'avversario" e di "Limonov" negli ultimi 25 anni; in Italia uscirà nel 2017

Lo scrittore francese Emmanuel Carrère il 17 febbraio 2016 (JOEL SAGET/AFP/Getty Images)
Lo scrittore francese Emmanuel Carrère il 17 febbraio 2016 (JOEL SAGET/AFP/Getty Images)

Il 12 febbraio è uscito in Francia il nuovo libro di Emmanuel Carrère, Il est avantageux d’avoir où aller, che raccoglie articoli e brevi saggi che ha scritto negli ultimi 25 anni. Ci sono reportage su casi di cronaca e viaggi nell’est Europa, e chi conosce l’opera di Carrère ritroverà nell’antologia molte storie sviluppate nei suoi libri. Uno degli articoli è quello originale che Carrère scrisse sul caso di Jean-Claude Romand, la cui vicenda è raccontata nel suo libro più famoso, L’avversario. Alcuni reportage sono già stati tradotti in italiano, per esempio da Internazionale, ma l’antologia è molto lunga e completa e molti testi risalgono a prima del successo di Limonov, che ha reso Carrère famoso anche in Italia.

Adelphi pubblicherà la traduzione di Il est avantageux d’avoir où aller all’inizio del 2017. Sul sito di IL lo scrittore Vincenzo Latronico ha scritto una recensione dell’antologia e ha spiegato il significato del suo titolo.

«Emmanuel Carrère vede le cose. La forza della sua letteratura non è nella lingua, né nell’immaginazione, ma nello sguardo. I suoi occhi puntano immediatamente al dettaglio saliente della scena, al tic – al gesto – al modo di dire che riassume la personalità dell’uomo, e lui lo rende sulla pagina con semplicità ed eleganza. Leggendo Carrère è evidente che la sua letteratura è svincolata dall’ossessione (italiana? Novecentesca? Sconfitta?) per la voce. I suoi libri si traducono benissimo. A volte in francese sembrano già tradotti. La sua grandezza non è nello stile, ma altrove.

Questa grandezza è evidente nei romanzi della gioventù, ed è evidente negli ibridi narrativi della maturità, l’arco temporale che a credere alle dichiarazioni dell’autore si è chiuso con Il regno, di un anno fa. Fra i due periodi – cioè per quasi tutti gli anni Novanta – Carrère ha scritto perlopiù i saggi brevi e i reportage che da poco sono usciti in Francia in un volume dal titolo Il est avantageux d’avoir où aller. Uscirà in Italia per Adelphi all’inizio del 2017. Il titolo viene da I Ching, esagramma 57: “Propizio è avere dove andare”.

Chi conosce Carrère sa che negli anni in cui sono stati composti i primi reportage l’autore riconoscerà, a posteriori, una crisi. Ma non serve aver letto gli excursus biografici che punteggiano gli scritti di Carrère (o, volendo, che ne costituiscono la sostanza profonda) per respirare la trasformazione violenta: è chiaro che avere dove andare è propizio soprattutto per chi non sa dove sbattere la testa.

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