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  • Domenica 13 marzo 2016

Il video dell’ennesimo episodio insolito durante un comizio di Donald Trump

Un uomo ha provato a salire sul palco durante un evento in Ohio, ma è stato fermato: Trump sostiene sia un simpatizzante dell'ISIS

Donald Trump durante il suo comizio in Ohio.
Donald Trump durante il suo comizio in Ohio.

Il 12 marzo Donald Trump, candidato Repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti, ha tenuto un comizio elettorale in Ohio, dove il 15 marzo si voterà per le primarie. Trump ha dovuto interrompere per alcuni minuti il suo intervento dopo che un uomo aveva cercato di superare le transenne per salire sul palco. L’uomo è stato fermato da agenti del Secret Service americano e da alcuni agenti incaricati della sicurezza di Trump. Una portavoce di Trump ha spiegato che l’uomo «è stato allontanato rapidamente e in modo professionale». L’uomo si chiama Thomas Dimassimo e ha 32 anni. Trump ha detto: «Ero pronto per affrontarlo, ma è molto meglio che a occuparsene siano stati gli agenti» e alcune ore dopo ha scritto in un tweet: «La USSS [gli agenti del Secret Service] ha fatto un eccellente lavoro nel fermare il folle che stava correndo sul palco. Ha legami con l’ISIS. Dovrebbe essere in prigione!». Non si sa per ora molto su Dimassimo, ma per il momento non ci sono elementi per dire che possa avere qualche tipo di legame con lo Stato Islamico.

L’incidente durante l’evento elettorale in Ohio è accaduto un giorno dopo gli scontri a Chicago, in Illinois, nel luogo in cui era in programma un altro comizio di Trump: gli scontri erano avvenuti fra i suoi sostenitori e alcuni oppositori. Il comizio era poi stato annullato per una decisione dello stesso Trump. Nel corso della serata di venerdì erano state anche arrestate cinque persone e l’edizione americana del Guardian aveva scritto che si erano viste «scene di caos e violenza senza precedenti nella storia recente delle campagne politiche americane».

Dopo gli scontri al comizio di Chicago, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama aveva detto, parlando a una raccolta fondi dei Democratici, che tutti i candidati dovrebbero evitare insulti e violenze, «concentrandosi su cosa si può fare per rendere le cose migliori, non su insulti, provocazioni e divisioni di razza e fede».