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  • Venerdì 11 marzo 2016

16 battute dal nuovo romanzo di Franzen

Com'è il libro, che cosa ne hanno scritto i critici e che cosa si dicono i personaggi di "Purity", che è appena uscito anche in Italia

È uscito Purity, il nuovo romanzo di Jonathan Franzen, il quinto dopo La ventisettesima città, Forte movimento, Le correzioni e Libertà. In Italia i romanzi di Franzen sono tutti pubblicati da Einaudi e tradotti – molto bene – da Silvia Pareschi, tranne il primo da Ranieri Carano. Nel mondo dei libri l’uscita di un nuovo romanzo di Franzen è un evento mondiale. Jonathan Franzen è infatti considerato il più importante scrittore americano vivente della sua generazione, dopo la morte avvenuta nel 2008 di David Foster Wallace, con cui Franzen aveva un conflittuale rapporto di amicizia. Dopo avere pubblicato Le correzioni nel 2002, che vinse il National Book Award, Franzen è stato considerato dalla critica l’autore del nuovo «grande nuovo romanzo americano», espressione con cui da sempre ci si riferisce alle opere con l’ambizione di raccontare l’America attraverso la letteratura. Anche il libro successivo – Libertà, del 2010 – è stato giudicato uno dei capolavori del romanzo americano.

Negli Usa e in Gran Bretagna, le critiche su Purity sono piuttosto buone. Le recensioni oscillano dall’entusiasta al quasi entusiasta: Michiko Kakutani del New York Times ha scritto che in questo romanzo «la voce di Franzen si è ampliata di un’ottava», ma anche che il romanzo è di «ambizioni meno estese» dei precedenti; per Charles Finch del Chicago Tribune il romanzo conferma che «Franzen resta il più grande scrittore d’America»; Curtis Sittenfield del Guardian ha raccontato di essere stato così entusiasta da avere fotografato e twittato, per la prima volta in vita sua, una pagina del libro.

Purity è diviso in sei parti, e ha quattro diversi punti di vista. Il continuo cambiamento di prospettiva costituisce, per David E. Hoffmann dell’Atlantic, il pregio maggiore del romanzo. La protagonista è una ragazza, Purity Tyler – detta Pip, come il protagonista di Grandi speranze di Charles Dickens – che lavora in un ufficio di vendite telefoniche e, perciò, non riuscirà mai a ripagarsi il debito studentesco di 130 mila dollari. Pip ha un rapporto molto forte, d’amore, dipendenza e conflitto, con sua madre, una donna ipocondriaca e scombinata che si rifiuta di dirle qualcosa del padre che la ragazza non ha mai conosciuto. Grazie all’incontro con una giovane attivista tedesca in una casa di squatter a Oakland, Pip entra in contatto con il Sunlight Project, un’organizzazione ambientalista clandestina che divulga su Internet i nomi dei responsabili degli scandali ambientali, e con Andreas Wolff, il leader, un uomo ossessionato dalla purezza e per questo rivale di Julian Assange. Attraverso il Sunlight Project, oltre a pulire il pianeta, Pip spera di ritrovare il padre, anche per chiedergli di aiutarla a ripagare il suo debito.

A differenza che in Libertà e Le correzioni – concentrati sui rapporti all’interno di una famiglia americana – Purity sviluppa in forma di romanzo gli interventi di Franzen contro Internet e i social network (qui la sua unica intervista televisiva italiana da Fabio Fazio, dal minuto 13), che accusa di distruggere la privacy e l’informazione, facendo prevalere le urla e le opinioni di qualunque cretino. La principale novità di Purity – oltre a essere a detta di molti il libro più divertente di Franzen – sta proprio nel tentativo di costruire un romanzo in qualche misura politico, attraverso il racconto dei disagi psicologici, erotici e familiari dei suoi personaggi. Da un punto di vista formale, però, – per ritmo, linguaggio e dialoghi – non ci sono passi avanti o indietro: Purity è in purissimo stile Franzen, fin dalle prime righe e dalle prime battute di dialogo.

Ne abbiamo selezionate alcune, tanto per risentire la voce di Franzen e fare un po’ di scena anche prima di avere letto il libro.

Le copertine di “Purity” nelle edizioni americana (Farrar, Straus and Giroux), inglese (Fourth Estate) e italiana (Einaudi)

16 battute tratte da “Purity” di Jonathan Franzen

– È questa la cosa terribile dei corpi. Sono visibili, troppo visibili.

– Guarda le mie mani, – aveva risposto sua madre. – Se ti eserciti, puoi imparare a indovinare l’età di una donna dalle mani.

– Secondo una mia amica che studia giurisprudenza, potrei farti causa semplicemente per avere creato una certa atmosfera.

E poi, se si abbassasse l’età di pensionamento a trentadue, – disse Stephen, – si potrebbe rendere illegale avere figli prima della pensione. Così si combatterebbe il problema della sovrappopolazione.

– Vaffanculo! Vaffanculo, vaffanculo, vaffanculo, vaffanculo. Sei troppo debole anche per guardarmi, cazzo?

– Mi viene in mente che abbiamo una terza possibilità. Possiamo farti ricoverare in un ospedale psichiatrico.

– Sì, lo so, – disse Pip. – Non mi lavo i capelli da tre giorni.

– Vuoi dirmi almeno cos’è successo con mio padre?

– Non puoi ucciderlo – disse piano. – È solo un uomo malato. Tutti nella mia famiglia sono malati, tutti quelli che tocco sono malati, me compresa. Ho solo bisogno di aiuto.

Troppi Jonathan, una piaga per la letteratura i Jonathan.

– Aspetto con impazienza il giorno in cui il «processo» consisterà nel sedersi a guardare la verità digitale.

– Visto che da allora sono sempre stato sotto gli occhi del pubblico, credi che se qualcuno avesse della sporcizia su di me non l’avrebbe già sparsa per tutto Internet?

Cinquant’anni di femminismo e le donne seguono ancora gli uomini.

– Mi dispiace, – rispose Colleen. – Hai mai visto un uomo ballare con una donna svenuta? Io mi sento come quella donna. Lui mi muove le braccia, mi trasporta in giro per la sala. Ciondolo la testa come una bambola di pezza, ma continuo a fare i miei passi. Come se andasse tutto bene. La buona vecchia Colleen, che manda ancora avanti la baracca.

– Nel frattempo puoi restare qui sdraiato? Con il braccio lì? Ho bisogno che tu mi stringa, casomai mi sentissi risucchiata.

– Stai conoscendo i genitori. Questi sono i genitori.