La Festa della donna e la sua storia

C'è da un secolo, ebbe altre date, e circolano diverse versioni sulla sua nascita

La piazza del Quirinale addobbata con i fiori di mimosa in occasione della Festa della Donna, Roma, 08 marzo 2016 (ANSA / ETTORE FERRARI)
La piazza del Quirinale addobbata con i fiori di mimosa in occasione della Festa della Donna, Roma, 08 marzo 2016 (ANSA / ETTORE FERRARI)

La Festa della donna è stata celebrata oggi in molti paesi del mondo, per ricordare i diritti ottenuti dalle donne nell’ultimo secolo e quelli invece ancora da ottenere, e per dar loro spazio maggiore di quanto avviene negli altri 364 (365, stavolta) giorni dell’anno. La Giornata internazionale della donna, come formalmente viene chiamata la Festa della donna, non fu festeggiata sempre l’8 marzo come accade adesso ogni anno, ma il 28 febbraio: era il 1909, e il Partito Socialista americano – esisteva – organizzò una manifestazione a favore del diritto di voto delle donne, che fu introdotto a livello nazionale negli Stati Uniti nel 1920.

La Festa della donna è celebrata oggi, con differenze culturali tra paese e paese (per esempio in Italia si regalano le mimose). Tra le altre cose, oggi anche Google la ricorda, sostituendo il suo classico logo con un doodle che mostra un video con 337 donne in 13 diversi paesi che completano la frase “Un giorno farò”. Oggi i musei italiani e altri eventi culturali in Italia saranno gratuiti per le donne, ha annunciato il ministro per i Beni Culturali Dario Franceschini su Twitter.

La prima Festa della donna
Dopo la manifestazione del 1909 negli Stati Uniti, alla Seconda Conferenza internazionale delle donne, organizzata nel 1910 a Copenhagen, si discusse di istituire una festa ufficiale, senza però stabilire una data precisa. L’anno successivo, il 19 marzo, venne festeggiata da oltre un milione di donne in Svizzera, in Danimarca, nell’Impero austroungarico e in quello tedesco.

La prima Festa della donna ad essere festeggiata un 8 marzo fu quella del 1914, forse perché quell’anno era una domenica. Tre anni dopo ci fu un’altra manifestazione, sempre avvenuta l’8 marzo, nella quale le donne della capitale dell’impero zarista russo, San Pietroburgo, protestarono per chiedere la fine della guerra. Quattro giorni dopo lo zar abdicò – l’Impero attraversava da tempo una profondissima crisi – e il governo provvisorio concesse alle donne il diritto di voto: quella delle donne di San Pietroburgo fu una delle prime e più importanti manifestazioni di quella che oggi viene chiamata Rivoluzione di febbraio (perché, per il calendario giuliano all’epoca in vigore in Russia, avvenne il 23 febbraio). Dopo la rivoluzione bolscevica, nel 1922 Vladimir Lenin istituì l’8 marzo come festività ufficiale.

La Festa della donna e l’URSS
Fino agli anni Settanta la Festa della donna si festeggiò quasi esclusivamente nei paesi dell’Unione Sovietica e in Cina. Il 1975 fu dichiarato “Anno internazionale delle donne”, e le Nazioni Unite invitarono tutti i paesi membri a celebrare la ricorrenza dell’8 marzo. Due anni dopo, con una risoluzione ufficiale, l’ONU istituzionalizzò la festività.

Leggende metropolitane
Negli anni si sono diffuse leggende e storie infondate sulla nascita della Festa della donna. Una delle più comuni sostiene che venne istituita per ricordare un incendio che uccise centinaia di operaie di una fabbrica di camicie a New York l’8 marzo 1908. Quest’incendio non avvenne mai, in realtà: ce ne fu uno il 25 marzo del 1911 nel quale morirono 140 persone, soprattutto donne immigrate italiane e dell’Europa dell’Est, ma non fu davvero all’origine della festività, anche se l’episodio divenne uno dei simboli della campagna in favore dei diritti delle operaie. Allo stesso modo, non è vero – come sostiene un’altra versione – che la Giornata internazionale della donna viene celebrata per ricordare la dura repressione di una manifestazione sindacale di operaie tessili organizzata sempre a New York nel 1857.