Una facoltà di Harvard potrebbe cambiare il suo stemma perché legato alla schiavitù

È la famosa facoltà di Legge: c'entra una famiglia di proprietari terrieri del Settecento nelle cui piantagioni lavoravano schiavi neri

La Harvard Law School è una delle più importanti e conosciute facoltà di Legge al mondo. Fa parte dell’Università di Harvard – a Cambridge, nel Massachusetts – e da alcuni mesi se ne parla soprattutto per un problema legato al suo stemma: il 4 marzo un comitato interno alla facoltà ha chiesto ufficialmente di cambiarlo, perché legato alla questione della schiavitù dei neri. Lo stemma della Harvard Law School, che è usato dal 1937, mostra tre fasci di grano sotto la scritta “Veritas” (il motto dell’università) e deriva dallo stemma usato da Isaac Royall Jr., un proprietario terriero del Settecento.

Nel novembre 2015 un gruppo di studenti di Harvard aveva chiesto di cambiare lo stemma e Martha Minow, preside di facoltà della Harvard Law School, aveva deciso di istituire un comitato di docenti, studenti ed ex studenti per decidere cosa fare a riguardo. Venerdì 4 marzo quel comitato – formato da 12 persone – è arrivato a una decisione e ha consigliato alla facoltà di Legge di cambiare lo stemma. La decisione definitiva dovrà essere presa dalla Harvard Corporation, il più alto organo di governo dell’università di Harvard.

Lo stemma – che ne riprende uno che mostrava anche tre schiavi neri, ognuno con un fascio di grano sulle spalle – fu scelto per le donazioni che Royall Jr. fece all’università di Harvard. Minow ha detto di essere d’accordo con il parere del comitato riguardo allo stemma e ha fatto sapere che il 2017 – anno in cui la facoltà festeggerà 200 anni dalla sua fondazione – sarebbe l’anno giusto per scegliere un nuovo simbolo. Minow ha scritto una lettera alla Harvard Corporation in cui ha spiegato che uno stemma è un simbolo il cui scopo primario è identificare e far sapere cosa intende essere l’università che lo usa: e visto che lo stemma della Harvard Law School è controverso – e non è nemmeno un chiaro punto di riferimento del passato di Harvard – è consigliabile cambiarlo.

La decisione del comitato non è però stata unanime: due dei suoi 12 membri hanno detto di essere contrari alla rimozione dello stemma perché lo ritengono un “onesto” modo di ricordare il legame della facoltà di Legge con le persone che furono rese schiave nelle piantagioni di Royall Jr. e della sua famiglia. Tutti i membri del comitato sono però stati d’accordo sul fatto che la facoltà di Legge deve ammettere pubblicamente che quel simbolo ha un legame con la schiavitù.

Il comitato ha spiegato che «è importante rendere chiaro che l’intenzione non è giudicare Isaac Royall Jr. – un uomo del Diciottesimo secolo – con standard del Ventunesimo secolo». Secondo il comitato la questione è un’altra: può un’istituzione del Ventunesimo secolo essere rappresentata da un uomo del Diciottesimo secolo “la cui unica eredità è rappresentata dai suoi soldi?”. Il Washington Post cita un sondaggio fatto all’interno di Harvard in cui il 55 per cento dei 500 intervistati si è detto a favore della sostituzione dello stemma.