• Moda
  • Lunedì 22 febbraio 2016

Roberto Cavalli ha aperto un negozio a Teheran

È il primo della casa di moda in Iran, dopo la fine delle sanzioni internazionali; Benetton e Piquadro ci sono già, a marzo arriverà Versace

Il primo negozio mono-marchio di Roberto Cavalli a Teheran, inaugurato il 18 febbraio 2016 (ANSA)
Il primo negozio mono-marchio di Roberto Cavalli a Teheran, inaugurato il 18 febbraio 2016 (ANSA)

Il 18 febbraio è stata inaugurata a Teheran la prima boutique di Roberto Cavalli in Iran. Renato Semerari, l’amministratore delegato dell’azienda di moda che ad aprile è stata acquistata dal fondo di private equity Clessidra, ha detto che dopo la fine delle sanzioni internazionali imposte all’Iran e cancellate il 16 gennaio, i marchi di lusso vogliono rivolgersi agli «80 milioni di potenziali clienti». Il negozio si trova nel quartiere Zafaraniyeh, una zona elegante nel nord della capitale iraniana, ha due piani e copre una superficie di circa 350 metri quadrati. Sia la collezione femminile sia quella maschile sono in vendita nella boutique, che propone anche la linea per bambini, quella per lo sport, gli occhiali e l’arredamento.

Roberto Cavalli non è il primo marchio che apre un punto vendita monomarca a Teheran. Il 30 luglio 2015, due settimane dopo l’accordo sul nucleare iraniano, è stato inaugurato all’interno di un centro commerciale un negozio di Piquadro, l’azienda di pelletteria specializzata in borse per il lavoro. A marzo dovrebbe aprire la prima boutique iraniana di Versace. Altre italiane, come Mango, Benetton ed Escada, hanno già da tempo negozi monomarca a Teheran. Fino al 2010 l’Italia era il secondo partner commerciale europeo dell’Iran dopo la Germania, e molti imprenditori italiani sono interessati a riprendere i rapporti con l’Iran.

Prima della fine delle sanzioni i prodotti delle aziende di moda occidentali arrivavano in Iran attraverso il mercato nero, o tramite il cosiddetto “mercato grigio”, che comprende tutti i canali di distribuzione diversi da quelli autorizzati, ma non per questo illegali: ad esempio, l’importazione di prodotti che hanno come prima destinazione altri paesi, come la Turchia o Dubai.

La boutique di Roberto Cavalli non potrà mostrare in vetrina pubblicità di modelle senza il velo, per non violare la legge iraniana, ma i capi in vendita all’interno saranno gli stessi disponibili nei negozi europei. Finora Roberto Cavalli non ha proposto una collezione pensata per le donne musulmane, come quella recentemente presentata da Dolce & Gabbana.