Come le compagnie aeree fanno soldi con i bagagli

Trucchetti, tariffe poco chiare e programmi fedeltà ambigui, allo scopo di spingere i clienti a pagare di più

di Christopher Elliott - Washington Post

(AP Photo/Rich Schultz)
(AP Photo/Rich Schultz)

British Airways non avrebbe dovuto far pagare 400 dollari a Jim Arnold e sua moglie per i loro bagagli da stiva. In fondo stavano viaggiando da Londra a Newark, nel New Jersey, in premium economy. Quando hanno provato a fare il check-in, però, questa era la cifra richiesta dal computer, e i due sono stati costretti a tirare fuori la carta di credito. Più tardi in aeroporto un rappresentante della compagnia aerea si è scusato per l’errore. «Mi hanno detto che succede di continuo», ha detto Arnold, un direttore finanziario in pensione di Bellevue, nello stato di Washington, «ho dovuto contattare il servizio clienti di British Airways per il rimborso». La cosa succede di continuo: nel dubbio le compagnie aeree fanno pagare i bagagli, che sono diventati un’enorme fonte di entrate. Le compagnie aeree americane sono sulla buona strada per superare il record dell’anno scorso: 3,5 miliardi di dollari in entrate derivanti dai bagagli. Per dare un’idea, otto anni fa avevano raccolto dai bagagli solo 464 milioni.

Le compagnie aeree oggi ricorrono a strategie sempre più creative, nella convinzione che questa fonte di guadagno abbia ancora margine di crescita. Gli stratagemmi comprendono aumentare semplicemente le tariffe dei bagagli, creare complicati listini prezzi per confondere i clienti e spingerli a partecipare a programmi fedeltà con la promessa di un bagaglio “gratis” se richiederanno una carta di credito della compagnia. Per fortuna esistono modi per evitare tutto questo. C’è però un’altra brutta notizia prima.

Le compagnie aeree hanno probabilmente ragione sui bagagli: siamo effettivamente disposti a pagare di più di quanto già facciamo. Innanzitutto perché spedire i bagagli di notte con un corriere costa ancora molto di più. Recenti studi dimostrano che le entrate delle compagnie aeree derivanti dai bagagli continuano a crescere sensibilmente. Per sfruttare la grande domanda, anche due compagnie low-cost americane – Allegiant e Spirit – hanno aumentato le loro tariffe sui bagagli durante le vacanze. Secondo alcuni studi, le tariffe sui bagagli sono così redditizie che stanno prendendo piede anche fuori dagli Stati Uniti, per esempio in Asia e Sud America.

Per farsi un’idea di quanto le cose possano peggiorare, è emblematico il caso di Vito Valentinetti, che aveva preso un volo da Copenhagen a Boston con WOW Airlines, una compagnia low-cost islandese. «Quasi un mese dopo aver prenotato il biglietto, ho scoperto che potevo portare solo un bagaglio a mano sotto i cinque chili», ha detto Valentinetti, «pagando 38 dollari avrei potuto portare un bagaglio a mano da 12 chili, pagandone 48 avrei potuto imbarcarlo». Le compagnia ha consigliato a Valentinetti di non aspettare troppo: se avesse voluto fare l’upgrade in biglietteria, i prezzi sarebbero saliti rispettivamente a 48 e 67 dollari.

Un altro modo con cui le compagnie aeree convincono i clienti a pagare di più è rendere le tariffe dei bagagli troppo difficili da capire. La confusione che ne risulta può costare cara, come nel caso di Johanna Jacobson, una fotografa che ha volato da Los Angeles a Roma con Air France. La pagina sulle tariffe dei bagagli del sito di Air France era la «la tabella più complicata che avessi mai visto», ha raccontato, «e per quanto mi sia sforzata, non sono riuscita a capire il prezzo». Air France invece ci è riuscita. Nonostante un rappresentante della compagnia l’avesse ripetutamente rassicurata del fatto che il suo secondo bagaglio sarebbe stato gratis e che imbarcare il terzo sarebbe costato 100 dollari, alla fine Jacobson ha dovuto pagare 100 dollari per il secondo e 285 per il terzo: un totale di 285 dollari che secondo la società della sua carta di credito era un addebito legittimo, nonostante Jacobson l’avesse contestato formalmente. «È stato davvero assurdo», ha detto.

Un metodo consolidato per evitare le tariffe sui bagagli – oltre a viaggiare senza bagagli da stiva – è richiedere una carta di credito della compagnia aerea. È quello che ha fatto Stuart Wolfe, un avvocato di Irvine, in California, che viaggia molto. «Di solito uno dei vantaggi sono i bagagli gratis», ha raccontato, «e la carta ogni anno costa molto meno che pagare un bagaglio per un volo di sola andata». Il consiglio funziona solo per chi viaggia molto, perché altrimenti le alte commissioni e i tassi di interesse rendono le carte di credito delle compagnie aeree poco vantaggiose da un punto di vista finanziario. La cosa peggiore è che le carte di credito che permettono di accumulare miglia incoraggiano i viaggiatori a volare sempre con la stessa compagnia per ottenere maggiori privilegi, anche se altre compagnie offrono tariffe più convenienti. In sostanza le compagnie aeree fanno leva sulle alte tariffe dei bagagli per spingere i clienti a garantirgli loro fedeltà incondizionata. Questa fedeltà però non per forza è reciproca. Come nel caso di Bennet Cherry, un professore universitario di San Marcos, in California, che aveva prenotato un volo di Delta Air Lines effettuato da KLM (un cosiddetto volo in code-sharing) nella convinzione che i punti guadagnati con fatica sulla sua American Express di Delta gli avrebbero dato diritto a un bagaglio gratis. «Mi hanno detto che il mio status con Delta non contava», ha raccontato Cherry, «e che il costo del bagaglio per tratta era di 100 dollari. Delta non poteva difendere la mia fedeltà, e non l’ha fatto, nonostante avesse comunicato ripetutamente il contrario».

Come si possono evitare quindi le tariffe sui bagagli? Non imbarcateli, se possibile. Ma se proprio dovete, consultate il sito della vostra compagnia e assicuratevi di capire quale sia il prezzo. Più bagagli imbarcate, maggiori sono i prezzi applicati dalle compagnie aeree, il che per certi versi è illogico. Alcuni viaggiatori scelgono di risolvere la questione personalmente. «Tutte le volte che posso, spedisco le mie cose di notte con un corriere», ha raccontato Craig Conroy, un esperto di aviazione. Di sicuro spedire con FedEx o UPS costa di più, ma la comodità e la garanzia che il vostro bagaglio arrivi in albergo potrebbe far sì che ne valga la pena, secondo Conroy. Oppure potete volare con l’unica compagnia che si rifiuta ancora di ricorrere a questi trucchetti con i bagagli: l’americana Southwest Airlines, la più grande compagnia low-cost del mondo.

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