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  • Giovedì 18 febbraio 2016

I problemi del Galatasaray

Negli ultimi anni ha speso moltissimo e ora i conti sono messi male: la squadra – come altre in Turchia – rischia una pesante sanzione dalla UEFA

Lukas Podolski e Wesley Sneijder (OZAN KOSE,OZAN KOSE/AFP/Getty Images)
Lukas Podolski e Wesley Sneijder (OZAN KOSE,OZAN KOSE/AFP/Getty Images)

Il Galatasaray è la squadra più famosa del campionato turco, uno fra i migliori tornei di calcio in Europa. Il club ha sede nella parte europea di Istanbul e rientra regolarmente nella classifica Deloitte delle 25 squadre più ricche del mondo: l’unica di un paese che non sia Inghilterra, Germania, Italia, Spagna o Francia. Insieme alle altre due squadre più importanti di Istanbul, Besiktas e Fenerbahce, e alla squadra di Trebisonda, il Trabzonspor, il Galatasaray partecipa regolarmente alle competizioni europee da parecchi anni ed è stata l’ultima squadra turca ad aver vinto una competizione europea: fra il 1999 e il 2000 vinse sia la Coppa UEFA che la Supercoppa. Le cose però adesso non stanno andando benissimo: dopo anni di grandi spese per sostenere ambizioni forse fuori dalla sua portata, il club si trova con moltissimi debiti e rischia come sanzione di essere escluso dalle competizioni europee.

Il Galatasaray ha vinto tre degli ultimi cinque campionati ed è riuscito a piazzarsi discretamente in Champions League nel 2013, quando venne eliminato ai quarti di finale dal Real Madrid. Per sostenere le rinnovate ambizioni europee della squadra, la società ha iniziato a investire grosse somme di denaro nell’acquisto di nuovi giocatori affermati (per esempio Didier Drogba e Wesley Sneijder) e bravi allenatori, nella speranza di tornare a ottenere successi importanti anche fuori dalla Turchia. I maggiori investimenti non hanno coinciso con un miglioramento dei risultati della squadra e il club nelle ultime tre stagioni ha perso circa 164 milioni di euro. Ora la squadra rischia di essere sanzionata dalla UEFA per aver violato il Financial Fair Play (FFP) – la norma che obbliga le squadre di calcio a spendere non più di quanto guadagnano – e potrebbe essere anche esclusa dalle coppe europee. Il presidente del club, Dursun Ozbek, ha detto a Reuters che la dirigenza sta facendo di tutto per evitare una squalifica. Sempre Ozbek ha detto che il Galatasary rischia una squalifica di almeno un anno dalle coppe europee, e se non si troverà una soluzione anche il futuro del club potrebbe essere a rischio. Gli introiti garantiti dalla partecipazione alla coppe europee fanno spesso la differenza nel bilancio di una squadra di calcio di primo livello.

Il FFP stabilisce che per evitare sanzioni le perdite di un club non debbano superare i 30 milioni di euro per tre stagioni consecutive: il Galatasaray ne ha persi circa 40 nel 2012/2013, 70 nella stagione successiva e circa 55 la scorsa stagione. Dal 2010 il club ha ingaggiato, tra gli altri, Didier Drogba, Wesley Sneijder, Emmanuel Eboué, Lukas Podolski, Kevin Großkreutz e Felipe Melo. Tutto sommato non ha speso molto per i loro acquisti, ma la dirigenza ha offerto loro stipendi molto alti che ora sono diventati il principale problema per il bilancio del club. Fra gli ingaggi “pesanti” del club rientrano anche quelli di Roberto Mancini e Cesare Prandelli, allenatori del club tra il 2013 e il 2014. Quest’estate, per provare a rimediare, la squadra ha speso poco più di 10 milioni di euro per acquistare nuovi giocatori, a fronte dei settanta milioni spesi fra il 2012 e il 2014, e ha venduto diversi giocatori importanti tra cui Burak Yilmaz, uno dei degli attaccanti più forti in rosa, che si è trasferito in Cina per circa 8 milioni di euro. Le perdite di quest’anno dovrebbero essere fra i 5 e 10 milioni di euro.

Quest’anno il Galatasaray non sta andando molto bene: è quinto a 15 punti di distanza dalla prima in classifica, i rivali del Fenerbahce, ed è stata retrocesso in Europa League dopo il terzo posto ottenuto nel girone eliminatorio di Champions League.

In Turchia, comunque, non è solo il Galatasaray ad avere problemi: molte squadre turche di prima divisione si trovano, per motivi simili, in una preoccupante situazione economica da un paio di anni. Sono passati cinque anni dall’enorme scandalo sulle scommesse che nel 2011 portò all’arresto di una cinquantina di persone, tra cui i presidenti del Trabzonspor, del Fenerbahçe e i dirigenti di molte altre squadre della prima divisione.

Da un paio di anni l’UEFA sta monitorando con particolare attenzione la situazione economica di diversi club turchi e lo scorso giugno ha escluso dall’Europa League il Bursaspor per via della violazione del FFP (la squadra era già stata esclusa nel 2012). Nonostante i principali club turchi riescano a generare entrate considerevoli, soprattutto grazie ai diritti tv, agli incassi degli stadi e al merchandising, non hanno un’adeguata disciplina fiscale. Oltre al Galatasaray, l’UEFA ha avvertito anche Fenerbahce, Besiktas e Trabzonspor di ridurre i propri debiti. Besiktas e Trabzonspor hanno iniziato a diminuire le spese mentre il Fenerbahce continua a spendere molto e a dare alti stipendi ai propri giocatori: quest’anno ha comprato Nani e Robin Van Persie dal Manchester United e ha speso complessivamente 40 milioni di euro, senza contare l’alto monte ingaggi della squadra.

Quello turco è uno dei campionati europei in cui si sta investendo di più negli stadi e nelle strutture sportive. Sono attualmente in fase di costruzione sei stadi, tra cui quelli del Besiktas, del Trabzonspor e quello a forma di coccodrillo del Bursaspor; altri sei sono già stati completati. Una volta inaugurati i nuovi impianti daranno un po’ di respiro ai bilanci dei club, che però dovranno modificare le strategie societarie per evitare di incorrere nuovamente nelle sanzioni UEFA e in problemi economici ancora più grossi.