Stasera cinema?

Sì, se non vedevate l'ora di vedere "Zoolander 2", e sì se vi piacciono le commedie italiane, David Foster Wallace e Dalton Trumbo

(Da "L'ultima parola - La vera storia di Dalton Trumbo")
(Da "L'ultima parola - La vera storia di Dalton Trumbo")

Dopo che se ne parla da settimane giovedì 11 febbraio è uscito Zoolander 2: i critici cinematografici ne parlano male e neanche agli spettatori sembra stia piacendo molto. In Italia il film più visto degli ultimi giorni non è Zoolander 2, è Perfetti sconosciuti: una commedia di Paolo Genovese, con Kasia Smutniak, Marco Giallini, Valerio Mastandrea, Giuseppe Battiston, Edoardo Leo, Alba Rohrwacher e Anna Foglietta. È un film corale che racconta una cena in cui i commensali decidono di mettere gli smartphone sul tavolo e condividere con tutti gli altri tutto ciò che ricevono. In alternativa, da giovedì 11 febbraio sono nei cinema due film che parlano di scrittori. Il primo è The End of the Tour e racconta l’incontro tra il giornalista David Lipsky e lo scrittore David Foster Wallace, che passarono cinque giorni assieme mentre Wallace era in tour per presentare Infinite JestIl secondo racconta la movimentata vita di Dalton Trumbo, sceneggiatore di Hollywood nato nel 1905 e morto nel 1976: si chiama L’ultima parola – La vera storia di Dalton Trumbo.

Zoolander 2

È il nuovo film di Ben Stiller, che del film è regista, co-sceneggiatore e attore protagonista. È il sequel di Zoolander, il film del 2001 in cui Stiller e Owen Wilson interpretavano i due “supermodelli” Derek Zoolander e Hansel McDonald. È ambientato alcuni anni dopo la fine del primo film, in cui Zoolander apriva il “centro per ragazzi che non sanno leggere bene (e vogliono imparare a fare anche altre cose)“. Scopriamo che quel centro non è durato molto e le cose non sono andate bene né a Zoolander né ad Hansel: i due vivono lontani e hanno abbandonato il mondo della moda. Entrambi vengono però assoldati dall’Interpol per tornare sotto copertura nel mondo della moda e trovare un assassino. Nei primi minuti del film viene anche scarcerato per sbaglio Mugatu, il cattivo del primo film.

Trama a parte, del film si è molto parlato per almeno tre motivi: è per gran parte girato a Roma, è il seguito di un film che è a suo modo diventato un cult e ha molti punti di contatto con il mondo della moda. Nel presentare Zoolander 2, Stiller e Zoolander hanno partecipato a delle vere sfilate e alcune settimane fa si sono messi nelle vetrine di un negozio Valentino a Roma e si sono fatti fotografare. C’è stato anche il processo inverso: molti personaggi del mondo della moda e dello spettacolo hanno fatto dei camei in Zoolander 2. Tra i vari “famosi” ci sono Justin Bieber, Katy Perry, Susan Sarandon, Anna Wintour, Valentino, Tommy Hilfiger, Marc Jacobs, Miley Cyrus, Mika, Skrillex e Demi Lovato.

Ai critici di cinema il film è piaciuto pochissimo: l’idea dominante è che il film cerca di essere quello che è stato il primo, senza riuscire a esserlo.«Sono un mucchio di momenti messi a caso in cui la gente dice cose stupide e le persone del mondo della moda vengono prese in giro», ha scritto Alonso Duralde su The Wrap.

– Prima o dopo il film: di Zoolander 2 si dicono soprattutto brutte cose. Forse la cosa migliore da fare è leggersi le recensioni del film. Oppure si può ripiegare sul primo Zoolander: il Post ne ha raccolto e raccontato in un articolo le scene più belle.

Perfetti sconosciuti

È il nuovo film di Paolo Genovese e nel cast ci sono alcuni dei più noti attori italiani: Kasia Smutniak, Marco Giallini, Valerio Mastandrea, Giuseppe Battiston, Edoardo Leo, Alba Rohrwacher e Anna Foglietta. È nei cinema da giovedì 11 febbraio e racconta la storia di una cena in cui sette amici – quattro uomini e tre donne – decidono di mettere sul tavolo i loro smartphone e condividere con tutti gli altri tutto ciò che ricevono: foto, messaggi e chiamate.

Smutniak interpreta Eva: è sposata con Luca (Giallini) e la casa in cui si svolge la cena è la loro. Eva e Luca hanno qualche divergenza su come crescere la loro figlia e qualche problema di coppia: «Io non voglio che finiamo come Barbie e Ken, tu rifatta e io senza palle», dice lui a lei. Tra gli amici invitati ci sono Cosimo (Leo) e Bianca (Rohrwacher): si sono sposati da poco e sembrano essere molto innamorati. L’altra coppia che partecipa alla cena è quella formata da Lele (Mastandrea) e Carlotta (Foglietta): sono sposati da qualche anno e sembrano essere un po’ meno innamorati. Il settimo commensale è Peppe (Battiston): sarebbe dovuto arrivare con la sua nuova fidanzata, che però è rimasta a casa perché malata.

Andando al cinema questo weekend, Perfetti sconosciuti è il film in cui sarà più facile imbattersi: è programmato in quasi 500 sale, circa 150 in più rispetto a quelle in cui ci sarà Zoolander 2. Perfetti sconosciuti andrà probabilmente molto bene (i film di Genovese e di molti degli attori protagonisti sono tra quelli che negli ultimi anni sono andati meglio). In più anche i voti di Perfetti sconosciuti sui siti di cinema sono alti: 4,2 su 5 sia su MyMovies che su ComingSoon. Paola Casella di MyMovies ha dato al film 3,5 su 5 e ha scritto che «questa “cena delle beffe” attinge a molto cinema francese e americano, ma la declinazione dei rapporti fra i commensali è italiana, con continui riferimenti a un presente in cui il lavoro è precario, i legami fragili e i sogni impossibili» e che «la scrittura è crudele, precisa, disincantata».

– Prima o dopo il film: molti critici di cinema hanno fatto notare che Perfetti sconosciuti si inserisce in una sorta di sotto-genere delle recenti commedie italiane, quello degli amici che si trovano attorno a un tavolo e a cui succedono cose più o meno impreviste. Fanno parte di questo sotto-genere Dobbiamo parlare di Sergio Rubini, I nostri ragazzi di Ivano De Matteo e Il nome del figlio di Francesca Archibugi (quest’ultimo è una sorta di adattamento per l’Italia del film francese Cena tra amici). Anche in Il nome del figlio ci sono alcuni importanti attori italiani: Luigi Lo Cascio, Alessandro Gassmann, Valeria Golino, Michela Ramazzotti e Rocco Papaleo.

The End of the Tour

È il film sullo scrittore statunitense David Foster Wallace, morto suicida nel 2008. Wallace – spesso chiamato DFW – è interpretato da Jason Segel, famoso soprattutto per aver recitato nella serie tv How I met your mother. Jesse Eisenberg interpreta lo scrittore statunitense David Lipsky, che passò con DFW cinque giorni durante il tour di presentazione di Infinite Jest e che nel 2010 pubblicò la trascrizione della loro lunga intervista, tradotta poi anche in italiano: si chiama Come diventare se stessi, è stata pubblicata da minimum fax. The End of the Tour ripercorre la storia di Lipsky, che all’inizio è dubbioso sul reale valore di Infinite Jest e che convince il suo direttore alla rivista Rolling Stone a mandarlo alcuni giorni in viaggio con DFW, per intervistarlo. Il film racconta quel viaggio.

Su IMDB il voto medio di The End of the Tour è 7,4 su 10. Molte persone che conoscevano DFW hanno criticato il film, dicendo che il personaggio rappresentato è molto lontano da quello reale e che alcuni aspetti del carattere del DFW del film sono stereotipati e poco aderenti al vero. Il giornalista A. O. Scott, che ha recensito il film per il New York Times, ha scritto però che le critiche non sono del tutto valide e fondate: secondo Scott il film resta valido perché DFW non ne è il vero soggetto, ma in un certo senso uno strumento per parlare della fama e del rapporto delle persone con la loro immagine pubblica e privata.

– Prima o dopo il film: la canzone che si sente alla fine del film è The Big Ship di Brian Eno. IMDB scrive che era una delle canzoni preferite da David Foster Wallace.

L’ultima parola – La vera storia di Dalton Trumbo

È un biopic, un film che racconta la vita (in questo caso una parte della vita) di un personaggio realmente esistito: Dalton Trumbo, scrittore, sceneggiatore e regista nato nel 1905 e morto nel 1976. Dalton Trumbo fu una di quelle persone accusate nel 1947 di essere comuniste: una cosa che in quegli anni non era accettata negli Stati Uniti. Trumbo era comunista, ma non aveva alcun tipo di legame o contatto diretto con l’Unione Sovietica. Passò alcuni mesi in prigione e gli fu praticamente vietato di lavorare. Nonostante il divieto, riuscì però a scrivere alcune importanti sceneggiature, senza che si sapesse che a scriverle fosse lui. Il film è interpretato da Bryan Cranston (sì, quello di Breaking Bad) e la regia è di Jay Roach. Il film è tratto da un libro su Trumbo scritto nel 1977 da Bruce Alexander Cook e pubblicato in Italia da Rizzoli. Su IMDB Il voto di L’ultima parola – La vera storia di Dalton Trumbo è 7,5 su 10.

– Prima o dopo il film: non se ne parla nel film, ma Trumbo diresse anche un film – E Johnny prese il fucile – tratto da un romanzo che aveva scritto nel 1939. Se avete in mente il video di One dei Metallica, allora avete in mente anche un pezzo di questo film.

Il gabinetto del Dottor Caligari

Il film è stato da poco restaurato dalla Cineteca di Bologna e da lunedì 15 febbraio lo si troverà in alcuni cinema italiani. La stessa cosa era stata fatta una settimana fa per Nosferatu il vampiro, un film horror del 1922. Così come Nosferatu il vampiro, anche Il gabinetto del Dottor Caligari è uno dei film più importanti del cinema espressionista tedesco. L’ha diretto Robert Wiene nel 1920 e MyMovies scrive che «è un film che si è inserito tra i classici e va visto con lo sguardo di allora». Di questo film Cineblog dice «che ha presagito l’avvento del nazismo, inaugurato il genere horror e anticipato il thriller psicologico con una visione perturbante del confine sghembo tra realtà e allucinazione».

Intanto nei cinema restano molti film interessanti per chi non è appassionato di storie vere tratte da libri tratte da libri – L’ultima parola – La vera storia di Dalton Trumbo The End of the Tour – o di commedie americane o commedie all’italiana – Zoolander 2 e Perfetti sconosciuti.

Revenant – Redivivo: l’11 gennaio ha già vinto tre Golden Globe (miglior regia, miglior film drammatico e miglior attore in un film drammatico), il 14 gennaio è stato candidato a 12 premi Oscar e da sabato 16 gennaio è in 386 sale cinematografiche italiane. Il regista è Alejandro González Iñárritu e l’attore protagonista è Leonardo DiCaprio, che è il favorito per vincere l’Oscar per il miglior attore: sarebbe il primo della sua carriera. Revenant – Redivivo si ispira alla storia vera di Hugh Glass, che viene attaccato da un orso, abbandonato dai suoi compagni, dato per morto e tradito dall’uomo che si offre di seppellirlo. Da solo in un territorio difficile – e molto, molto freddo – dovrà sopravvivere e trovare chi l’ha abbandonato per vendicarsi.

La grande scommessa: è un film diretto dallo statunitense Adam McKay ed è tratto dal libro The Big Short – Il grande scoperto, scritto nel 2010 dal saggista statunitense Michael Lewis (The Big Short è anche il titolo originale del film). Lewis è l’autore del libro Moneyball: The Art of Winning an Unfair Game, da cui è stato tratto il film L’arte di vincere. La grande scommessa è uscito il 7 gennaio e nel cast ci sono Christian Bale, Steve Carell, Ryan Gosling, Brad Pitt e Marisa Tomei. Libro e film raccontano la vera storia di alcuni investitori che negli anni prima del 2008 si accorsero della crisi finanziaria che stava per arrivare e decisero di scommettere contro il sistema e di arricchirsi grazie alla loro intuizione.

Steve Jobs: è uscito negli Stati Uniti ad ottobre, dove è stato ampiamente discusso e commentato. In sintesi: ai critici è piaciuto abbastanza, al pubblico meno. Secondo diversi critici uno dei fattori che ha contribuito maggiormente allo scarso successo di Steve Jobs è il fatto che due anni fa uscì un film incentrato sulla vita di Steve Jobs – per quanto mal recensito – in cui a interpretare la parte di Jobs era Ashton Kutcher. Il film è basato sulla biografia ufficiale di Jobs, scritta da Walter Isaacson, ed è diviso in tre parti che descrivono tre momenti separati e particolarmente importanti della vita del fondatore di Apple: ogni parte ha alcuni brevi flashback. Steve Jobs nel film è interpretato da Michael Fassbender, tra gli altri protagonisti ci sono Kate Winslet, Jeff Daniels e Seth Rogen. Il film è biografico, ma è stato accusato di romanzare troppo gli eventi accaduti realmente.

The Hateful Eight: è l’ottavo film del regista statunitense Quentin Tarantino. È un western con Samuel L. Jackson, Kurt Russell e Jennifer Jason Leigh. Ha la particolarità di essere stato girato in Ultra Panavision 70, una tecnica che permette di ottenere immagini di qualità migliore e con fotogrammi più definiti. The Hateful Eight è candidato a tre premi Oscar: miglior attrice non protagonista (Leigh), miglior fotografia e miglior colonna sonora. La fotografia è di Robert Richardson, che ha già vinto tre Oscar e ha collaborato a tutti i film di Tarantino da Kill Bill vol. 1 in poi. La colonna sonora è di Ennio Morricone. Tarantino ha già usato delle musiche di Morricone in Kill Bill, Grindhouse – A prova di morte Bastardi senza gloria. Morricone ha anche scritto per Tarantino la musica di Ancora qui, una canzone usata in Django Unchained e cantata da Elisa. È però la prima volta che Morricone scrive un’intera colonna sonora originale per Tarantino.