Charlotte Rampling ha 70 anni

E da almeno 50 ne parliamo allo stesso modo per la sua riservatezza e bellezza distaccata, e soprattutto per quello sguardo

Charlotte Rampling nel 1968. (Terry Fincher/Express/Getty Images)
Charlotte Rampling nel 1968. (Terry Fincher/Express/Getty Images)

L’attrice inglese Charlotte Rampling è nata il 5 febbraio 1946, e oggi compie 70 anni: divenne famosa negli anni Settanta per la sua fisicità considerata allo stesso tempo scandalosa e distaccata, e negli anni ha mantenuto uno status di icona per il suo carisma e per la sua gestione dell’immagine pubblica. È praticamente mezzo secolo che si continua a parlare di lei negli stessi termini, a citarne la freddezza e la sensualità travolgente, l’estrema riservatezza e l’apparente distacco, e ad associarla a quello che nel mondo del cinema è diventato famoso come lo sguardo. Ne parlò per primo l’attore inglese Dirk Bogarde, che con Rampling recitò in diversi film e che una volta disse: «Ho visto lo sguardo in diverse occasioni (…). I suoi occhi luminosi e color smeraldo diventano d’acciaio in un secondo, e si trasformano dolcemente nel castano più dolce, tenero e ingenuo».

Ha fatto decine e decine di film, ma forse nessuno le è rimasto attaccato come Il portiere di notte del 1974, uno dei film più controversi degli anni Settanta, nel quale Rampling è una prigioniera di un campo di concentramento nazista che ha una relazione sadomasochista con un ufficiale delle SS. La performance di Rampling, in particolare in una famosa scena in cui balla seminuda con un paio di bretelle, fu giudicata – come il film in generale – scandalosa e al limite del pornografico, e fu stroncata dalla maggior parte dei critici: oggi è invece considerata incredibilmente potente, tra le più “fisiche” viste fino ad allora in un film.

Il padre di Rampling era un ufficiale dell’esercito britannico che vinse una medaglia d’oro alle Olimpiadi del 1936 nella staffetta dei 4×400 metri. Lei crebbe tra l’Inghilterra e la Francia, e si parla di lei come inglese o francese a seconda delle circostanze, e senza sbagliare: come succede con Jane Birkin, per dirne un’altra. Ebbe successo in fretta, recitando in un film di Luchino Visconti, La caduta degli dei, nel quale interpretò – come farà in Il portiere di notte – una prigioniera di un campo di concentramento.

Da subito, attratta dalla sua sensualità carismatica e misteriosa, la stampa scandalistica cominciò a sviluppare una specie di ossessione per la sua riservatezza e percepita austerità. Rampling mantenne infatti una leggendaria riservatezza nel condividere con i media la sua vita privata: sua sorella morì a 23 anni, e Rampling rivelò che si era suicidata solo vent’anni dopo. Intorno alla metà degli anni Settanta diventò famosa la sua convivenza con due uomini, suo marito Bryan Southcombe e il modello Randall Laurence, e alla fine degli anni Novanta i giornali diedero ampio spazio a una relazione extra-coniugale del suo secondo marito, il musicista Jean Michel Jarre.

Nel 1980 recitò da coprotagonista in Stardust Memories, uno dei film più controversi di Woody Allen, che fu un discreto flop commerciale. Negli ultimi anni ha messo in fila una serie di ruoli minori in film diversissimi tra loro, da Spy Game di Tony Scott alla serie tv Dexter Babylon A.D. a Basic Instinct 2, insieme ad apprezzate performance in film come Melancholia di Lars Von Trier e Le chiavi di casa di Gianni Amelio.

Nel 2001 Rampling ha vinto il Premio César onorario. Per la sua interpretazione in 45 anni, un film del 2015 di Andrew High, ha vinto l’Orso d’argento al festival di Berlino ed è stata candidata al Premio Oscar come migliore attrice protagonista, che verrà assegnato il 28 febbraio.