• Moda
  • Mercoledì 3 febbraio 2016

I tessuti di Tibor Reich, che cambiarono le case inglesi

Sostituì il grigio e il marrone di mobili e tappezzeria del Dopoguerra con fantasie geometriche, astratte e coloratissime

di Enrico Matzeu – @enricomatzeu

Tibor Reich 
Aluminum Story, 1953 
(Textureprint)
Tibor Reich Aluminum Story, 1953 (Textureprint)

La Galleria Whitworth di Manchester ospita fino ad agosto una mostra dedicata al disegnatore di tessuti di origini ungheresi Tibor Reich, organizzata in occasione dei cent’anni della sua nascita avvenuta a Budapest nel 1916. La retrospettiva espone molti suoi lavori e racconta come si è evoluto negli anni il design dei tessuti: quelli creati da Reich avevano colori vivaci e fantasie astratte e geometriche, e rivoluzionarono l’arredamento delle case inglesi negli anni Cinquanta e Sessanta, sostituendo il predominio del grigio e del marrone diffusi in tempo di guerra.

Come ha spiegato al Guardian il nipote Sam Reich – che ha creato e cura un archivio con i suoi lavori – per Reich il colore era energia e ottimismo: quelli dei suoi tessuti erano particolarmente accesi e accostati in modo spesso audace, come il fucsia e il blu ispirati ai nastri che suo nonno intesseva per gli abiti tradizionali ungheresi. Reich prese anche molto spunto dalla natura, in particolare da alberi e foglie, e per questo scelse di mantenere il laboratorio fuori città. Era anche un bravo fotografo e spesso fotografava elementi naturali per poi riprodurli sulle opere che creava. Oltre che artistico, il suo contributo al design è stato anche tecnico: inventò per esempio le cosiddette deep textures (le trame profonde), un particolare utilizzo del colore che dava ai tessuti un effetto tridimensionale, ispirate allo stile del Bauhaus, uno dei suoi principali riferimenti artistici.

Tibor Reich nacque nel 1916 a Budapest, in Ungheria. Studiò architettura e design di tessuti a Vienna, da dove scappò nel 1937 a causa delle leggi razziali, perché era ebreo. Emigrò in Inghilterra e continuò a studiare i tessuti all’Università di Leeds, dove si laureò nel 1941. Nel piccolo paese di Stratford-upon-Avon aprì la sua azienda, la Tibor Ltd, dove produceva stoffe per l’alta moda e poi per gli arredi. Nel 1947, la regina Elisabetta II – all’epoca ancora Principessa – scelse tra i suoi regali di nozze uno dei tessuti in lana disegnati da Reich. In poco tempo il lavoro aumentò e Reich finì per assumere una cinquantina di dipendenti.

Tibor Reich al lavoro

Il punto di svolta della sua carriera arrivò nel 1954 con “An Adventure With Colour”, una mostra itinerante esposta in varie città inglesi tra cui a Londra nella galleria Liberty, e che fu vista da oltre 250mila persone. Tra i lavori dell’epoca ci sono gli arredi del Royal Yacht Britannia, dell’aeroporto Heathrow di Londra, del Berkeley and Washington Hotel, e le tendine dell’aereo Concorde. Realizzò anche tessuti e arazzi per le ambasciate inglesi, le residenze reali e le sedi governative. Verso la fine degli anni Settanta entrò in competizione con i grandi produttori e distributori di arredi, che avevano prezzi più competitivi ma qualità inferiore. Nel 1977 un’alluvione distrusse il suo atelier, e da allora Reich smise di produrre tessuti pur continuando a disegnarli: quando morì nel 1996 furono trovati nel suo archivio circa 15mila schizzi. Il nipote Sam Reich vorrebbe rilanciare quest’anno l’azienda del nonno, ricominciando a produrre tessuti d’arredo e coinvolgendo nuovi talenti. «Tibor non era interessato nella produzione di massa di semplici tessuti economici – spiega – ma credeva veramente che il buon design avrebbe potuto cambiare la vita delle persone, e che i tessuti che abbiamo in casa dovrebbero essere lì per portarci gioia».