• Moda
  • Giovedì 28 gennaio 2016

Le foto più belle dell’alta moda a Parigi

Versace ha introdotto per la prima volta capi sportivi, Armani è sempre più raffinato mentre le modelle di Jean Paul Gaultier sfilavano fumando e bevendo vino

di Enrico Matzeu – @enricomatzeu

La modella Anna Cleveland sfila per Jean-Paul Gaultier, Parigi, 27 gennaio 2016
(MIGUEL MEDINA/AFP/Getty Images)
La modella Anna Cleveland sfila per Jean-Paul Gaultier, Parigi, 27 gennaio 2016 (MIGUEL MEDINA/AFP/Getty Images)

Dal 24 al 28 gennaio sfila a Parigi la haute couture, l’alta moda francese, con le collezioni per la primavera/estate 2016. I giornali ne parlano sempre parecchio perché gli abiti sono scenografici – tra cui quelli da sposa che di solito concludono la sfilata – e perché tra il pubblico, invitate dagli stilisti, ci sono sempre molte celebrità. La settimana della haute couture dura solo cinque giorni e i marchi che sfilano sono molto meno numerosi rispetto alle sfilate di prêt à porter: questo perché il settore dell’alta moda è molto di nicchia e non tutte le case di moda se ne occupano. L’ultimo giorno è dedicato all’alta gioielleria: collier, orecchini e bracciali molto costosi.

La settimana della haute couture si è aperta come da tradizione con la sfilata di Atelier Versace, la linea di alta moda disegnata da Donatella Versace. L’aspetto più interessante e innovativo è stato l’introduzione per la prima volta nella storia della haute couture di capi sportivi. Versace ha disegnato completi molto aderenti con inserti che ricordano lo sportswear e che la maison ha definito “athletic couture”, e che dimostrano la massiccia diffusione dell’athleisure, la tendenza a indossare vestiti sportivi ogni giorno. Gli abiti erano molto corti, molto trasparenti e molto provocanti, come nello stile Versace, tanto che Vanessa Friedman, la critica di moda del New York Times li ha descritti scrivendo: «Immaginatevi la pornostar Barbarella fare jogging attorno al campus di Google, e avrete chiara l’idea di Versace».

La sfilata di Versace

La collezione di Chanel, disegnata da Karl Lagerfeld, è stata organizzata come sempre al Grand Palais di Parigi, un padiglione molto ampio che ospita manifestazioni culturali e fiere. Le sfilate di Chanel sono sempre scenografiche e così è stato anche quest’anno con la costruzione di una grande struttura in legno chiaro, simile a un tempio orientale o a una spa, in linea con il tema della collezione, cioè il rispetto per l’ambiente. Tim Blanks ha spiegato su Business of Fashion che anche gli abiti riflettevano l’attenzione per l’ecologia: cappotti fatti di piccole piastrine di legno e gonne ricamate di perline, sempre in legno. C’erano molti tailleur con gonne lunghe fino al polpaccio e giacchini dalle maniche molto bombate. La sfilata si è conclusa con Baptiste Giacobini, il modello preferito di Karl Lagerfeld. Cara Delevingne, ex modella e testimonial di Chanel, era presente tra il pubblico con un grande cane in braccio.

La sfilata di Chanel

Nei giardini del Musée Rodin ha sfilato Christian Dior Haute Couture, ed è stata la prima sfilata senza Raf Simons come direttore creativo, che si è licenziato inaspettatamente il 22 ottobre 2015. La collezione è stata disegnata da un team creativo guidato da Lucie Meier e Serge Ruffieux, che alla fine sono usciti in passerella. Vanessa Freedman ha scritto che i due stilisti volevano rappresentare un “nuovo realismo” e disegnare “volumi liberi”, ma non ci sono riusciti. Alla Friedman non è piaciuta molto neanche la versione della bar jacket – la famosa giacca molto stretta in vita inventata da Dior – che i due hanno proposto allungata fino alle cosce, e che la giornalista ha definita goffa. Hanno sfilato anche pochi abiti da sera, che solitamente sono i pezzi più importante della collezione haute couture di Dior.

La sfilata di Christian Dior

Lo stilista italiano Giambattista Valli, che da dieci anni presenta le sue linee a Parigi, è molto famoso per la haute couture, soprattutto grazie agli abiti dalle gonne molto ampie e ricche di tulle. Valli, che punta spesso sui fiori nei suoi vestiti, si è ispirato per questa collezione, si è ispirato per questa collezione ai più importanti giardini di Parigi: Parc de Bagatelle, Jardin du Luxembourg, Palais-Royal, e Jardin des Tuileries, in una sorta di omaggio alla città dopo gli attentati del 13 novembre 2015. In un articolo su Vogue America, Nicole Phelps ha accostato l’uso dei fiori di Valli a quello che ne faceva Dior, ipotizzando che potrebbe essere lui il prossimo direttore creativo della maison.

La sfilata di Giambattista Valli

Giorgio Armani ha presentato la sua collezione haute couture Armani Privé, che disegna da dieci anni (con il prêt à porter sfila invece a Milano). Si è ispirato a fiori di lillà e ha proposto vestiti in organza con balze molto leggere, insieme a gonne e giacche sagomate. Le scarpe basse con brillantini applicati ricordano gli stivaletti inventati dallo stilista André Courrèges, morto recentemente. In un articolo su Vogue Francia, la famosa critica di moda Suzy Menkes ha detto di essere rimasta molto colpita dalla maestria di Armani, che propone abiti di alta moda sempre più raffinati.

La sfilata di Giorgio Armani Privé

La collezione di Jean Paul Gaultier – che da qualche stagione ha abbandonato il prêt à porter e sfila solo con l’haute couture – era ispirata invece alle serate parigine degli anni Ottanta e in particolare al celebre locale Palace. La modella Bojana Panic ha aperto e chiuso la sfilata, conclusasi con le modelle che ballavano in passerella musica dance.

La sfilata di Jean Paul Gaultier

Tra le ultime sfilate previste dal calendario, c’è stata quella di Valentino, disegnata dagli stilisti Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli, che si sono ispirati anche quest’anno alla storia dell’arte con una collezione molto sontuosa. Gli abiti erano tutti molto lunghi e molto ampi, fatti di velluto intarsiato e di serpenti disegnati sulle gonne o attorno alle teste delle modelle. In un articolo su Vogue, Sarah Mower ha scritto che per questa collezione i due stilisti si sono ispirati all’artista e stilista Mariano Fortuny, in particolare al suo abito Delphos, e alle danzatrici Loie Fuller e Isadoro Duncan, con gli abiti molto leggeri che indossavano per ballare.

La sfilata di Valentino