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  • Giovedì 21 gennaio 2016

Storia del Concorde

40 anni fa partì, fra grandi proclami ed eccitazione, il primo volo commerciale con jet supersonici: che hanno avuto una storia complicata, finita con il grave incidente del 2000

Il co-pilota Les Brodie (a sinistra) e il pilota Mike Bannister (a destra) sventolano le bandiere statunitense e inglese all'arrivo a New York il 5 novembre 2003
(AP Photo/Ron Wurzer)
Il co-pilota Les Brodie (a sinistra) e il pilota Mike Bannister (a destra) sventolano le bandiere statunitense e inglese all'arrivo a New York il 5 novembre 2003 (AP Photo/Ron Wurzer)

Il 21 gennaio 1976, quarant’anni fa oggi, partirono i primi due voli commerciali del Concorde, il primo jet commerciale a superare la velocità del suono nella storia dell’aviazione. Uno dei due voli partì dall’aeroporto di Heathrow, a Londra, e atterrò in Bahrein. Il secondo partì da Parigi e arrivò a Rio de Janeiro facendo scalo a Dakar, in Senegal. Fu la fine di un lungo periodo di sperimentazione durato circa 12 anni, e l’inizio della breve epoca dei viaggi commerciali supersonici: 24 anni dopo, il 25 luglio del 2000, un Concorde di Air France si schiantò in un campo nei pressi dell’aeroporto di Parigi Charles de Gaulle, causando la morte di cento passeggeri, nove membri dell’equipaggio e quattro persone a terra. Tre anni dopo, Air France e British Airways – le uniche due compagnie aeree al mondo che utilizzavano dei Concorde – chiusero ufficialmente il programma. Ad oggi nessuna delle grosse compagnie internazionali sembra avere intenzione di riprendere a breve un programma commerciale che preveda l’impiego di un jet supersonico di linea.

L’ambizioso progetto di costruzione del Concorde iniziò nel 1962, in piena Guerra fredda: all’inizio degli anni Sessanta, nel giro di pochi anni, la Francia e la Germania annunciarono un progetto di costruzione comune di un jet supersonico di linea, e così fecero anche gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica. Il primo prototipo sperimentale di Concorde venne presentato nel 1963, ma il primo volo sperimentale venne effettuato solamente sei anni dopo, il 2 marzo 1969. Nel frattempo, tre mesi prima l’URSS aveva annunciato che un proprio jet supersonico – il modello TU-144 – sarebbe stato il primo a percorrere una tratta di linea. Negli anni precedenti l’Occidente aveva accusato più volte l’URSS di aver spiato i piani del Concorde per riutilizzarli nella costruzione del TU-144. History Channel ricorda che dopo che venne mostrato al pubblico, il TU-144 sembrò così simile al Concorde che la stampa lo soprannominò “Konkordski”.

I due aerei vennero presentati assieme all’edizione del 1973 del Paris Air Show, la più importante fiera di aerei al mondo, che si tiene ancora oggi. Le cose però presero una piega inaspettata, come racconta History Channel:

Il 3 giugno, di fronte a 200mila spettatori, il Concorde eseguì un volo di prova senza sbavature. Poi venne il turno del TU-144. L’aereo riuscì a completare con successo un giro della morte, poi iniziò una ripida ascesa: qualcosa andò storto, e iniziò prima a rallentare e poi a precipitare. A circa 450 metri dal suolo, si ruppe per l’eccessiva pressione e si schiantò al suolo, uccidendo i sei membri dell’equipaggio e otto civili francesi.

Un’inchiesta russo-francese sull’incidente stabilì che fu causato da un errore umano, ma il TU-144 non entrò mai in commercio. Il 20 gennaio 1976, invece, fu inaugurato ufficialmente il programma commerciale Concorde. Il Guardian scrive che essenzialmente il primo volo che da Londra arrivò in Bahrein fu «una festa in volo: ai passeggeri fu offerto un menu che prevedeva caviale, aragosta e bistecca di filetto, oltre a uno champagne Dom Perignon 1969 e sigari cubani».

Nei 27 anni in cui vennero utilizzati i 14 modelli di Concorde costruiti per Air France e British Airways – altri due modelli vennero costruiti ma non furono mai usati sulle tratte di linea – furono utilizzati da più di 2,5 milioni di passeggeri. Prendere il Concorde era un lusso: per arrivare da Londra a New York ci si metteva tre ore e venti minuti quando un normale Boeing 747 ce ne metteva più di sette – un Concorde viaggiava a più del doppio della sua velocità di crociera: duemila chilometri all’ora contro meno di mille – ma a un costo molto elevato: un biglietto di andata e ritorno costava in media 12mila dollari. Prezzi del genere erano giustificati dagli alti costi di manutenzione, che oltre ai problemi causati dal rumore del motore dell’aereo contribuirono a rendere sempre meno praticabile il progetto di usare stabilmente jet supersonici di linea.

Il colpo definitivo al progetto Concorde venne dato dall’incidente del volo AF 4590, partito da Parigi il 25 luglio 2000 in direzione New York. Il decollo avvenne alle 14.44 e andò a buon fine, ma pochi istanti prima di staccarsi dal suolo uno dei copertoni del carrello sotto all’ala sinistra dell’aereo toccò una sottile lastra di titanio, un materiale particolarmente resistente, che squarciò lo pneumatico del carrello. La lamina, si scoprì in seguito, era stata lasciata da un aereo che in precedenza aveva attraversato la pista. Parte del copertone del Concorde ormai distrutto andò a sbattere contro la parte inferiore dell’ala causando una crepa dalla quale iniziò a uscire il carburante dell’aereo, che si incendiò entrando in contatto con i fumi prodotti dai motori a pieno regime per il decollo.

La fiammata fu visibile a occhio nudo dalla torre di controllo, che avvisò immediatamente il pilota per consentirgli di abortire la fase di decollo. L’equipaggio segnalò alla torre che era ormai troppo tardi per fermarsi, il Concorde aveva superato i 300 chilometri orari, e l’aereo si sollevò da terra anche se un motore era ormai in fiamme. La torre consigliò allora al pilota di dirigersi verso ovest per tentare un atterraggio di emergenza nell’aeroporto di Le Bourget, ma anche in questo caso la risposta di chi stava cercando di governare l’aereo supersonico non fu incoraggiante: il Concorde era sostanzialmente fuori controllo e con il carrello bloccato. Un minuto dopo, il Concorde si schiantò a terra travolgendo un albergo nella campagna parigina, a pochi chilometri dall’aeroporto. Morirono in tutto 113 persone.

Dal 2003 i Concorde non volano più, e non sembra che torneranno a farlo a breve. Di recente, un portavoce di British Airways ha detto a BBC: «riteniamo fortemente che le sfide di natura tecnica e di sicurezza poste dall’eventuale ripresa di una tratta di linea del Concorde siano assolutamente proibitive».