• Moda
  • Lunedì 18 gennaio 2016

Cowboy, rockstar e pigiami

Le foto e le collezioni notevoli della settimana della moda maschile in corso a Milano

di Enrico Matzeu – @enricomatzeu

I pigiami disegnati da Dolce & Gabbana, 16 gennaio 2016. 
(GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images)
I pigiami disegnati da Dolce & Gabbana, 16 gennaio 2016. (GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images)

Dopo le sfilate di Londra, la moda maschile si è spostata a Milano: dal 15 al 19 gennaio si svolge Milano Moda Uomo, organizzata dalla Camera Nazionale della Moda Italiana, l’ente che si occupa di gestire le sfilate e gli eventi legati alla moda in Italia. Durante la settimana della moda – che si chiama così anche se dura poco più di un week end – oltre alle sfilate delle case di moda più grandi ci sono molte presentazioni di marchi più piccoli, soprattutto di accessori: negli atelier, nelle boutique o in luoghi temporanei scelti per l’occasione. Le collezioni che sono state presentate sono quelle per l’autunno/inverno 2016-17.

Un po’ di foto dalle passerelle e dai backstage

Il primo marchio a sfilare, venerdì 15 gennaio a Palazzo Crespi, è stato Roberto Cavalli; si trattava della prima collezione uomo disegnata dal nuovo stilista Peter Dundas, arrivato da Cavalli nel marzo 2015. È una delle sfilate che più ha colpito perché Dundas ha proposto quello che lui stesso ha definito «un dandy del ventunesimo secolo». I look infatti sono molto eccentrici, con capi ispirati agli anni Settanta e a icone del rock come Mick Jagger, Keith Richards, Jimmy Page, George Harrison e Serge Gainsbourg. Nella collezione ci sono jeans e pantaloni un po’ a zampa di elefante, pellicce maculate e giubbini in pelle molto colorata.

La sfilata di Roberto Cavalli

Alla Fabbrica del Vapore, un vecchio stabilimento che produceva tram ora convertito in spazio culturale, c’è stata invece la sfilata dello stilista tedesco Phillip Plein, che si distingue dagli altri per organizzare sfilate molto spettacolari. I modelli hanno sfilato attorno a delle rampe su cui si esibivano stuntman con le BMX, le biciclette acrobatiche. Su una delle rampe ha cantato il rapper statunitense Lil Wayne, finché non si è arrabbiato perché il pubblico non batteva le mani a tempo e per questo ha lanciato in aria il microfono e ha smesso di cantare. La collezione uomo di Plein, solitamente molto vistosa e con tanti brillantini questa volta è stata più sobria: lo stilista ha spiegato alla rivista Dazed che «il mercato e i nostri clienti stanno crescendo e io stesso sto crescendo. Adesso ho trentasette anni e non posso più andarmene in giro come se ne avessi venticinque».

La sfilata di Phillip Plein

Sono molto scenografiche anche le sfilate di Dolce & Gabbana, che questa volta ha unito in passerella la Sicilia – che da sempre ispira i due stilisti – ai film di Sergio Leone. Hanno proposto dei giacconi molto ampi e poncho da uomo, completi in velluto e astrakan, decorati con disegni western come pistole, ferri di cavallo e cactus. Tra i capi che hanno proposto hanno colpito molto i completi-pigiama, ovvero giacche e pantaloni che ricordano i pigiami eleganti da uomo e che sembra diventeranno una tendenza per il prossimo inverno. Dopo gli smartphone in passerella durante la sfilata della linea femminile a settembre, questa volta i modelli camminavano con tablet in mano, scattando selfie e foto al pubblico.

Dalle passerelle di Dolce & Gabbana

Domenica ha sfilato invece Prada, che ha ricreato una sorta di piazza dell’Inquisizione spagnola ambientata al giorno d’oggi, con il pubblico che giudicava i vestiti come il popolo un tempo giudicava gli eretici. Il giornalista Alexander Fury ha spiegato sull’edizione americana di Vogue che Miuccia Prada si è riferita con la sua collezione ai temi più importanti dell’attualità ma non in modo pessimista, cercando piuttosto di fare un confronto tra la storia passata e quella contemporanea. I modelli indossavano pantaloni morbidi, giacche e cappotti svasati, cappellini da marinaio e camicie con stampe disegnate dall’artista Christophe Chemin.

La collezione di Prada

Tra le collezioni più eccentriche che si sono viste fino ad ora, c’è quella di Moncler Gamme Bleu, che ha sfilato in via Solari a Milano e che ha proposto la stessa fantasia mimetica per tutti gli outfit che sono usciti in passerella. Moncler è famoso per i piumini, ma da qualche anno ha anche una linea di prêt à porter disegnata dallo stilista Thom Browne, che questa volta ha scelto la fantasia militare, rivisitandola con il rosso, l’azzurro e il blu, su pantaloni, giacche e giubbini molto accollati. Tutti i modelli indossavano poi dei cappucci dello stesso colore che coprivano totalmente il volto.

La fantasia militare di Moncler Gamme Bleu

Si è parlato anche della collezione di Ermenegildo Zegna, un marchio classico che sfila solo con la collezione uomo, disegnata dallo stilista Stefano Pilati: hanno colpito i maglioni di lana ricamati con perline e il modo in cui Pilati è riuscito a rendere originali abiti classici, con tessuti e fantasie che ricordano la tappezzeria.

Lo stile classico di Zegna

A Milano ha sfilato anche la stilista inglese Vivienne Westwood, famosa per le sue collezioni sempre eccentriche e dai forti messaggi sociali. Westwood presenta la collezione donna a Londra e quella maschile a Milano: per disegnarla si fa aiutare dallo stilista Andreas Kronthaler, che era un suo studente di moda e che ha sposato nel 1992. Oltre ai classici completi scozzesi – che caratterizzano il marchio – i modelli indossavano anche abiti femminili drappeggiati, portati sopra i pantaloni o che lasciavano intravedere i capezzoli.

Le creazioni di Vivienne Westwood e Andreas Kronthaler