Le opere di Alberto Burri al Guggenheim

Chi è a New York può farci un salto fino al 6 gennaio, per gli altri ci sono queste fotografie

La mostra di Alberto Burri al Guggenheim
(ANSA/FABIO RUSSOMANDO)
La mostra di Alberto Burri al Guggenheim (ANSA/FABIO RUSSOMANDO)

Fino al 6 gennaio 2016 il Guggenheim Museum di New York, uno dei musei più famosi al mondo, ospiterà una grande retrospettiva dedicata all’artista italiano Alberto Burri (1915–1995), la più completa in America degli ultimi 35 anni. La mostra si chiama Alberto Burri: The Trauma of Painting (Alberto Burri: il trauma di dipingere) ed espone i lavori più famosi di Burri: quelli della serie Sacchi, realizzati con cuciture di tele di iuta e materiali di scarto, e anche altri forse un po’ meno conosciuti, come Catrami, Muffe, Gobbi, Bianchi, Legni, Ferri, Combustioni plastiche.

Lo stile artistico di Burri si caratterizza per la ricerca astratta e la combinazione di materiali particolari e diversi: sabbie, catrami, plastica combusta, smalti, iuta. Nella serie dei cretti per esempio, che inizia dagli anni Settanta in poi, Burri usò una mistura di caolino (una roccia dall’aspetto terroso) vinavil e pigmento fissata su cellotex, un materiale industriale formato da particelle di segatura e colla. Spesso i suoi lavori hanno cuciture, lacerazioni, bruciature.

Burri nacque nel 1915 a Città di Castello, in Umbria: laureato in medicina, si arruolò come ufficiale medico e venne fatto prigioniero a Tunisi dagli inglesi nel 1943. L’anno successivo venne trasferito dagli americani in un campo di prigionia in Texas, dove iniziò la sua attività artistica. Morì a Nizza nel 1995. Burri è famoso anche per il cretto di Gibellina (o cretto di Burri, appunto), un’opera artistica di land art (quella in cui l’artista interviene direttamente sul territorio naturale) realizzata tra il 1984 ed il 1989 nella città vecchia di Gibellina, in provincia di Trapani, in Sicilia, andata completamente distrutta da un terremoto del 1968: dall’alto l’opera – che ha una superficie di circa 8000 metri quadrati – appare come una serie di fratture di cemento sul terreno.

CRETTO DI BURRI A GIBELLINA Il cretto di Burri a Gibellina (ANSA/Giovanni Franco)