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  • Domenica 27 dicembre 2015

Cosa sta succedendo ad Ajaccio

Nel capoluogo della Corsica la polizia ha proibito ogni tipo di manifestazione, dopo giorni di proteste anti-Islam e scontri con la polizia

(YANNICK GRAZIANI/AFP/Getty Images)
(YANNICK GRAZIANI/AFP/Getty Images)

Negli ultimi giorni i giornali francesi hanno parlato molto di alcuni incidenti e proteste di natura anti islamica avvenuti in un quartiere piuttosto povero di Ajaccio, il capoluogo della Corsica, in Francia. L’incidente più grave è avvenuto il 25 dicembre, quando un gruppo di persone ancora non identificate ha fatto irruzione in una sala di preghiera islamica nel quartiere di Jardins de l’Empereur – uno dei quartieri più poveri della città – e ha fatto molti danni al suo interno. Secondo Le Monde gli assalitori hanno anche provato a bruciare alcune copie del Corano. L’episodio è stato condannato da moltissimi politici nazionali e locali, ma ancora sabato 26 dicembre a Jardins de l’Empereur si è tenuta una manifestazione anti Islam. Per evitare ulteriori guai, domenica 27 il prefetto della Corsica Christophe Mirmand ha proibito fino al 4 gennaio ogni genere di manifestazione pubblica nel quartiere Jardins de l’Empereur. Domenica, alcune centinaia di poliziotti sono stati schierati nel quartiere per evitare nuove manifestazioni, ma circa 300 persone si sono riunite fuori dal quartiere e hanno tentato di entrare. Dopo qualche ora hanno rinunciato e non ci sono stati disordini.

Il ciclo di proteste e violenze è iniziato a causa di un incidente avvenuto la sera del 24 dicembre, quando una telefonata ha richiesto l’intervento dei vigili del fuoco in un quartiere popolato da molti immigrati. Una volta arrivate le autorità, secondo la testimonianza di un pompiere, «circa 20 persone armate di spranghe e mazze da baseball» hanno attaccato poliziotti e pompieri, che però si trovavano ancora dentro i veicoli ed erano quindi parzialmente protetti. Negli scontri sono rimasti feriti due pompieri e un poliziotto. Non è ancora chiaro chi siano stati i responsabili dell’attacco: le autorità francesi hanno parlato di alcuni “giovani incappucciati”, ma senza fornire ulteriori dettagli. Le Monde ha scritto che questo tipo di incidenti sono abbastanza comuni nelle periferie delle città francesi, ma è stata la prima volta che qualcosa del genere è avvenuto in Corsica. Domenica 27 dicembre, per gli incendi volontari del 24, due uomini sono stati interrogati dalla polizia: uno di loro si è presentato spontaneamente.

Il 25 dicembre circa 600 abitanti del quartiere Jardins de l’Empereur si sono radunati per compiere una specie di spedizione punitiva contro quelli che ritenevano essere gli autori dell’attacco, cioè i residenti musulmani del quartiere. I manifestanti hanno gridato slogan come “siamo a casa nostra” e “fuori gli arabi”. Poi circa trecento di loro hanno attaccato una sala di preghiera mettendo completamente a soqquadro gli interni dell’edificio.

FRANCE-RELIGION-PRAYER-ISLAM-UNRESTLa sala di preghiera attaccata ad Ajaccio (PIERRE-ANTOINE FOURNIL/AFP/Getty Images)

Il 26 dicembre, nonostante l’attacco fosse già stato condannato in tutta la Francia, circa 100 persone hanno partecipato a una nuova manifestazione anti islamica cantando cori come «siamo ancora qua» e «questa è casa nostra». La manifestazione è stata controllata dalla polizia, ma i manifestanti sono riusciti lo stesso a spaccare i vetri di un complesso di case popolari del quartiere.

FRANCE-ISLAM-CRIME-UNRESTUna manifestazione anti-Islam ad Ajaccio, in Corsica (YANNICK GRAZIANI/AFP/Getty Images)

Le Monde ha scritto che nonostante i manifestanti lamentino la presenza di predicatori islamici radicali e altri pericoli legati al terrorismo, la situazione in città è molto più tranquilla rispetto a quella che si può trovare sul continente. La polizia e i servizi sociali non hanno mai trovato traccia di gruppi radicali in Corsica, isola che ha un livello di criminalità sensibilmente inferiore a quello di altre regioni francesi. Le Monde ha però fatto notare che mentre i corsi sembrino particolarmente sensibili anche alle più piccole tracce di criminalità comune, l’isola è la zona francese dove è più forte la criminalità organizzata.