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  • Giovedì 24 dicembre 2015

GazzettaTV chiude

Lo aveva accennato RCS, lo confermano i giornalisti: e per questo la Gazzetta dello Sport non è uscita oggi (e torna in edicola il 27)

GazzettaTV, il canale televisivo della Gazzetta dello Sport sul digitale terrestre, chiuderà “nei prossimi giorni”. Lo ha annunciato il comitato di redazione della Gazzetta – l’organismo di rappresentanza sindacale dei giornalisti – dopo che nei giorni scorsi Laura Cioli, amministratrice delegata della società editrice, RCS, aveva detto di non vedere “una sostenibilità nel futuro con questo modello” e che l’azienda si stava “muovendo verso una strategia di uscita”.

Il canale televisivo era stato inaugurato appena dieci mesi fa, ottenendo buoni risultati – ha trasmesso la Coppa America in esclusiva e, dicono i giornalisti, era diventato il quinto canale sportivo nazionale – ma mancando l’obiettivo dello 0,7 per cento di share “previsto da manager sognatori”. Non è noto entro quanto tempo l’editore sperava di raggiungere gli obiettivi di ascolto e la stabilità economica: dieci mesi sono un tempo molto breve per questo genere di imprese. La redazione ha deciso quindi di scioperare di nuovo, dopo lo sciopero di due giorni fa: il sito oggi non sarà aggiornato e il giornale non è uscito in edicola. Il giornale non uscirà – come sempre, e non per protesta – nemmeno il 25 e il 26 dicembre, e quindi tornerà in edicola il 27 dicembre.

Cari lettori, sarà un Natale triste per GazzettaTv. L’esperienza del canale59 si chiuderà nei prossimi giorni (non si sa di preciso quando perché mancano una serie di passaggi formali). E vi chiediamo scusa per questo.
Perché sappiamo che molti di voi si erano abituati ai volti ed agli orari, alle notizie e storie di sport che la nostra tv ha raccontato da febbraio.

È stato bello ma breve. E vi chiediamo scusa se il nostro impegno assoluto non è stato difeso da Rcs come noi speravamo: abbiamo dato il massimo per dieci mesi, ma non è bastato. Non è bastato essere, nella settimana lavorativa, il quinto canale sportivo nazionale (tra canali pay e free) o essere appena dietro RaiSport1 nell’offerta libera sul digitale e il secondo in alcune fasce orarie. E questo in un periodo ottobre-dicembre con un palinsesto non esattamente ricco di altro che di competenza e attenzione.

Forse non sarebbe bastato neppure arrivare a quello 0.7% di share previsto da manager sognatori al varo del nuovo canale: i costi hanno affossato un canale che non aveva sin dall’inizio i presupposti economici per prendere il via. E per questo vi chiediamo scusa, perché ci avete ascoltato e vi siete abituati, ci avete fatto sentire attenzione e affetto insieme alle giuste critiche. Vi diciamo grazie per questo. E vi chiediamo scusa comunque: spariremo fra qualche giorno, per tornare – forse – in qualche modo sul web, dove già stavamo crescendo e dove siamo stati cancellati proprio per fare spazio alla tv.

Noi chiediamo scusa a voi, ma non all’azienda contro la quale per la seconda volta facciamo sciopero in questo ore. Il giornale tornerà in edicola soltanto domenica 27 dicembre, il sito e la tv non saranno aggiornati il 24 dicembre: è l’unico modo che abbiamo – oltre all’impegno quotidiano massimo – per dire all’azienda che se è giusto sperimentare nuovi mercati e nuove audience è giusto farlo con gli strumenti corretti e con tutte le forze al loro posto.
Non si parte senza la collaborazione di ogni lavoratore e manager, non si partirà più – per quel che ci riguarda – senza un piano di lavoro nato in redazione e gradito alla redazione. Solo su progetti condivisi noi torneremo a impegnarci al cento per cento, come facciamo da sempre sul giornale e sul sito e come abbiamo fatto sulla tv per dieci mesi mettendoci la faccia.

Ora, aspettando che la faccia ce la mettano altri, apprezzando la rapidità dell’ingegner Cioli nel presentare un nuovo piano industriale chiediamo alla Rcs la stessa rapidità e precisione in ogni ramo d’azienda, una società che ora è fortemente orientata sui quotidiani (con noi il Corriere della Sera, ovviamente) e che per vincere la sfida dell’informazione con i conti in ordine ha bisogno di muoversi rapidamente con forza fiducia e orgoglio. Noi mettiamo il nostro, e nel chiedere scusa ai lettori auguriamo Buon Natale ai colleghi della nostra tv. Uno come questo non se lo meritavano.