• Moda
  • Mercoledì 9 dicembre 2015

La morte di Douglas Tompkins

Aveva fondato North Face, è morto a 72 anni dopo un incidente in kayak in Patagonia

Douglas Tompkins nella sua proprietà in Argentina (DANIEL GARCIA/AFP/Getty Images)
Douglas Tompkins nella sua proprietà in Argentina (DANIEL GARCIA/AFP/Getty Images)

Martedì è morto a 72 anni Douglas Tompkins, che era stato il creatore dei popolari marchi di abbigliamento North Face e Esprit. Tompkins è morto in seguito ad un incidente in kayak in Patagonia, una regione a sud del Cile: stava navigando con altri cinque amici nel lago General Carrera quando i loro kayak si sono ribaltati. Tompkins è morto in ospedale diverse ore dopo per ipotermia, a causa del tempo passato in acqua, sotto i 4 gradi, in attesa dei soccorsi. Gli altri stanno tutti discretamente.

Tompkins era conosciuto per essere stato il fondatore del marchio sportivo North Face e il co-fondatore di quello di abbigliamento Esprit, negli anni Sessanta, prima di abbandonare la vita aziendale e dedicarsi alla protezione dell’ambiente e agli sport all’aria aperta.
Era nato il 20 marzo 1943 in Ohio e aveva brevemente vissuto a New York prima di trasferirsi a Millbrook, nello stesso stato. Aveva iniziato a fare sport all’aria aperta a 12 anni: soprattutto arrampicata e sci. A 17 anni aveva abbandonato gli studi e aveva iniziato a lavorare ad Aspen, in Colorado, viaggiando per lo stato e mettendo da parte i soldi per andare a sciare prima sulle Alpi, in Europa e poi sulle Ande, in Sudamerica.

Nel 1964 fondò a San Francisco North Face, contribuendo alla creazione del suo slogan “never stop exploring” (non smettere mai di esplorare): nacque come un piccolo negozio di attrezzatura sportiva per gli sci e di zaini, ma North Face è oggi probabilmente uno dei marchi di abbigliamento e attrezzatura sportivi più popolari e nel 2000 è stato acquisito dalla società VF Corporation (che è proprietaria anche di Eastpack, JanSport, Napapijri e Vans, tra le altre).

Sempre nel 1964, Tompkins sposò la sua prima moglie Susie Buell (si sono conosciuti mentre lui faceva l’autostop e sono stati insieme fino al 1989). Nel 1968 cominciarono insieme a vendere vestiti nel vagone della loro station wagon, chiamandoli “plain Jane”, nome che più tardi fu trasformato nel marchio di abbigliamento Esprit, con grande successo dagli anni ’80.

Alla fine di quel decennio, stanco della vita aziendale, Tompkins vendette la sua quota di azioni in North Face e Esprit (queste ultime a circa 150 milioni di dollari, secondo quanto scrive il New York Times). Si trasferì in Sudamerica con la seconda moglie Kristine, ex amministratrice della compagnia di abbigliamento Patagonia, e da quel momento si dedicò ad attività a favore dell’ambiente vivendo tra il Cile e l’Argentina. Nel 1990 creò a questo scopo la fondazione Deep Ecology, un’organizzazione non-profit.
Tra il Cile e l’Argentina Tompkins aveva comprato quasi 9000 chilometri quadrati di terra, solo per conservarli attraverso i suoi vari enti ambientalistici, diventando uno dei più grandi proprietari terrieri privati del continente. Tra le sue proprietà, la più famosa è quella di Pumalín Park, uno dei parchi privati più grandi del mondo, che protegge circa 3mila chilometri quadrati della foresta pluviale che si estende dall’Oceano Pacifico alle Ande.

Tompkins aveva ricevuto molti premi per il suo impegno a favore dell’ambiente, ma i suoi sforzi hanno anche ottenuto critiche: i suoi acquisti di terre e l’esplicita opposizione agli allevamenti di salmone e alla costruzione di una diga, ad esempio, erano stati criticati in Cile e Argentina, per il timore che i suoi vasti possedimenti minacciassero la loro indipendenza nazionale e bloccassero lo sviluppo economico.