La macchina per riciclare la carta direttamente in ufficio

Epson sta lavorando a un macchinario per recuperare i fogli di carta usati direttamente in ufficio, e ridurre quindi i costi del riciclo

(Epson)
(Epson)

Epson, una delle aziende giapponesi di elettronica più grandi al mondo, sta lavorando a un nuovo macchinario, una specie di grande fotocopiatrice, per riciclare la carta direttamente in ufficio. L’idea è ridurre l’impatto ambientale delle attività intorno al riciclaggio – come il recupero e il trasporto della carta, per esempio – e al tempo stesso ridurre i costi per le aziende, che potranno prodursi da sole la carta sfruttando quella che hanno già utilizzato. Epson dice che il suo sistema, che si chiama PaperLab, sarà messo in vendita in Giappone nel 2016 e in seguito in altri mercati. Un prototipo del macchinario sarà mostrato nei prossimi giorni a una esposizione tecnologica di prodotti ecologici a Tokyo.

Di solito la produzione di carta riciclata comporta il trasporto dei fogli utilizzati a un primo centro, dove vengono smistati e in seguito inviati verso uno stabilimento che lavora il materiale per creare nuovi fogli. Le risme sono poi consegnate ad altri magazzini, di aziende che a loro volta le rivendono agli uffici. Il ciclo della carta richiede quindi il trasporto di tonnellate di materiale ogni giorno, quasi sempre tramite camion che con le loro emissioni contribuiscono all’inquinamento atmosferico. Un sistema per fare tutto in ufficio permetterebbe di eliminare i trasporti per il riciclo e rendere più efficiente la gestione della carta.

Epson per ora non ha dato moltissime informazioni su come funziona materialmente il suo PaperLab. La macchina ingurgita i fogli utilizzati e li tritura trasformando la carta in un materiale fibroso, simile al cotone. Il tutto avviene a secco, quindi non è necessaria l’installazione vicino a tubature e scarichi dell’acqua. La macchina utilizza un legante per mettere insieme le fibre, che vengono poi pressate e compattate per creare i nuovi fogli.

Come hanno fatto notare su ArsTechnica, un brevetto registrato da Epson nel 2013 aiuta forse a fare maggiore chiarezza sul macchinario. I fogli ridotti in lunghe fibre sono fatti passare in un ciclone, un sistema che sfruttano la forza centrifuga separa i vari componenti della carta, inchiostro compreso, permettendo poi di utilizzare il materiale ripulito per la creazione dei nuovi fogli. Epson non ha però spiegato dove finiscano gli scarti, a partire proprio dall’inchiostro, e non ha ancora fornito dettagli sugli altri sistemi usati per produrre i fogli. PaperLab potrebbe comunque rivelarsi una buona soluzione per le aziende più grandi per ridurre i costi legati alla carta, da aggiungere alle politiche già seguite da tempo per consumarne di meno grazie alla digitalizzazione.