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  • Giovedì 3 dicembre 2015

Cosa si sa della strage a San Bernardino

Ci sono 14 persone morte e 17 ferite, due presunti assalitori sono stati uccisi dalla polizia, un'altra persona è stata arrestata: ma molte cose ancora non si capiscono

San Bernardino, California, Stati Uniti (David Bauman/The Press-Enterprise via AP)
San Bernardino, California, Stati Uniti (David Bauman/The Press-Enterprise via AP)

14 persone sono state uccise e altre 17 sono rimaste ferite mercoledì 2 dicembre in una strage all’interno di un centro per i servizi sociali di San Bernardino, una città di circa 200mila abitanti che si trova a poco meno di 100 chilometri a est di Los Angeles, in California, Stati Uniti. Almeno due persone sono entrate in un centro dell’Inland Regional Services intorno alle 11 del mattino locali (le 20 in Italia) sparando con armi da assalto di vario tipo. In seguito hanno abbandonato l’edificio ma  la loro fuga è stata bloccata dalla polizia poco lontano dal centro: c’è stata una nuova sparatoria in cui sono morti due assalitori e almeno un poliziotto è rimasto ferito. Una terza persona è stata arrestata, ma non è ancora chiaro se si tratti di un altro assalitore. La sparatoria di San Bernardino è la peggiore negli Stati Uniti dopo quella di tre anni fa alla scuola elementare Sandy Hook di Newtown, in Connecticut, dove furono uccise 28 persone. La settimana scorsa in un’altra sparatoria sono morte tre persone a Colorado Springs. Sempre il 2 dicembre una donna è morta in un’altra sparatoria a Savannah, in Georgia.

Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha parlato della strage di San Bernardino giovedì pomeriggio, ora italiana. Obama ha detto che non si conoscono ancora le motivazioni dei due assalitori e che non si può escludere che fossero di carattere terroristico. L’FBI, ha detto Obama, si sta occupando delle indagini e che continueranno fino a che non saranno chiari i motivi che hanno portato alla strage.

L’assalto al centro medico

A San Bernardino sono in corso indagini per ricostruire con precisione la dinamica dell’assalto, e le motivazioni di chi ha organizzato gli attacchi. Gli assalitori sono arrivati presso il centro medico a bordo di un SUV scuro, sono entrati “armati ed equipaggiati in un modo che indica che si fossero preparati prima, ed erano armati con armi a canna lunga, non pistole” ha spiegato Jarrod Burguan, il capo della polizia di San Bernardino, aggiungendo: “Sono arrivati preparati per fare ciò che hanno fatto, come se fossero in una missione”. In una perquisizione successiva a casa degli assalitori sono stati trovati munizioni con circa 4.500 colpi e 12 bombe artigianali.

All’interno del centro c’erano alcune centinaia di persone: chi ha potuto è scappato immediatamente dall’edificio, mentre molte altre persone si sono nascoste nelle stanze della struttura dopo avere sentito i primi spari. Olivia Navarro, madre di Janille, un’impiegata che lavora nel centro con i bambini disabili, ha detto che sua figlia le ha telefonato durante l’attacco: “Si era nascosta nella sua stanza, avevano spento le luci. Sussurrava al telefono per non farsi sentire: le ho detto di smettere di parlare”. Poi l’ha rassicurata e le ha detto che avrebbe raggiunto il prima possibile la zona. La storia di Janille è simile a quella di decine di altre persone, che hanno atteso di nascosto l’arrivo della polizia.

L’arrivo della polizia

Pochi minuti dopo l’inizio dell’assalto, gli agenti hanno circondato il centro medico e hanno avviato la perquisizione dell’intera struttura, senza trovare gli assalitori. Le operazioni sono andate a rilento perché, in questi casi, tutte le persone sul luogo dell’assalto vengono controllate per assicurarsi che tra loro non si nascondano gli stessi autori dell’attacco. Gli agenti hanno inoltre trovato un pacco sospetto, forse lasciato dagli assalitori, e che poteva contenere al suo interno dell’esplosivo (non è ancora chiaro che cosa contenesse). In seguito sul posto sono arrivati gli artificieri e alcuni impiegati dell’FBI per avviare le prime indagini, mentre si cercavano gli autori della sparatoria.

All’esterno del centro è stata allestita una specie di ospedale da campo, con ambulanze e personale sanitario per accogliere le persone ferite, e smistarle verso gli ospedali a seconda della loro gravità. La zona è stata utilizzata inoltre per riunire le persone che si trovavano all’interno dell’edificio e raccogliere le loro testimonianze.

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Gli assalitori

Intorno alle 15 locali (in Italia era da poco giovedì), la polizia ha identificato e inseguito il SUV degli assalitori per le strade di San Bernardino. Dopo una sparatoria durata meno di un minuto tra il veicolo e un mezzo della polizia, le due persone a bordo sono state uccise e i loro corpi recuperati per l’identificazione. Secondo alcuni testimoni, indossavano giubbotti antiproiettile simili a quelli che utilizzano gli agenti di polizia. Nella nuova sparatoria un poliziotto è rimasto lievemente ferito, in seguito la polizia ha confermato che i due assalitori avevano con loro fucili da assalto e pistole. Una terza persona, vista scappare dalla zona in cui si trovava il SUV, è stata arrestata per accertamenti.

I due assalitori uccisi erano Syed Rizwan Farook, un ragazzo di 28 anni impiegato presso il dipartimento della Salute della contea, e Tashfeen Malik, una ragazza di 27 anni. La polizia non ha dato informazioni ufficiali su di loro, ma secondo i dati raccolti dai media statunitensi i due erano sposati e avevano una figlia di 6 mesi. L’avrebbero lasciata alla madre di Farook, dicendo che dovevano andare a una visita medica. In seguito la madre di Farook ha scoperto che il figlio era tra i sospettati per la sparatoria al centro medico.

California Shootings

Farook era nato negli Stati Uniti e lavorava come ispettore sanitario per la contea da cinque anni. Il capo della polizia di San Bernardino ha detto che era tra i partecipanti alla festa organizzata al centro medico e che, dopo una lite, aveva lasciato l’edificio per tornarvi più tardi pesantemente armato con la moglie. Non è però chiaro quale sia stata la causa del litigio, né quali fossero gli obiettivi della coppia. Farook era cittadino statunitense nato da genitori pakistani e non era mai stato oggetto di indagini da parte dell’FBI per terrorismo.

Armi e leggi

La California è lo stato americano con le leggi più severe per quanto riguarda la detenzione di armi. Le leggi statali vietano l’acquisto di armi automatiche da qualche anno, ma consentono a chi le aveva acquistate prima dell’entrata in vigore delle nuove regole di mantenerne la proprietà. Al momento non è comunque chiaro in che modo gli assalitori avessero ottenuto i loro fucili e pistole.

Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha commentato duramente i fatti di San Bernardino chiedendo che siano effettuati controlli più severi su chi possiede le armi: “Dovremmo trovare una soluzione bipartisan a qualsiasi livello governativo per rendere fatti come questo un’eccezione e non la norma. Sappiamo che c’è ormai un pattern legato alle sparatorie in questo paese che non ha eguali nel resto del mondo, e ci sono alcuni provvedimenti che potremmo assumere, non per eliminare completamente il problema, ma per ridurre le probabilità che si verifichino così di frequente”. Da inizio anno negli Stati Uniti ci sono state 342 sparatorie che hanno causato la morte di 447 persone e il ferimento di quasi 1.300.