Le nuove regole del World Press Photo

Il più importante premio di fotogiornalismo al mondo ha introdotto regole più strigenti su didascalie e ritocchi: serviranno a evitare casi come quello delle foto squalificate lo scorso anno

La World Press Photo Foundation, la fondazione che gestisce il famoso premio di fotogiornalismo World Press Photo, ha annunciato un cambiamento delle regole del concorso: dal prossimo anno sarà in vigore un nuovo codice etico per i partecipanti e nuove linee guida sulla manipolazione digitale delle fotografie. Tra le nuove regole, spiega il New York Times, ci saranno un procedimento di fact-checking per controllare la corrispondenza al vero delle didascalie delle foto e la possibilità degli organizzatori di chiedere spiegazione ai fotografi sui procedimenti di ritocco adottati per le loro fotografie. Le nuove regole sono state elaborate da un gruppo che ha compreso fotografi, editori e photo editor e sono state introdotte per evitare che si ripetano casi come, per esempio, quello del premio ritirato al fotografo italiano Giovanni Troilo, per una foto consegnata con una didascalia imprecisa.

Lars Boering, direttore del World Press Photo, ha spiegato la decisione di introdurre nuove regole facendo riferimento esplicitamente al caso di Troilo ma spiegando che, più in generale, negli ultimi due anni ci sono stati 33 casi di partecipanti squalificati per questioni legate alla manipolazione o all’attribuzione imprecisa delle loro foto. Boering ha spiegato che «anche se questa cosa ci ha sorpreso, abbiamo capito attraverso le nostre consultazioni che la manipolazione delle foto è un problema per tutto il settore e che tutti ci stanno facendo i conti. Nel concorso, concorrenti sono stati esclusi per cambiamenti materialmente molto piccoli ma eticamente significanti. Se vogliamo che le foto siano documenti e testimonianze non possiamo accettare l’aggiunta o la rimozione di contenuto, anche se si parla solo di cose fatte per “riordinare le immagini”».

Per rendere più chiaro il suo sistema di giudizio su questi argomenti, il World Press Photo ha deciso di pubblicare il “vademecum” usato dai suoi giudici e ha diffuso inoltre quattro video per spiegare i tipi di manipolazione che saranno proibiti. Ai fotografi che parteciperanno al concorso, inoltre, sarà chiesto di mandare oltre ai file jpeg delle loro foto anche le versioni in formato RAW (il formato con cui spesso i fotografi scattano e che permette maggiori manipolazioni). Ai fotografi che lavorano con la pellicola sarà invece chiesto di mandare una scansione del negativo della foto e delle 3 foto antecedenti e successive sulla pellicola a quella inviata. Dopo che la giuria avrà deciso i vincitori, ma prima che la decisione sia resa pubblica, un gruppo di fact-checker controllerà le didascalie e le altre informazioni relative alle fotografie vincitrici, per confermarne l’autenticità.