• Mondo
  • Martedì 24 novembre 2015

L’aereo russo abbattuto dalla Turchia

La Turchia dice che aveva violato il suo spazio aereo, ma la versione della Russia è diversa: Putin parla di "una coltellata alla schiena dai complici dei terroristi"

(Haberturk TV via AP)
(Haberturk TV via AP)

Martedì mattina un aereo militare russo è stato abbattuto dalla Turchia: secondo il governo perché era entrato nello spazio aereo turco, ma il ministero della Difesa della Russia dice che l’aereo stava ancora sorvolando la Siria e non era una minaccia per la Turchia. Il presidente russo Vladimir Putin ha detto che l’abbattimento è stato “una coltellata alla schiena dai complici dei terroristi”, facendo riferimento alle accuse rivolte alla Turchia di sostenere indirettamente lo Stato Islamico (ISIS) per via della sua lotta contro i curdi, che a loro volta combattono il gruppo estremista. Il ministero della Difesa russo ha parlato di “atto ostile” nei confronti della Russia. Donald Tusk, il presidente del Consiglio europeo, ha definito la situazione “un momento pericoloso” nei rapporti tra i due paesi, invitando tutti alla calma.

Bombardamenti russi
La Russia è impegnata dal 30 settembre scorso in bombardamenti in Siria, un paese dove è in corso una guerra civile e che confina a nord con la Turchia. L’area dove l’aereo è stato abbattuto è anche una zona di intensi scontri tra le forze del presidente siriano Bashar al-Assad e i ribelli che lo combattono. La Turchia si oppone ad Assad e ha condannato l’intervento russo in suo sostegno. Il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, consiglia ai cittadini russi di non recarsi in Turchia in questi giorni.

Bombardiere russo abbattuto
All’inizio non era chiaro a quale nazione appartenesse l’aereo precipitato, più tardi sia il governo russo sia quello turco hanno confermato che si trattava di un bombardiere russo, un Su-24. Secondo il governo turco, che ha ricostruito i fatti in una lettera inviata al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, due aerei russi hanno sconfinato nello spazio aereo della Turchia per circa 17 secondi, ricevendo 10 avvertimenti in 5 minuti circa una possibile risposta da parte dell’aviazione turca. Un aereo ha abbandonato lo spazio aereo, mentre l’altro è stato colpito. La circostanza è stata confermata anche dalle autorità statunitensi.

La Turchia, segnala CNN Turk, ha pubblicato immagini radar che sembrano dimostrare che l’aereo militare russo avesse brevemente sorvolato la Turchia meridionale. In tarda mattina un funzionario del governo turco ha ribadito che, come prevedono le regole di ingaggio, l’aereo russo era stato avvertito più volte quando si trovava a 15 chilometri di distanza dal confine. Il bombardiere non aveva però tenuto conto delle segnalazioni proseguendo nella sua traiettoria: «Non è stata un’azione contro un paese specifico: i nostri F-16 hanno preso le misure necessarie per difendere il territorio turco».

https://twitter.com/CNNTURK_ENG/status/669098577524822016

Nelle sue prime dichiarazioni, il ministero russo della Difesa ha invece detto che l’aereo era nello spazio aereo siriano e dice di poterlo dimostrare con i dati trasmessi durante il volo: «Il Su-24 ha volato esclusivamente sul territorio della Siria, si trovava a 6 mila metri (…) le informazioni preliminari suggeriscono che sia stato abbattuto da fuoco di terra. Le circostanze sono oggetto di indagine».

I piloti dell’aereo russo abbattuto
I piloti si sono lanciati fuori dall’aereo e il fotogramma di un video di un’agenzia di stampa turca mostra i due uomini con il paracadute prima dello schianto. Le notizie sui piloti sono state piuttosto confuse per tutta la giornata. Il vicecomandante delle forze turkmene in Siria, Alpaslan Celik, ha detto che i suoi miliziani hanno ucciso i due piloti mentre stavano compiendo la loro discesa con i paracadute: “Entrambi i piloti sono stati recuperati morti. I nostri compagni hanno aperto il fuoco e sono morti mentre erano ancora in aria”. Il ministero della Difesa russo ha detto di avere perso i contatti con i due piloti poco dopo che hanno avviato la procedura di emergenza per paracadutarsi e che solo uno è morto, ma nel tardo pomeriggio una fonte del governo turco aveva detto a Reuters che i due piloti sono invece vivi e che si stava trattando il loro rilascio da parte dei ribelli siriani. È stato colpito anche un elicottero russo mandato in ricognizione, ed è morto uno dei due piloti.

Circola un video che mostrerebbe il corpo di un pilota tra i ribelli: l’agenzia di stampa AP dice che i ribelli hanno fatto sapere che il pilota del video è effettivamente morto, ma durante l’atterraggio. Il video non è ancora stato verificato: diversi analisti confermano però che l’uomo del video ha uniforme e attrezzature russe.

Il Guardian scrive che i funzionari della NATO sono in contatto con le autorità turche, ma non è chiaro se siano in contatto anche con Mosca. Oggi, alle 17:00 a Bruxelles è iniziata una riunione straordinaria della NATO per discutere dell’abbattimento dell’aereo. Se la versione della Turchia fosse confermata, non si tratterebbe comunque della prima volta che la Russia invade lo spazio aereo turco. Il 5 ottobre scorso la NATO aveva confermato una violazione e aveva pubblicato un comunicato in cui si intimava alla Russia di non ripetere un’azione così pericolosa. Per il 25 novembre era in programma una visita del ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, in Turchia, ma secondo le agenzie di stampa internazionali è stato cancellato in seguito ai fatti di oggi.

I rapporti tra Russia e Turchia
Le tensioni tra Turchia e Russia hanno una lunga storia. Nel 1877 venne combattuta la guerra russo-turca che nacque dalle proteste degli slavi cristiani dei territori dell’Impero ottomano in Europa. Quelle rivolte furono appoggiate dalla Russia degli zar che vide una possibilità di estendere la propria influenza fino al Mediterraneo. Più tardi, alla fine della Seconda guerra mondiale, anche Stalin rivendicò parti della Turchia orientale e nel 1992 la Russia intervenne nella guerra del Nagorno Karabakh, nel sud-ovest dell’Azerbaigian, combattuta tra la maggioranza etnica armena della zona, sostenuta dalla Repubblica Armena, e la Repubblica dell’Azerbaigian. Il coinvolgimento della Russia nella guerra in Siria ha aggravato la situazione, anche se i due paesi hanno firmato di recente una serie di accordi energetici e commerciali: la Russia è oggi il secondo partner commerciale della Turchia e il 60 per cento del gas naturale della Turchia proviene dalla Russia. Un esperto di sicurezza di Ankara intervistato dal Guardian ipotizza che una delle reazioni russe all’abbattimento potrebbe essere quella di tagliare le forniture.