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  • Venerdì 20 novembre 2015

Come funziona il rugby in Italia

Il campionato nazionale è composto soprattutto da squadre di provincia, mentre le due più forti squadre italiane non ci giocano

Una partita di Pro12 fra Benetton Treviso e Zebre (Dino Panato/Getty Images)
Una partita di Pro12 fra Benetton Treviso e Zebre (Dino Panato/Getty Images)

A settembre è iniziata la nuova stagione di rugby a 15, il tipo di rugby più giocato in Italia e in Europa. Come nel calcio e nel basket, anche nel rugby i  migliori club europei giocano sia competizioni nazionali che internazionali. C’è però un’importante differenza: non tutte le squadre italiane di rugby partecipano al più importante campionato italiano di rugby. È un po’ come se Juventus, Roma o Inter non giocassero la Serie A. Questo succede perché da un po’ di anni le più forti squadre di club di Italia, Irlanda, Scozia e Galles hanno deciso di fare una sorta di “super-campionato”, chiamato “Guinness Pro 12”. Si è così creata una situazione strana: le due più forti squadre italiane (che sarebbero troppo forti per le altre rivali italiane) sono finite a giocare con le più forti squadre di altre nazioni (finendo così per essere molto spesso troppo deboli per essere competitive). Queste due squadre sono la Benetton Treviso e le Zebre di Parma, e la loro situazione è indicativa dei problemi del rugby italiano.

Il campionato italiano si divide in Eccellenza, Serie A, Serie B, C1 e C2. Il campionato Eccellenza è il più importante, nonostante non ci giochino Benetton Treviso e Zebre. Contemporaneamente allo svolgimento dei propri campionati nazionali – o inter-nazionale (il Guinness Pro12) – le migliori squadre europee di rugby giocano anche due competizioni europee. La prima è la European Rugby Champions Cup, che fino a un po’ di anni fa si chiamava Heineken Cup ed è nel rugby quello che la Champions League è nel calcio. La seconda, meno importante, è la European Rugby Challenge Cup (quello che nel calcio è l’Europa League).

Guinness Pro12
La Guinness Pro12 è la vecchia Celtic League, il “super-campionato” creato nel 2001 dalle federazioni di Irlanda, Galles e Scozia per avere la possibilità di giocare in un torneo più competitivo e vicino al livello del campionato inglese. Dal 2010 partecipano alla Guinness Pro12 anche la Benetton Treviso e le Zebre Rugby, una franchigia creata apposta per l’occasione dalla FIR, la Federazione Italiana Rugby. Ogni anno, oltre alle due italiane, prendono parte alla competizione quattro squadre irlandesi, quattro gallesi e due scozzesi: 12 squadre in tutto. La formula del torneo è quella più diffusa nel rugby europeo: le squadre si incontrano fra di loro due volte, le prime quattro classificate alla fine della stagione regolare accedono ai playoff, giocando quindi semifinali e finale. Non sono previste retrocessioni.

La squadra italiana che si piazza più in alto nella Guinness Pro12 si qualifica per la Champions Cup dell’anno successivo. La seconda (su due) entra in Challenge Cup. Fin qui i migliori risultati in Pro12 per l’Italia li ha ottenuti la Benetton, settima classificata nella stagione 2012/2013. Le Zebre sono invece sempre arrivate ultime. Negli ultimi due anni entrambe le squadre italiane si sono indebolite parecchio e non hanno mai superato l’ultimo e il penultimo posto in classifica.

Eccellenza
La prima giornata del campionato d’Eccellenza si è giocata il 10 ottobre, leggermente in ritardo rispetto alla passata edizione per via della concomitanza con la Coppa del Mondo in Inghilterra, che si è svolta tra il 18 settembre e il 31 ottobre. Al campionato d’Eccellenza partecipano dieci squadre, quelle di quest’anno sono: Cammi Calvisano, Femi-CZ Rovigo, Fiamme Oro Roma, IMA Lazio, L’Aquila RC, Lafert San Donà di Piave, Marchiol Mogliano Veneto, Petrarca Padova, Rugby Viadana e Sitav Lyons Piacenza. Il campionato Eccellenza prevede una stagione regolare con partite di andata e ritorno al termine della quali l’ultima classificata retrocede in Serie A e le prime quattro giocano i playoff per la vittoria finale. Il Calvisano – un comune di meno di 10mila abitanti, in provincia di Brescia – ha vinto tre delle ultime cinque edizioni del campionato ed anche quest’anno è una delle squadre favorite, insieme a Rovigo e Mogliano Veneto. Rovigo e Calvisano sono momentaneamente prime a parimerito nel campionato d’Eccellenza, seguite da Padova e Mogliano Veneto.

Le squadre del campionato Eccellenza rappresentano molto bene la popolarità e la diffusione del rugby in Italia. Quasi tutte le squadre sono infatti nel Veneto orientale, in provincia di Roma e in parte dell’Emilia: tre aree in cui il rugby ha un lunga e diffusa tradizione. In Eccellenza gioca anche la squadra di L’Aquila, una città con un’importante tradizione ne rugby. Grossi centri come Milano e Torino non sono rappresentati, e non lo sono nemmeno le grandi città del sud. Questo è tuttora uno dei principali problemi del rugby italiano.

Champions e Challenge Cup
Nelle due coppe continentali le squadre italiane fanno sempre molta fatica. Dallo scorso anno l’Italia ha solo un posto riservato in Champions Cup e cinque per la Challenge Cup. La prima classificata fra le due italiane in Pro12 – la Benetton, finora – accede direttamente ai gironi di Champions Cup mentre la seconda si qualifica ai gironi di Challenge Cup. Le prime quattro squadre del campionato Eccellenza invece si devono giocare l’accesso ai gironi di Challenge Cup nella Qualifying Cup, una sorta di turno preliminare. Nella Qualifying Cup le squadre italiane giocano in genere contro squadre romene, russe, spagnole o portoghesi. Quest’anno per l’Italia solo la squadra di Calvisano è riuscita a qualificarsi alla fase a gironi. Benetton e Zebre hanno giocato la prima partita di Champions e Challenge Cup sabato 14 novembre ed entrambe hanno perso.

Come ogni anno, fra febbraio e marzo i campionati nazionali ed europei saranno di nuovo “rallentati”: le nazionali di Italia, Francia, Galles, Inghilterra, Irlanda e Scozia giocheranno il Sei Nazioni, uno dei tornei sportivi più antichi e la seconda competizione rugbistica per nazionali più importante al mondo.