Il camerino interattivo di Ralph Lauren

Permette di regolare le luci, chiamare i commessi e richiedere nuove taglie senza mai uscire: per ora c'è solo a New York

(Oak Labs/Facebook)
(Oak Labs/Facebook)

L’azienda americana Ralph Lauren ha lanciato nel suo negozio sulla Fifth Avenue di New York (quello più importante e identitario) i primi camerini interattivi mai creati: si chiamano “Oak Fittings Room” (Il camerino di Oak) dal nome della startup tedesca – Oak Labs, appunto – che ne ha realizzato il software per 4,1 milioni di dollari (circa 3,8 milioni di euro). Hanno uno specchio touchscreen che consente, tra le altre cose, di regolare le luci, chiamare i commessi e richiedere capi di un’altra taglia o colore. Per ora il nuovo tipo di camerino è disponibile nel solo negozio di New York, ma l’azienda progetta di inserirlo anche in altri punti vendita prima della fine dell’anno.

Una volta entrati nel camerino si possono selezionare le luci della cabina prova scegliendo tra la modalità “Fifth Avenue Daylight” (luce del giorno sulla Fifth Avenue), “East Hampton Sunset” (Tramonto nell’East Hampton, un località turistica) e “Evening at the Polo Bar” (Serata al Polo bar, il ristorante di Ralph Lauren a New York). Una speciale tecnologia di lettura detta RFID (Radio Frequency Identification) è in grado di rilevare l’etichetta dei vestiti e comunicare quali varianti dello stesso capo sono presenti in negozio. Il cliente a quel punto può richiedere taglie o colori diversi senza uscire dal camerino, inviando l’ordine direttamente ai commessi, che provvederanno a consegnarlo. Lo specchio suggerisce al cliente anche altri vestiti che potrebbero interessargli in base a quelli che ha già scelto.
Lo specchio interagisce in cinque lingue: inglese, spagnolo, portoghese, cinese e italiano.
A prova terminata, è possibile inserire il proprio numero di telefono per farsi inviare un messaggio con il resoconto di quello che si è provato, utile se si sceglie di comprare in un secondo momento o sul sito. Una giornalista del sito di tecnologia TechCrunch ha già provato il camerino interattivo: trovate la sua recensione, con le immagini, qui.

Il camerino di Ralph Lauren arriva in un momento in cui i negozi e le boutique faticano ad attirare clienti e rischiano di sembrare obsoleti rispetto alla possibilità di acquistare online. Oltre ad aumentare la desiderabilità di un’esperienza in negozio, Ralph Lauren – e altri che potrebbero dotarsi di questa tecnologia – potrebbe raccogliere anche dati sui suoi clienti: quanto tempo passano in camerino o quanti capi provano mediamente.

In passato anche altre aziende hanno utilizzato la tecnologia per attirare clienti nei negozi, ci aveva provato senza successo Prada nel 2001, sempre usando touchscreen e scanner RFID, mentre il mese scorso Tommy Hilfiger aveva dotato il suo negozio di New York di occhiali per la realtà virtuale, che permettevano di vedere gli abiti presenti in negozio mentre sfilavano sulle passerelle.