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  • Giovedì 19 novembre 2015

Le prime edizioni di libri del ‘900 che valgono di più

Le ha valutate una società inglese: ci sono Tolkien, Fitzgerald e Joyce, ma in Italia la situazione è molto diversa

La copertina della prima edizione di "Il grande Gatsby" di Francis Scott Fitzgerlald.
 (Photo: DON EMMERT/AFP/Getty Images)
La copertina della prima edizione di "Il grande Gatsby" di Francis Scott Fitzgerlald. (Photo: DON EMMERT/AFP/Getty Images)

Stanley Gibbons, una società inglese che tratta antiquariato e materiale per collezionisti, in particolare francobolli, ha annunciato la pubblicazione di un indice delle 30 prime edizioni di libri pubblicati nel ‘900 con il valore più alto. Il termine “Index”, che viene dal linguaggio della borsa, in questo caso ha la funzione di fornire un prezzo di riferimento in base a cui stabilire il prezzo di ogni altra prima edizione. Il libro del ‘900 con il prezzo più alto, secondo la classifica di Stanley Gibbons, è la prima edizione di The Great Gatsby di Francis Scott Fitzgerald del 1925: 246.636 sterline, che equivalgono a poco meno di 350mila euro. Al secondo e terzo posto della classifica ci sono le prime edizioni di The Hobbit di J.R.R. Tolkien del 1937, valutata 65.420 sterline, circa 92mila euro, e Ulysses di James Joyce del 1922, stimata 24.557 sterline, poco meno di 35mila euro.

Il dato più interessante dell’index di Stanley Gibbons è che il valore dei 30 titoli valutati è quasi raddoppiato negli ultimi dieci anni e si è addirittura moltiplicato per 7 negli ultimi 15. Sommando tutti i prezzi stimati di queste prime edizioni, il valore complessivo oggi ammonta a circa 560.451 sterline (circa 792mila euro), mentre cinque anni fa era di 312.276 sterline (441mila euro), e all’inizio degli anni 2000 era di 78.497 sterline, appena 111mila euro. Il valore di alcuni titoli sembra cresciuto molto grazie ai film: oltre a Lo Hobbit e al Grande Gatsby, anche Casino Royale di Ian Fleming – il romanzo del 1953 in cui compare il personaggio di James Bond per la prima volta – è passato da circa 15mila sterline a 24mila (in euro, da 21mila a 34mila). Ma il libro che ha acquisito più per valore è The animal farm (La fattoria degli animali) di George Orwell del 1946, che è passato dalle appena 200 sterline (280 euro) del 2002, alle più di 5mila (7mila euro) attuali. L’unico saggio che compare nell’indice dei trenta titoli è The General Theory of Employment, Interest, and Money (Teoria generale dell’occupazione, dell’interesse e della moneta) dell’economista inglese John Maynard Keynes del 1936, il cui valore è aumentato di circa nove volte dal 2000 a oggi, passando da 720 sterline a 6820 (circa 9650 euro).

Alcuni librai antiquari inglesi si sono lamentati dell’index di Stanley Gibbons: Tim Bryars, che gestisce una libreria d’antiquariato a Londra, ha detto al Guardian che i prezzi delle prime edizioni sono estremamente variabili. Basta una dedica dell’autore o un segno di uno dei vecchi proprietari a cambiare radicalmente il valore del libro. Inoltre ci sono stati casi di prime edizioni di The Great Gatsby, vendute a cifre molto più basse della valutazione di Stanley Gibbons. Keith Heddle, direttore degli investimenti di Stanley Gibbons, ha detto che l’indice dei libri voleva essere più un’istantanea del mercato dei libri antichi che un vero e proprio indice azionario.

Il fatto che i prezzi siano aumentati negli ultimi anni dimostra che il mercato di libri d’antiquariato inglese e del mondo anglofono è in crescita. Il mercato italiano – che è molto più piccolo di quello anglofono – si trova invece in una fase di stagnazione: secondo i dati di alcune librerie i prezzi dei libri di antiquariato e delle prime edizioni sono stazionari da anni. In particolare, secondo alcuni librai, il mercato ha risentito molto della crisi economica del 2008 e ancora non ha dato segni di ripresa. Gli unici titoli di prime edizioni del ‘900 che possono competere sul mercato internazionali sono Se questo è un uomo di Primo Levi, pubblicato dall’editore De Silva nel 1947, e Ossi di seppia di Eugenio Montale, pubblicato da Piero Gobetti nel 1925. A causa di un vuoto normativo, dallo scorso agosto nessun libro pubblicato più di 50 anni fa può uscire o entrare in Italia, indipendentemente dal suo valore di mercato, e ciò ha di fatto bloccato il mercato estero per i librai italiani.