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  • Venerdì 13 novembre 2015

I libri scritti dagli youtuber

Entrano nelle classifiche e gli editori li rincorrono per pubblicare "libroidi": sono la versione del 2015 di quelli scritti da calciatori e cantanti e comici, eccetera

Lo youtuber Tyler Oakley
Lo youtuber Tyler Oakley

Sabato 14 novembre alle ore 15 in piazza Bertagnini 14 a Massa c’è l’inaugurazione di un Mondadori Bookstore. È la prima libreria di catena che nasce in una città dove ci sono poche piccole librerie, e una è Mondoperaio, che per ragioni di antiberlusconismo, almeno fino a pochi anni fa, non vendeva libri Mondadori. Per l’inaugurazione, scrive Il Tirreno, Mondadori Bookstore ha invitato Matt & Bise, due youtuber di Torino che hanno appena pubblicato sempre per Mondadori il libro Fuori dal web, e la cui intervista esce domenica sulla Lettura (qui l’intervista video a Matt & Bise registrata nella sala Albertini del Corriere della sera).

Negli ultimi giorni sembra che i libri degli youtuber siano la grande novità dell’editoria. This Book Loves You di PewDiePie, uno degli youtuber più famosi al mondo, è al primo posto nelle classifiche del New York Times (anche se solo nella sezione Young Adult Paperback). Prima di lui, in classifica c’erano stati, in successione: Miranda Sings, Tyler Oakley, Dan&Phil e, per ben sette settimane, Shane Dawson.(qui, per chi fosse interessato, una lista più completa di libri di youtubers americani). Negli Stati Uniti il nuovo filone editoriale è così abbondante – di potenziali autori, se non di vendite – che il gruppo Simon&Schuster ha creato una casa editrice proprio per pubblicare libri delle celebrità di YouTube. Non è un fenomeno solo americano (in questi giorni in Colombia si discute se El libro troll dello spagnolo El Rubio sia da vietare o no ai bambini).

In Italia finora i successi non sono stati eclatanti, ma quasi tutti gli youtuber con una qualche notorietà hanno già scritto almeno un libro (tra i più famosi mancano solo Frank Matano e Yotobi; Sofia Viscardi uscirà presto con Mondadori). La prima a farlo è stata Clio make-up nel 2009 per Rizzoli, poi sono venuti Willwoosh con ben due libri (per Feltrinelli e Kowalski 2013), iPantellas e Daniele Doesn’t Matter (per Mondadori, nel 2013), Leonardo Decarli e Francesco Sole (Mondadori 2014), Farenz (Limited editions, 2014), e Scottecs, che però si pubblica da solo (Schockdom). L’unico italiano che, per ora, ha venduto bene è Favij (parliamo di circa 50 mila copie, che non sono poche, ma neppure numeri da bestseller). Se il Mondadori Bookstore di Massa invita Matt & Bise per l’inaugurazione, quindi, non è tanto perché sono scrittori che venderanno molte copie (probabilmente sì, ma non li invitano per questo), ma soprattutto nella loro veste di celebrità, che attireranno in libreria un pubblico che altrimenti in libreria non ci andrebbe. (Per lo stesso motivo, ma per un pubblico più vecchio, il 17 novembre, invece di Matt&Bise, al Mondadori Bookstore di Massa ci sarà un concerto di Umberto Tozzi). E in questo senso non sono una novità.

I libri scritti da youtuber sono l’ennesima forma di “libroide” – il termine si deve a Gian Arturo Ferrari, vicepresidente di Mondadori Libri – cioè di quei libri che vengono pubblicati non per il loro contenuto, ma per la fama dei loro autori, e che rappresentano l’evoluzione dei vecchi libri di varia. Alessandro Baricco nei Barbari aggiunge che si tratta di libri le cui istruzioni – il lessico e la sintassi necessari per comprenderli – non stanno dentro altri libri, ma in altri mondi, come per esempio nel mondo dei video di YouTube. Quello che è in qualche misura nuovo è che sempre più spesso anche i libri cosiddetti normali si libroidizzano, cioè contano sempre di più sulla fama costruita dall’autore in ambiti diversi dal libro. Ma la fama ha sempre contato.

È almeno dall’inizio degli anni Novanta che gli editori hanno incominciato a pubblicare libri di comici, cantanti, attori, conduttori televisivi, calciatori. Adesso è il turno degli youtuber. La loro funzione per l’editoria, è la stessa: cercare di allargare il pubblico e vendere libri a chi normalmente non ne compra, non importa chi siano, che cosa apprezzino e non importa che libri occorra fare per riuscire a interessarli. Non è una questione morale o estetica: il contenuto del libro letteralmente non importa. Nel caso dei libri di youtuber il pubblico di riferimento va dai 12 ai 15 anni, quindi è molto volubile, tende a seguire mode improvvise e ad abbandonarle con altrettanta velocità, e cambia continuamente. Cioè, non si può fidelizzare. Non si tratta di agganciare e costruire un pubblico, quindi, ma di intercettarlo mentre passa per fargli comprare (e firmare) una copia al volo. Su Amazon quelli che hanno comprato libri scritti da youtuber hanno guardato in prevalenza libri di altri youtuber o di altre celebrità per ragazzi, come Rocco Hunt o Il Volo, qualcuno ha visto anche Amori della zia di Mara Venier, o un romanzo d’amore per adolescenti come Fuori piove, dentro pure, passo a prenderti? di Antonio Dikele Distefano. Ma non tutti: molti hanno cercato After di Anna Todd, alcuni Matematica attiva per la scuola media e qualcuno – probabilmente come compito di italiano – Il barone rampante di Italo Calvino.