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  • Lunedì 9 novembre 2015

Un nuovo rinvio degli aiuti per la Grecia

Lo stanziamento di 2 miliardi di euro è stato rimandato dai ministri dell'Economia dell'eurozona, il parlamento greco deve ancora approvare le riforme per sbloccarli

(AP Photo/Virginia Mayo)
(AP Photo/Virginia Mayo)

Oggi pomeriggio l’Eurogruppo, l’assemblea che riunisce i ministri dell’Economia dei paesi che adottano l’Euro, ha rinviato lo stanziamento di una tranche di 2 miliardi di euro dei primi 26 miliardi previsto dal programma di aiuti, di cui la Grecia ne ha già ricevuti 13 per pagare i debiti e ne riceverà altri per la ricapitalizzazione delle proprie banche (la Banca Centrale Europea ha stimato che teoricamente ce ne vorranno 14,4). Prima della riunione il ministro tedesco dell’Economia, notoriamente molto critico verso il governo greco, aveva avvertito che sarebbe stato difficile raggiungere un accordo in giornata.

A oggi, nonostante abbia approvato diverse riforme fra cui quella del sistema pensionistico, la Grecia non ha ancora approvato tutte quelle necessarie a sbloccare i 2 miliardi di euro. Secondo alcuni funzionari europei che hanno parlato col Wall Street Journal, al momento la Grecia ha attuato solamente due terzi delle riforme necessarie. Pierre Moscovici, il commissario per l’Economia della Commissione Europea, ha comunque detto che nelle scorse settimane ha avuto colloqui «molto positivi» con il primo ministro greco Alexis Tsipras e col ministro dell’Economia Euclid Tsakalotos. Ancora oggi, prima della riunione aveva spiegato che «la situazione rimane positiva».

Come ha scritto il Wall Street Journal, il problema principale ruota intorno a una riforma pensata dal governo greco per proteggere le case di alcune persone che sono rimaste in arretrato con i pagamenti del mutuo, dato che la precedente legge è scaduta. La sua proposta iniziale era quella di impedire il pignoramento di case dal valore inferiore a 300mila euro, ma secondo i creditori il limite è troppo alto. La Grecia ha quindi proposto di abbassare il limite a 180mila euro e di introdurre criteri basati sui guadagni delle famiglie, ma ancora non si è arrivati a una soluzione. Reuters ha scritto che altri problemi riguardano il prezzo minimo sulle medicine e un controverso aumento dell’IVA sull’educazione privata: il governo greco ha approvato un aumento al 23 per cento per reperire 300-400 milioni di euro, salvo poi scoprire che le scuole private erano frequentate anche dai greci più poveri grazie alle loro rette piuttosto basse. Il governo greco ha quindi cambiato idea e vuole togliere la nuova tassa prima che entri in vigore, ma deve trovare un altro modo per recuperare quei soldi.

Negli ultimi giorni però ci sono state diverse buone notizie per la Grecia. Il programma di privatizzazioni sta proseguendo come previsto, la stima della BCE per la ricapitalizzazione delle banche è di 10 milioni di euro inferiore rispetto alle prime stime dei creditori, e il Financial Times dice che il governo greco potrebbe tornare a vendere titoli di stato sul mercato internazionale nel 2016 (ha smesso di farlo a luglio del 2014). La prossima scadenza della Grecia – qui c’è una lista completa – sarà il 13 novembre, giorno in cui la Grecia dovrà dare 1,4 miliardi ai suoi creditori privati, ma per ora non sembrano esserci rischi che il pagamento venga saltato.

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