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  • Mercoledì 28 ottobre 2015

La liberazione di 338 prigionieri di Boko Haram

Le forze armate nigeriane hanno detto di aver compiuto un'importante operazione nel nord-est del paese: tra i prigionieri liberati ci sarebbero 138 donne e 192 bambini

(Dal profilo Twitter delle Forze armate nigeriane)
(Dal profilo Twitter delle Forze armate nigeriane)

Nel pomeriggio di mercoledì 28 ottobre le forze armate nigeriane hanno comunicato di aver liberato 338 persone tenute prigioniere dai miliziani del gruppo islamista estremista Boko Haram: si tratterebbe di 192 tra bambini  e bambine, 138 donne e 8 uomini. Il comunicato delle forze armate nigeriane (attenzione: ci sono immagini molto forti) è stato diffuso su Twitter e Facebook ed è stato ripreso dai principali siti d’informazione del mondo, non ci sono però al momento conferme da parte di altre fonti o di altri enti non governativi. Le forze armate nigeriane hanno spiegato di aver liberato le 338 persone in seguito a un’operazione compiuta nella foresta di Sambisa, che si trova nel nord-est della Nigeria, in un’area in cui i terroristi di Boko Haram sono particolarmente forti e presenti.

Le forze armate nigeriane hanno detto che per liberare i prigionieri hanno ucciso 30 miliziani di Boko Haram, riuscendo anche a recuperare nell’area armi e munizioni in possesso dei terroristi. L’esercito ha anche comunicato di aver ucciso in un’altra operazione quattro miliziani di Boko Haram che erano intenzionati a compiere un attentato terroristico nel nord-est della Nigeria. Il comunicato delle forze armate nigeriane spiega che le 338 persone liberate si trovano ora in un campo d’accoglienza di Mubi, una città nell’est del paese, vicino al confine con il Camerun. Non è chiaro se tra le donne liberate ci siano alcune delle 219 studentesse rapite dai terroristi di Boko Haram nell’aprile 2014.

Negli ultimi sei anni i miliziani di Boko Haram hanno ucciso migliaia di persone in Nigeria – 17mila secondo Amnesty International – e hanno costretto circa un milione e mezzo di persone a lasciare le loro case. L’obiettivo di Boko Haram – che è attiva principalmente nel nord est del paese, nella zona di confine tra Nigeria e Ciad – è quello di creare un califfato islamico e all’inizio di marzo di quest’anno Boko Haram si è affiliato allo Stato Islamico (o ISIS). Negli ultimi mesi l’esercito nigeriano ha più volte detto di aver ottenuto dei successi contro Boko Haram e martedì 27 ottobre l’aviazione nigeriana aveva comunicato di aver attaccato veicoli e depositi di carburante di Boko Haram: sembra che quell’operazione servisse ad aprire la strada all’operazione di terra del 28 ottobre, quella della liberazione degli ostaggi.

Dal maggio 2015 il presidente della Nigeria è Muhammadu Buhari, che alle elezioni ha sconfitto il presidente uscente Goodluck Jonathan, che era presidente dal 2010. Buhari ha 72 anni, è musulmano – ma è stato eletto anche grazie ai voti dei cristiani che vivono nel sud del paese – ed è un ex generale dell’esercito: ha vinto le elezioni soprattutto grazie alla promessa di riuscire a indebolire e sconfiggere i miliziani di Boko Haram, che si sono imposti proprio durante gli anni di Jonathan.