• Mondo
  • Martedì 27 ottobre 2015

Cosa ha detto Blair sulla guerra in Iraq

Non si è scusato per la guerra e anzi ha difeso l'intervento armato del 2003, ammettendo però qualche «errore»

Tony Blair, Londra, luglio 2015 (Ian Gavan - WPA Pool/Getty Images)
Tony Blair, Londra, luglio 2015 (Ian Gavan - WPA Pool/Getty Images)

Negli ultimi giorni diversi giornali italiani e stranieri hanno enfatizzato nei titoli la notizia che l’ex primo ministro britannico Tony Blair avrebbe chiesto scusa per l’invasione dell’Iraq del 2003 decisa insieme al presidente degli Stati Uniti George W. Bush. Blair in realtà si è rifiutato di chiedere scusa per la guerra in Iraq e ha difeso l’intervento armato del 2003, ammettendo semplicemente qualche «errore».

Intervistato da Fareed Zakaria sulla CNN, Blair si è innanzitutto scusato «per aver seguito delle informazioni di intelligence sbagliate» che avevano attribuito a Saddam Hussein il possesso di armi di distruzione di massa e che erano la ragione ufficiale per l’intervento militare del Regno Unito accanto agli Stati Uniti. Blair si è scusato anche «per alcuni errori di pianificazione e, certamente, per i nostri errori di valutazione su ciò che sarebbe accaduto una volta rimosso il regime», ma ha ribadito di aver preso la decisione giusta nel sostenere l’invasione americana dell’Iraq per rimuovere Saddam Hussein: «Trovo difficile chiedere scusa per aver rimosso Saddam, e ancora oggi credo che l’Iraq senza Saddam sia migliore di quanto non lo fosse con lui». Blair in passato aveva già espresso opinioni simili sulla guerra del 2003 in Iraq.

Blair ha poi risposto a una domanda che faceva riferimento alle critiche di molti commentatori sul fatto che sia stata proprio quell’invasione a causare l’attuale situazione di guerra civile nel paese, a provocare l’instabilità che ha colpito l’intera regione negli ultimi anni e a permettere la nascita e l’ascesa dell’ISIS. Blair ha spiegato che ci sono degli «elementi di verità» in questa teoria: ha affermato di non poter «dire che noi che rimuovemmo Saddam nel 2003 non abbiamo responsabilità per la situazione nel 2015» ma ha anche aggiunto che le cosiddette “primavere arabe” e la guerra in Siria – «dove l’ISIS è nato» – hanno comunque avuto un impatto cruciale.

La leader dello Scottish National Party Nicola Sturgeon ha sostenuto che Blair abbia dato questa intervista per “preparare il terreno” alle critiche che arriveranno quando saranno pubblicati i risultati dell’inchiesta parlamentare conosciuta come «rapporto Chilcot». La commissione d’inchiesta era stata creata da Gordon Brown nel 2009 e guidata da Lord Philip Chilcot per ricostruire il coinvolgimento militare britannico in Iraq tra il 2001 e il 2009 attraverso un lavoro “indipendente” e “imparziale”.