Il giorno di “Ritorno al Futuro”

Il 21 ottobre 2015 alle 16.29 i protagonisti di "Ritorno al Futuro" arrivano nel futuro: le cose da sapere sulla trilogia, oggi che Italia 1 la trasmette

(Dal film "Ritorno al Futuro)
(Dal film "Ritorno al Futuro)

Ritorno al Futuro – Parte II (Back to the Future II, in inglese) è stato il film di cui ieri si è più parlato: il 21 ottobre 2015 è infatti il giorno in cui i due protagonisti dei film – Marty e “Doc” – arrivano nel futuro, ed è stato festeggiato da tutti i fan della saga di Ritorno al Futuro che lo hanno chiamato il “Ritorno al Futuro Day“. Oggi, il giorno dopo il “Ritorno al Futuro Day“, il canale televisivo Italia 1 trasmette in un’unica serata l’intera trilogia, a partire dalle 19.25. Ritorno al Futuro è una trilogia di fantascienza molto famosa diretta dal regista statunitense Robert Zemeckis, che ne scrisse anche la sceneggiatura insieme a Bob Gale. Il primo film è uscito più di trent’anni fa, il 3 luglio del 1985; il secondo film è uscito nel 1989 e il terzo film è uscito nel 1990.

In occasione del Ritorno al Futuro Day molti cinema italiani – qui la lista completa – trasmettono oggi un versione inedita di 235 minuti dei primi due film della trilogia Ritorno al Futuro: vedendo il primo film della saga subito prima di quello ambientato nel 2015 si potranno meglio capire e apprezzare i moltissimi riferimenti tra un film e l’altro. Molte aziende e organizzazioni hanno fatto qualcosa per festeggiare il Ritorno al Futuro Day: principalmente a scopo promozionale, ma qualcuno anche solo per divertimento come il quotidiano statunitense USA Today che ha stampato l’edizione di oggi con una prima pagine identica a quella che compare nel film. Per chi non avesse mai visto i film, il canale YouTube Burger Fiction li ha riassunti tutti e tre in un video che dura poco più di un minuto, per rimettersi in paro.

In tutti e tre i Ritorno al Futuro i protagonisti principali sono Marty McFly (Michael J. Fox) ed Emmett “Doc” Brown (Christopher Lloyd). Marty è uno studente liceale e Doc, un inventore che è riuscito a costruire una macchina del tempo, è il suo migliore amico. Ai due succede (più per necessità che per scelta) di dover viaggiare nel tempo: all’interno della trilogia – la cui ambientazione “base” è nel 1985 – Marty e Doc viaggiano nel tempo più volte: vanno nel 1955, nel 1985 e – nel secondo film della trilogia – nel 2015.

«Il futuro»: cioè il 2015

Senza usare strade Marty, Doc e Jennifer arrivano al 21 ottobre 2015. Al suo arrivo nel futuro Marty passeggia per la Hill Valley del 2015:  le auto volano, le pompe di benzina sono completamente automatizzate, le scarpe si allacciano da sole e le maniche delle giacche si regolano automaticamente in base alle lunghezza delle braccia di chi le porta. Nel futuro ci sono poi quelli che sembrano essere dei tablet, degli schermi flessibili e degli occhiali che non sono poi così diversi dai veri Google Glass. Nel 21 ottobre 2015 di Ritorno al Futuro – Parte II il film Lo Squalo è arrivato al diciottesimo sequel e al posto delle locandine cinematografiche ci sono degli ologrammi.

Molte delle cose che Ritorno al Futuro – Parte II  ha immaginato per il “suo” 2015 nel 1985 si sono poi in qualche modo avverate nel 2015. In alcuni casi si è però trattato di trovate pubblicitarie: Nike ha per esempio messo in commercio alcune edizioni limitate delle scarpe indossate da Marty McFly nel 2015; Pepsi ha ricreato la bottiglietta vista nel film e oggi la metterà in commercio negli Stati Uniti; e Lexus ha fatto alcuni mesi fa un hoverboard vero e funzionante, seppur poco “pratico”.

Ci sono anche molte cose che Ritorno al Futuro – Parte II ha sbagliato: nel film si vedevano infatti molti fax, molti più di quanti non se ne continuino a usare nel 2015. Nel 2015 del 1985 c’erano poi, per esempio, delle giacche che si asciugavano da sole, dei piccoli droni che portavano i cani a passeggio (sostituendosi ai padroni) e dei forni capaci di idratare il cibo in pochi secondi. Delle differenze tra il vero 21 ottobre 2015 e quello del film hanno parlato in uno spot Toyota i due attori della trilogia: Michael J. Fox e Christopher Lloyd, che oggi hanno 54 e 76 anni.

 «Strade? Dove andiamo noi non ci servono strade»

Ritorno al Futuro – Parte II inizia nel 1985: Marty si trova nella sua città – Hill Valley, in California – insieme a Jennifer Parker, la sua ragazza. Dopo pochi minuti arriva però Doc, alla guida di un DeLorean, la macchina del tempo già usata nel primo film. Doc è vestito strano: indossa abiti che non hanno nulla a che fare con il 1985 (e nemmeno con il 1955). È agitato e dice a Marty che deve tornare «indietro nel futuro» con lui. Doc spiega poi che nel 2015 i figli di Marty e Jennifer sono nei guai, e i tre salgono sulla DeLorean per andare ad aiutarli. Nel primo film la DeLorean doveva – prima di viaggiare nel tempo – raggiungere una velocità di 88 miglia all’ora (141 chilometri all’ora). Marty se lo ricorda e fa notare a Doc che in quel posto non ci sono strade abbastanza lunghe per raggiungere quella velocità. La DeLorean è però cambiata rispetto al primo film: ora vola, così come la maggior parte delle automobili del 2015 immaginato dal film.

Tutti gli altri giorni che non erano oggi

Il 21 ottobre 2015 è il vero Ritorno al Futuro Day. Negli ultimi anni è però spesso successo che su Facebook e Twitter iniziassero a girare fotomontaggi secondo i quali Marty e Doc arrivavano nel futuro il 6 luglio 2010 o il 27 luglio 2012. Bastava che qualcuno cambiasse due numeri dal fotogramma del film, che qualcuno ci credesse e iniziasse a diffondere la cosa e che tutti gli altri andassero dietro.

Il Ritorno al Futuro Day

Per celebrare il giorno giusto – e il trentennale dall’uscita del primo Ritorno al Futuro – la Universal Pictures Home Entertainment mette in commercio da oggi due edizioni speciali: Ritorno al Futuro: La Trilogia – 30esimo Anniversario (Blu-ray™ e DVD) e la Edizione speciale Ritorno al Futuro: La Trilogia – 30esimo Anniversario Flux Capacitor Limited Edition Collection (Blu-ray™), un’edizione accompagnata da un libretto di 52 pagine con immagini inedite e con il “Flux Capacitor packaging”, una confezione ispirata al flusso canalizzatore usato dalla DeLorean per viaggiare nel tempo.

Curiosità sul primo Ritorno al Futuro, per essere preparati anche su quello

Nei primi minuti del primo film scopriamo che la DeLorean (che nel secondo film andrà a “rifiuti”) funziona grazie a del plutonio che Doc ha rubato a un gruppo di terroristi libici. Per vendicarsi del furto i libici trovano e uccidono Doc: a Marty non resta che scappare sulla DeLorean e involontariamente torna indietro nel tempo di 30 anni, nel 1955. Nella Hill Valley di allora, Marty trova Doc, gli spiega la situazione e insieme cercano il modo di fare funzionare di nuovo la macchina del tempo. Nel frattempo Marty deve anche vedersela con la sua futura famiglia, facendo i conti con i danni che si possono creare nel presente cambiando le cose nel passato.

L’idea

Bob Gale fu il primo a pensare al soggetto per il film, dopo avere fatto una visita ai suoi genitori nella vecchia casa di St. Louis (Missouri): trovò l’annuario del liceo di suo padre e pensò che cosa sarebbe potuto succedere se si fossero conosciuti all’epoca. In seguito raccontò la sua idea a Zemeckis, che ci pensò su elaborando qualche altro dettaglio. Fu Zemeckis ad avere l’idea di far innamorare la madre di Marty del 1955 di quello che poi sarebbe diventato sui figlio, con Marty che deve sistemare le cose per fare in modo che si metta invece con il suo futuro padre.

La DeLorean

Una delle prime versioni della sceneggiatura prevedeva che la macchina del tempo fosse un frigorifero e che, nel 1955, il protagonista fosse poi costretto a portarlo nel Nevada per sfruttare l’energia prodotta da un test atomico per tornare a casa nel presente. Ma il film era indirizzato soprattutto agli adolescenti e Zemeckis pensò che potesse essere pericoloso perché qualche ragazzino si sarebbe potuto chiudere accidentalmente nel frigorifero di casa per imitare Marty (ci sono frigoriferi che si aprono solo dall’esterno). Fu quindi scelta un’automobile, che permetteva di ridurre i costi e di semplificare in parte la trama. La DeLorean non era un’automobile molto conosciuta e aveva una linea inconfondibile, quindi ideale per essere associata facilmente al film. Inoltre le portiere che si aprono verticalmente erano perfette per far pensare a un UFO nella scena in cui l’auto viene avvistata al suo arrivo negli anni Cinquanta.

Eric Stoltz

Si pensò da subito a Micheal J. Fox per il ruolo di Marty McFly, ma era impegnato nella serie televisiva Casa Keaton e fu quindi scelto l’attore Eric Stoltz. Dopo quattro settimane di riprese, Zemeckis si rese conto che Stoltz non era proprio adatto al personaggio: concordò con Spielberg di ricominciare daccapo il film, cosa che costò circa 3 milioni di dollari in aggiunta ai 14 programmati, e fu affidato il ruolo a Fox a patto che fosse comunque data la priorità a Casa Keaton nell’eventualità di sovrapposizioni nei calendari delle due produzioni. Ritorno al Futuro – Parte II è stato anche il film in cui ha debuttato Elijah Wood, l’attore statunitense poi diventato molto famoso con l’interpretazione di Frodo nel Signore degli Anelli.

Le scene tagliate

Le riprese del primo film durarono 100 giorni e terminarono alla fine di aprile del 1985, seguirono poi mesi di post-produzione molto intensi e ci furono alcuni ritardi, con Spielberg che insistette per l’uscita nei cinema il 3 luglio, e non in agosto come previsto dopo un primo rinvio. Per motivi di durata e di resa, il film fu ridotto di 8 minuti con il taglio di alcune scene. Diverse sono visibili su YouTube.

La citazione di Ronald Reagan

Nel suo discorso sullo stato dell’Unione del 1986, l’allora presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan inserì una citazione da Ritorno al Futuro. Reagan è anche citato nel film:

Non c’è mai stata un’epoca più entusiasmante di questa in cui vivere, un tempo di crescenti meraviglie e di progressi eroici. Come dicono in Ritorno al Futuro: “Strade?! Dove stiamo andando non c’è bisogno di strade!”.

“Doc”

Inizialmente Christopher Lloyd non era per niente convinto di recitare nella parte dello strampalato inventore amico di Marty. Alla prima proposta da parte dei produttori rifiutò il ruolo, poi si persuase dopo la lettura della sceneggiatura e grazie ai consigli della moglie, che era convinta che Doc fosse un personaggio ideale per Lloyd. E così fu: durante le riprese Lloyd trasformò molte cose di Doc, ispirandosi ad Albert Einstein e al piglio molto particolare del direttore d’orchestra Leopold Stokowski. Einstein, tra l’altro, è il nome del suo cane, il primo a sperimentare la macchina del tempo. Il cane di Doc del 1955 si chiama invece Copernico.

La colonna sonora

Il pezzo “Back to the Future” è per definizione la musica del film e, non a caso, è presente anche negli altri due film della saga. Fu composto da Alan Silvestri, che in seguito avrebbe composto le colonne sonore di diversi altri film diretti da Zemeckis come Chi ha incastrato Roger Rabbit e Forrest Gump. Spielberg, uno dei produttori del film, non fu da subito convinto della scelta di Silvestri, perché non gli era piaciuta la colonna sonora di All’inseguimento della pietra verde: Zemeckis disse a Silvestri che gli avrebbe lasciato l’incarico, a patto che componesse qualcosa di epico e grandioso, anche se il film era una produzione con budget limitato. Spielberg rimase colpito dalle composizioni e Silvestri registrò tutto a due settimane dall’anteprima del film.

Ritorno al Futuro – parte IV

In un’intervista pubblicata dal Telegraph, Zemeckis ha risposto così alla domanda su un possibile remake o nuovo sequel del film:

Mio Dio, no. Non potrà succedere fino a quando Bob e io non saremo entrambi morti. Poi sono sicuro che lo faranno, a meno che non ci sia un modo con le nostre agenzie di evitare che ciò avvenga. Per me sarebbe un oltraggio. Specialmente perché si tratta di un bel film. Sarebbe come dire “rifacciamo Quarto Potere, chi scegliamo per il ruolo di Kane?”. Una cosa folle, perché mai qualcuno vorrebbe fare una cosa del genere?

In effetti sia Zemeckis sia Gale hanno nel loro contratto del 1984 una clausola che dà loro l’ultima parola nel caso di un nuovo film su Ritorno al Futuro: senza la loro approvazione non si può fare. Nel frattempo è però stato realizzato Back in Time: un documentario sulla trilogia, con interviste agli attori, retroscena e immagini inedite.