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  • Sabato 17 ottobre 2015

Il video di una strana protesta anti-Islam davanti alla moschea di Columbus

È circolato molto negli ultimi giorni, ha come protagonista una donna che manifesta da sola e ha un finale molto inaspettato

Sabato 10 ottobre alla moschea di Columbus, in Ohio, era stata organizzata una manifestazione di un’associazione anti-islamica: per timore di scontri o tensioni, i leader della moschea avevano avvisato la polizia, spiegando agli agenti che le mail di minaccia e insulti andavano avanti da settimane. La mattina di sabato di fronte alla moschea di Columbus c’era un ampio gruppo di sostenitori della struttura religiosa, diversi poliziotti schierati per evitare incidenti e una sola persona dell’associazione anti-islamica: Annie, una donna che non ha voluto dire il suo cognome e che è si fermata per più di un’ora a parlare con alcuni attivisti della moschea. Non ci sono stati incidenti – come si può immaginare – e il confronto si è sviluppato in maniera molto inaspettata. Poi Annie si è allontanata con in borsa una copia del Corano in inglese, lasciando dietro di sé i cartelli di protesta. La scena è stata così bizzarra che il video di quello che è successo è circolato molto online ed è diventato virale.

Quella di Annie era soltanto una delle decine di proteste che molte associazioni anti-islamiche avevano programmato per il 9 e il 10 ottobre in tutti gli Stati Uniti, in occasione del Global Rally For Humanity. La situazione in diverse città americane era tesa da giorni: i leader musulmani americani avevano consigliato alle moschee di tutto il paese di rafforzare le misure di sicurezza, avvertire la polizia locale ed evitare ad ogni costo il confronto diretto con i manifestanti anti-islamici. In molti luoghi gli organizzatori del Global Rally For Humanity sono riusciti a radunare decine di persone, ma quasi ovunque hanno attirato folle ancora più numerose di contro-manifestanti. In molti posti non si è presentato nessuno. O come nel caso di Columbus, si è presentata una persona soltanto.

La scena davanti alla moschea di Columbus è stata piuttosto bizzarra – un solo manifestante circondato dalla polizia e dai sostenitori della libertà religiosa – ma il video è girato molto anche per il finale “a sorpresa”, diciamo così. All’inizio del filmato si vede Annie che viene avvicinata da un uomo con indosso un capello e occhiali da sole. «Se sei musulmano non possiamo essere amici», gli dice Annie. L’uomo si chiama David Naziri ed è uno studente di religioni del Vicino Oriente. Naziri ha raccontato al Washington Post di aver immediatamente provato ammirazione per quella donna che si era presentata da sola a manifestare per i suoi ideali. «Sono stato per molto tempo un attivista e ho partecipato a molti dibattiti e discussioni – ha spiegato Naziri – quindi so distinguere i tipi di persone durante una protesta. Ci sono i bigotti pieni di odio, ma ci sono anche persone che vengono manipolate dai gruppi che incitano all’odio. Annie appartiene a questa seconda categoria».

Nel video si vede Naziri chiedere ad Annie quali sono le sue opinioni sull’Islam. Per i primi quaranta minuti Annie sembra irremovibile: accusa il Corano di aver “rubato” storie dalla Bibbia, definisce l’Islam “un culto della morte”, sostiene che Barack Obama sia un musulmano e parla di profezie secondo le quali l’Iran lancerà bombe atomiche su Israele e la Mecca. Quando Naziri cerca di farla parlare di casi più specifici, Annie racconta che si sente toccata personalmente dall’argomento perché vede sui media «bambini violentati e torturati e questo mi spezza il cuore».

Mano a mano che la conversazione prosegue, nel video si vedono arrivare altri membri della comunità islamica. Lentamente, grazie alla pazienza di Naziri, Annie comincia a rilassarsi fino a che non accetta di stringere la mano ad alcuni di loro. A quel punto gli attivisti le spiegano che sono anche loro contrari all’istituzione della sharia, la legge islamica, negli Stati Uniti, e che sono disposti a organizzare insieme a lei una manifestazione contro le violenze in Medio Oriente. Verso la fine del video Annie viene circondata da quelli che fino a pochi minuti prima considerava i suoi nemici e dice di essere stata ingannata dagli organizzatori della manifestazione: «Non posso credere che quella gente mi abbia detto di venire qui e che poi non si siano nemmeno fatti vedere!». Nel video si vede anche Annie che scambia un abbraccio con un’altra attivista per la libertà religiosa, Cynthia DeBoutinkhar, che la invita a visitare la moschea promettendole di starle sempre accanto. Annie accetta e nel video la si vede scherzare mentre entra nell’edificio: «E se prendessi fuoco appena entro? Oggi sarò cacciata da tutti i gruppi cristiani di cui faccio parte!».

Il video si ferma a questo punto, ma in un post su Facebook DeBoutinkhar racconta che la visita di Annie è durata due ore, durante le quali Annie ha discusso a lungo con gli attivisti sui testi sacri delle principali religioni e ha ricevuto in regalo un Corano in inglese. DeBoutinkhar ha concluso scrivendo che Annie se ne è andata lasciandosi dietro i suoi cartelli di protesta.