Il premio Nobel per l’Economia è stato assegnato ad Angus Deaton

L'importante riconoscimento all'economista scozzese "per la sua analisi dei consumi, della povertà e del benessere"

L’economista scozzese Angus Deaton ha vinto il premio Nobel per l’Economia 2015 “per la sua analisi dei consumi, della povertà e del benessere”. Tecnicamente, non si tratta di un Nobel vero e proprio, ma del Premio della Banca di Svezia per le scienze economiche in memoria di Alfred Nobel. «Per delineare delle politiche che promuovano il welfare e riducano la povertà dobbiamo prima comprendere le scelte di consumo individuale» ha detto il comitato comunicando la premiazione. Il merito maggiore di Deaton è stato nel mostrare che i poveri non amministrano le loro spese allo stesso modo di tutti gli altri.

Angus Deaton

è nato a Edimburgo il 19 ottobre 1945 e ha conseguito il dottorato presso l’Università di Cambridge, diventando poi docente di Economia e affari internazionali presso l’Università di Princeton, nel New Jersey, Stati Uniti nel 1983. È sposato con Anne Case, anche lei economista a Princeton, con la quale ha anche pubblicato delle ricerche. Il premio Nobel per l’Economia è stato assegnato a Deaton per tre diversi contributi al mondo accademico: le sue ricerche su come la domande per certi beni sia influenzata dal prezzo, dal reddito e da cambiamenti demografici; il ricongiungimento tra ricerca microeconomica e ricerca macroeconomica sul consumo; le sue ricerche su povertà e paesi in via di sviluppo e in particolare sull’importanza di aumentare la raccolta di dati per studiare il comportamento dei consumi.

Distribuzione della spesa

Sapere come viene distribuita la spesa tra diversi prodotti è fondamentale per fare previsioni affidabili sui consumi e sui loro andamenti, ma anche per valutare quali politiche economiche debbano essere adottate per influire positivamente sul benessere di diversi gruppi. Nei primi anni ’80 Deaton ha elaborato un “modello di domanda quasi ideale”, che serve per stimare come la domanda per ogni bene dipende dai prezzi di tutti i beni e dal reddito dei singoli individui. Questo sistema è diventato uno standard per la valutazione di diversi parametri economici ed è usato ancora oggi.

Spesa e conservazione del reddito

Per spiegare come si formano i capitali e la portata dei cicli economici, occorre capire come interagiscono tra loro redditi e consumi nel corso del tempo. Negli anni Novanta Deaton si è occupato di questo interazione, dimostrando come fossero necessarie nuove teorie che superassero quella classica sui consumi, in modo da tenere in considerazione altre variabili. Secondo Deaton bisogna valutare come gli individui calibrano i consumi in base al loro reddito.

Benessere e povertà

Negli ultimi anni Deaton si è occupato dell’analisi dei consumi dei singoli, dimostrando come da quei dati si possano trarre informazioni sullo sviluppo dell’economia. Le sue ricerche hanno messo in evidenza le insidie che si nascondono nella comparazione dei diversi gradi di povertà nel corso del tempo e a seconda dei luoghi presi in esame. Fra i suoi maggiori contributi c’è quello di avere analizzato lo sviluppo da un punto di vista dei consumi anziché del reddito: questo lo ha portato ad includere misurazioni come le calorie, le aspettative di vita, la salute e l’educazione. Misure che oggi vengono comunemente usate per determinare gli standard di vita. Il lavoro di Deaton lo ha portato ad essere ottimista sul progresso nel mondo: nel suo ultimo libro, “La grande fuga“, scrive che secondo i più importanti indicatori, la vita su questo pianeta non è mai stata meglio.

L’anno scorso il premio Nobel per l’Economia era stato assegnato a Jean Tirole, economista francese, che aveva applicato la teoria dei giochi alle interazioni fra industrie.