«Non facciamo a pezzi gli animali per divertimento», dice lo zoo di Odense

Un altro zoo danese, dopo quello di Copenhagen, sta ricevendo molte critiche per uccidere e sezionare pubblicamente animali nati in endogamia

Un leone dello zoo di Copenhagen mangia i resti della giraffa Marius (KASPER PALSNOV/AFP/Getty Images)
Un leone dello zoo di Copenhagen mangia i resti della giraffa Marius (KASPER PALSNOV/AFP/Getty Images)

Negli ultimi giorni lo zoo di Odense, una grande città danese sull’isola di Fionia, sta ricevendo molte critiche per la decisione di sezionare in pubblico il corpo di un cucciolo di leone. L’autopsia pubblica è prevista per il 15 ottobre ed è probabile che sarà osservata da molti bambini perché si terrà in corrispondenza della pausa autunnale delle scuole danesi. Molti giornali internazionali stanno paragonando la decisione dello zoo di Odense con una simile dello zoo di Copenhagen, che nel febbraio del 2014 decise di uccidere e sezionare pubblicamente davanti a molti bambini una giraffa di due anni di nome Marius. Marius era stato ucciso perché nato in endogamia, cioè da due esemplari che tra loro erano parenti stretti: cosa che alla lunga indebolisce il patrimonio genetico degli esemplari di una certa specie. La decisione fu molto criticata da diverse associazioni e finì sui giornali di tutto il mondo.

Anche lo zoo di Odense ha detto che il cucciolo di leone – che è stato ucciso in ottobre all’età di un anno e poi è stato congelato – è stato ucciso per evitare i rischi della endogamia. Michael Wallberg Soerensen, zoologo dello zoo di Odense, ha giustificato ad Associated Press le pratiche dello zoo spiegando che hanno solamente un fine educativo, e che “non fanno parte di uno spettacolo”.

«Non facciamo a pezzi gli animali per divertimento. Noi crediamo nella condivisione del sapere».

Wallberg Soerensen ha aggiunto che sin dalla nascita del cucciolo di leone i responsabili dello zoo hanno cercato un altro zoo che potesse accoglierlo, e che la decisione di ucciderlo è stata presa solo dopo che nessuno si è offerto di ospitarlo. Lo zoo di Odense programma autopsie di questo tipo una o due volte all’anno, e in generale la pratica sembra essere piuttosto accettata. Nina Collatz, la capo del personale dello zoo di Odense, ha detto a BBC che lo zoo seziona pubblicamente animali “esotici” da decenni: in passato ad esempio hanno subito un’autopsia pubblica altri esemplari di leoni, un cammello, un tapiro e un pony. Collatz ha aggiunto che i bambini cercano di venire più vicino possibile e fanno domande come “posso vedere il cuore?”.