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  • Sabato 19 settembre 2015

Un’altra complicata giornata per i migranti

Ungheria e Croazia hanno litigato sulla gestione della crisi ma molti migranti sono riusciti a entrare in Slovenia: in migliaia aspettano ancora di superare i confini

Una folla di migranti in attesa degli autobus al confine tra Austria e Ungheria, vicino Heiligenkreuz. (AP Photo/Christian Bruna)
Una folla di migranti in attesa degli autobus al confine tra Austria e Ungheria, vicino Heiligenkreuz. (AP Photo/Christian Bruna)

Oggi centinaia di migranti sono stati trasportati a bordo di autobus dalla Croazia all’Ungheria. Secondo il governo croato, negli ultimi tre giorni più di 20 mila migranti sono entrati in Croazia passando dalla Serbia. Il governo ungherese ha protestato molto contro quello croato, accusandolo di non fare nulla per difendere i suoi confini e di aver mentito sul numero di migranti che avrebbe portato in Ungheria. Alcuni consiglieri vicini al primo ministro ungherese Viktor Orban hanno detto che il comportamento della Croazia dimostra che il paese non è pronto ad entrare in Europa.

Al di là delle polemiche tra Croazia e Ungheria, il passaggio dei migranti si è svolto in maniera piuttosto tranquilla e più di dieci autobus pieni di migranti sono arrivati in territorio ungherese nel corso della giornata: i migranti disposti a fermarsi tuttavia sono pochi, mentre la maggioranza proseguirà verso l’Austria, e poi verso la Germania e i paesi dell’Europa settentrionale. La polizia austriaca ha detto che 6.700 persone sono arrivate in Austria dalla mezzanotte di venerdì.

Una piccola parte dei migranti entrati in Croazia si è diretta verso la Slovenia dove ieri notte ci sono stati scontri quando la polizia ha deciso di bloccare il confine. Nella tarda mattinata di oggi il confine è stato riaperto e più di 1.500 migranti sono stati fatti entrare in territorio sloveno. Altre centinaia di persone sono ancora in attesa al di là del confine. L’emergenza in Croazia comunque non è ancora finita: circa 2.500 persone trascorreranno la notte in rifugi di fortuna al confine tra Croazia e Serbia.

È stata una giornata complicata anche lungo l’altra rotta dei migranti, quella che dalla Libia porta in Italia attraverso il Canale di Sicilia. Nella sola giornata di sabato più di 2.200 persone a bordo di barconi in difficoltà sono state soccorse: 750 soltanto da alcune imbarcazioni di Medici Senza Frontiere. Alcuni dei migranti avevano ferite da coltello e hanno raccontato di essere stati derubati prima di imbarcarsi.