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  • Venerdì 18 settembre 2015

Antonio Franchini lascia Mondadori

Ed è una delle notizie più grosse del mondo dell'editoria italiana, insieme al progetto Mondadori-Rizzoli in corso

(PIERGIORGIO PIRRONE/MARGOPHOTO/Lapresse)
(PIERGIORGIO PIRRONE/MARGOPHOTO/Lapresse)

Antonio Franchini ha comunicato giovedì che lascerà il suo ruolo nella casa editrice Mondadori per andare a lavorare da Giunti, ed è una notizia rilevantissima nel mondo dell’editoria italiana. Primo, perché Franchini – che ha 57 anni ed è napoletano – è probabilmente il più noto e ammirato editor italiano, responsabile di scelte e pubblicazioni importantissime e di successo nella letteratura italiana degli ultimi decenni, e Mondadori è sempre stato il suo posto. Secondo, perché la sua scelta avviene in un momento delicato e tempestoso per il business dei libri in generale e per i destini di Mondadori in particolare, data l’incombenza del discusso acquisto – ancora ipotetico, ma considerato molto probabile – di Rizzoli Libri appunto da parte di Mondadori, e delle conseguenze che potrebbe avere nella distribuzione dei ruoli successivi.

In Giunti Franchini (che è anche a sua volta scrittore) sarà direttore editoriale. A convincere Franchini dell’offerta di Giunti hanno probabilmente concorso il ruolo e la libertà di iniziativa di cui disporrà, ma anche il potenziale commerciale della grande catena di librerie di Giunti. Come ricorda stamattina il Corriere della Sera, a Franchini sono attribuite le pubblicazioni e i risultati degli ingressi nella carriera letteraria di Paolo Giordano, Alessandro Piperno, Roberto Saviano, Daria Bignardi, Mauro Corona, tra gli altri.

«La fusione non c’entra. Devo dire, anche a mio disdoro, che ho scarsissima sensibilità politica e di queste vicende me ne sono sempre fregato. Mi interessa leggere dattiloscritti, vederli diventare libri, lavorare sul testo». Franchini ha trascorso 29 anni in Mondadori: «Professionalmente sono una vita, anzi forse due. Me ne vado perché ho voglia di fare qualcosa di diverso e l’idea di lavorare a un progetto come quello di Giunti, con la possibilità di gestire qualcosa di nuovo, mi attira. Giunti è un marchio importante, storico, molto forte nella Scolastica e nei ragazzi, che ora sta cercando di rafforzarsi anche nell’area Trade».
Da qualche tempo la casa editrice di Firenze ha deciso di investire nella narrativa, anche di intrattenimento, avvalendosi della collaborazione di Benedetta Centovalli, direttrice della collana italiana. «È un marchio che ha vissuto molte stagioni, ci hanno lavorato Enzo Siciliano, Raffaele Crovi, tanti nomi importanti». E a Segrate? «In Mondadori lascio un bello staff, con persone molto brave, anche giovani, alcune delle quali formate da me, nei limiti in cui posso formare qualcuno».