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  • Venerdì 18 settembre 2015

Coppa del Mondo di Rugby 2015, le cose da sapere

La più importante competizione internazionale di rugby a quindici inizia oggi in Inghilterra e sabato l'Italia gioca la sua prima partita

di Pietro Cabrio

Sergio Parisse, contro il Galles (Dan Mullan/Getty Images)
Sergio Parisse, contro il Galles (Dan Mullan/Getty Images)

Il 18 settembre inizia la Coppa del Mondo di Rugby 2015, la più importante competizione internazionale di rugby a quindici che si gioca ogni quattro anni dal 1987. Delle Coppa del Mondo di Rugby finora disputate, sei sono state vinte da nazioni dell’emisfero sud del mondo: due volte ha vinto l’Australia, due il Sudafrica e due la Nuova Zelanda, che ha vinto la prima e l’ultima edizione della Coppa del Mondo. L’unica squadra dell’emisfero nord a vincere la Coppa del Mondo di rugby è stata l’Inghilterra, nel 2003.

Tutte le maglie della Coppa del Mondo di Rugby 2015
Nel rugby le maglie sono piuttosto tradizionali, soprattutto nei colori: che la prima maglia dei giocatori della Nuova Zelanda (gli All Blacks) è, per esempio, sempre tutta nera, non serve forse nemmeno dirlo. La seconda maglia della Nuova Zelanda è, per esempio, quasi tutta bianca, non è però detto che la utilizzerà. Tra i vari tradizionalismi non mancano però alcune piccole “aperture” a un design più moderno.

Chi partecipa alla Coppa del Mondo
Al torneo partecipano venti squadre: otto europee (Italia, Francia, Inghilterra, Scozia, Galles, Irlanda, Romania e Georgia), due nordamericane (Canada e Stati Uniti), due sudamericane (Uruguay e Argentina), due africane (Sudafrica e Namibia), cinque dall’Oceania (Australia, Nuova Zelanda, Tonga, Figi, Samoa) e il Giappone. Le prime tre classificate di ogni girone dell’ultima edizione della Coppa del Mondo si sono qualificate di diritto (tra loro c’è l’Italia), le restanti otto hanno ottenuto la qualificazione vincendo i playoff continentali.

L’Italia ha partecipato a tutte le edizioni del torneo e in ogni edizione è stata eliminata al primo turno, quello in cui le squadre si affrontano in gironi eliminatori. Come nelle ultime edizioni, anche quest’anno l’Italia ha l’obiettivo di migliorare quei risultati. Sarà però molto difficile: per farlo l’Italia dovrebbe battere delle squadre oggettivamente più forti.

La finale è in programma a Londra il 31 ottobre e le partite si giocheranno in tredici stadi diversi, tra cui Twickenham (lo stadio del rugby inglese), lo Stadio Olimpico e Wembley, il Principality di Cardiff, L’Etihad di Manchester, il St.James’ Park di Newcastle e il Villa Park di Birmingham.

I gironi e le partite dell’Italia
Le venti squadre sono divise in quattro gironi da cinque e solo le prime due classificate avanzeranno ai quarti di finale (la terza si qualificherà alla prossima Coppa del Mondo). Dopo la fase a gironi ci saranno partite a eliminazione diretta: quarti di finale, semifinali, partita per il terzo e quarto posto e finale.

Girone A: Australia, Inghilterra, Galles, Figi, Uruguay
Girone B: Sudafrica, Samoa, Giappone, Scozia, Stati Uniti
Girone C: Nuova Zelanda, Argentina, Tonga, Georgia, Namibia
Girone D: Francia, Irlanda, Italia, Canada, Romania

Le squadre più forti sono – come negli ultimi anni – quelle del Sei nazioni e del Rugby Championship: il Sei nazioni è la competizione annuale tra le migliori nazionali europee (Inghilterra, Galles, Scozia, Irlanda, Francia e Italia); il Rugby Championship è la corrispettiva competizione nell’emisfero sud (Australia, Nuova Zelanda, Sudafrica e Argentina). È quasi sicuro che ai quarti di finale arriveranno otto tra queste dieci squadre. Per qualificarsi ai quarti l’Italia dovrebbe arrivare davanti ad almeno una tra Francia e Irlanda, mentre è presumibile che riuscirà a battere Canada e Romania. L’Italia giocherà la sua prima partita contro la Francia a Twickenham, il 19 settembre alle 21 (ora italiana). Il 26 settembre giocherà contro il Canada, il 4 ottobre contro l’Irlanda e l’11 ottobre contro la Romania.

Alla Coppa del Mondo una vittoria vale 4 punti, un pareggio – raramente, ma capitano – ne vale 2. Ci sono però anche altri punti “extra” che le squadre possono ottenere: se una squadra segna quattro o più mete in una partita prende un punto, se una squadra perde con una differenza di punti non superiore a 7 prende un punto. Non basta quindi perdere o vincere per qualificarsi: serve vincere bene – molte mete e un grande margine di punti – contro i più deboli e, nel caso in cui si perda, è meglio farlo con poco distacco e magari con quattro mete.

Quali sono le favorite?
Le solite: Nuova Zelanda, Australia e Sudafrica e, per l’Europa, Irlanda e Galles. La Nuova Zelanda in particolare sta vivendo da diversi anni uno stato di forma incredibile ed è la più quotata per la vittoria finale: ha i migliori giocatori al mondo, ha vinto l’ultima edizione della Coppa del Mondo e negli ultimi quattro anni ha vinto tre volte la Rugby Championship. L’Inghilterra è tra le favorite perché è forte e perché gioca in casa: nelle sette precedenti edizioni della Coppa del Mondo la squadra della nazione ospitante si è piazzata sei volte fra le prime quattro e per tre volte ha vinto. L’Irlanda ha vinto le ultime due edizioni del Sei Nazioni ed è quindi la squadra più in forma tra quelle europee.

Un po’ più indietro delle altre europee ci sono la Francia, che dal 1995 riesce sempre ad arrivare fra le prime quattro, e il Galles, terzo classificato all’ultimo Sei Nazioni ma capitato in un girone molto difficile con Inghilterra e Australia. Argentina e Scozia puntano a qualificarsi almeno ai quarti, ma la vittoria finale sembra essere fuori dalla loro portata. Tra le 10 squadre di Sei nazioni e Rugby Championship l’Italia è quella con meno possibilità: la sua vittoria nella Coppa del Mondo è pagata dagli scommettitori 300 euro per ogni euro giocato.

Per quanto riguarda l’emisfero australe, Nuova Zelanda, Australia e Sudafrica sono tutte in grado di raggiungere almeno le semifinali e da considerare tra le favorite.

L’Italia come sta?
Non benissimo: la nazionale italiana viene da due anni pessimi in cui ha vinto solo una partita del Sei Nazioni ed è stata la squadra che ha subìto più punti in assoluto. Non ha dato nemmeno dei buoni segnali nei test match di preparazione al torneo: li ha persi tutti e tre, i primi due giocando piuttosto male contro la Scozia, mentre nell’ultimo contro il Galles, nonostante la terza sconfitta di fila, si è vista una squadra più competitiva grazie soprattutto al ritorno di Sergio Parisse – il capitano dell’Italia e uno dei giocatori più forti al mondo – che però molto probabilmente salterà per un infortunio la partita contro la Francia.

A complicare ulteriormente le cose, a giugno c’è stata la lite fra giocatori e federazione che ha portato alla sospensione per una settimana del ritiro in Trentino-Alto Adige. La lite era dovuta alla volontà della federazione di modificare il modo in cui vengono pagati i giocatori convocati in nazionale – non più in base alle presenze ma in base ai risultati – e alla parole del presidente federale Alfredo Giavazzi che si era detto “deluso dall’atteggiamento assunto dagli atleti” e aveva detto di volere “una squadra di rugbisti, non di pensionati”. Poco prima dell’inizio della Coppa del Mondo un ex giocatore della nazionale, Massimo Giovanelli, ha invece criticato l’attuale allenatore dell’Italia, il francese Jacques Brunel. Giovanelli ha parlato di Brunel e degli allenatori che l’hanno preceduto dicendo che arrivano in Italia in pensione, con poca voglia e poco spirito d’iniziativa.

Per l’Italia disputare una buona Coppa del Mondo vorrebbe dire per prima cosa non fare figuracce: vincere contro Canada e Romania e giocarsela almeno fino alla fine contro Francia e Irlanda. Sarebbe un successo riuscire a battere una delle due e arrivare ai quarti; sarebbe un fallimento se dovesse mancare il terzo posto nei gironi e perdere la qualificazione diretta alla prossima edizione della Coppa del Mondo.

Chi sono i giocatori più forti
Tutti quelli della Nuova Zelanda, per cominciare. Su tutti il capitano Richie McCaw – per molti il miglior flanker (terza linea ala) di sempre – e Kieran Read, terza linea di 29 anni, eletto miglior giocatore al mondo nel 2013.

Nel Sudafrica, fra tanti giocatori molto forti, ci sono Willie le Roux e Duane Vermeulen, inseriti fra i cinque candidati al miglior rugbista del mondo dello scorso anno, mentre l’australiano Israel Folau è uno degli atleti fisicamente più completi della competizione.

Fra le squadre europee i migliori giocatori sono Jonathan Sexton e Paul O’Connell, mediano di apertura e seconda linea dell’Irlanda, l’italiano Sergio Parisse e Sam Warburton, terza linea ala del Galles. L’altro gallese molto forte, Leigh Halfpenny, è stato escluso dai convocati a causa di un infortunio rimediato contro l’Italia una settimana fa.

Come vedere la Coppa del Mondo
Tutte le 48 partite del torneo – la prima, tra Inghilterra e Fiji, si gioca venerdì alle 21 – saranno trasmesse in Italia da Sky Sport. Le si potrà seguire anche da app e tablet grazie all’applicazione SkyGo.