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  • Domenica 13 settembre 2015

I migranti arrivati a Monaco di Baviera

È il punto d'ingresso per chi vuole entrare in Germania: 12 mila persone sono arrivate soltanto sabato e il governo ha deciso di sospendere i treni in arrivo dall'Austria

(Nicolas Armer/dpa via AP)
(Nicolas Armer/dpa via AP)

Più di 13 mila migranti sono arrivati a Monaco di Baviera, in Germania, nella giornata di sabato e le autorità tedesche stimano che potranno arrivarne fino a 40 mila nel corso di tutto il fine settimana. Monaco, che si trova per l’appunto in Baviera, nel sud della Germania, è la prima grande città tedesca lungo la rotta dei migranti. Qui, attraverso l’Austria, arrivano i treni partiti dall’Ungheria e carichi di migranti provenienti soprattutto dalla Siria e dall’Afghanistan. Nel pomeriggio il ministro dell’Interno tedesco, Thomas de Maiziere, ha annunciato che la Germania ha messo in atto una serie di controlli alle frontiere per ripristinare la regolarità nel traffico di migranti. Il risultato di questa scelta è che il traffico ferroviario con l’Austria è bloccato dalle 17 di domenica e rimarrà chiuso per le successivi 12 ore.

Dieter Reiter, il sindaco della città, ha detto che Monaco è arrivata al limite delle sue capacità di accoglienza, mentre Alexander Dobrindt, presidente del partito CSU bavarese, uno dei principali alleati di Merkel, ha detto che la situazione rischia di andare fuori controllo. Monaco è sempre stata una delle principali “porte d’accesso” per i migranti, ma da quando la cancelliera Angela Merkel ha annunciato che la Germania accoglierà tutti i rifugiati siriani, indipendentemente dal regolamento di Dublino, il suo sistema di accoglienza è sottoposto a uno sforzo particolarmente intenso (la scelta di Merkel, oltre a ragioni umanitarie, è motivata anche da interessi concreti).

Per il momento i giornalisti che hanno visitato la città scrivono che il sistema sembra funzionare piuttosto bene. Una parte della stazione di Monaco è stata recintata e trasformata in un punto di accoglienza. Medici e personale delle ONG sottopongono i migranti a una visita medica, lavorando a volte per giorni con poche ore per dormire e mangiare. Alcuni migranti vengono fatti salire su altri treni diretti verso altre città della Germania. Altri vengono invece trasportati nei vari punti di accoglienza in giro per Monaco oppure rimangono a dormire in alcune aree della stazione.

L’agenzia di stampa Deutsche Welle racconta che la maggior parte dei migranti sono felici di essere arrivati in Germania (nei giorni scorsi sono circolati molti video dei migranti bloccati in Ungheria che cantavano “Germania! Germania!” e a volte “Merkel! Merkel!”). Molti altri sono stremati e in cattive condizioni di salute a causa del lungo viaggio e degli abusi a cui sono stati sottoposti dai trafficanti di esseri umani o dalla polizia dei paesi che hanno attraversato. Quelli in condizioni peggiori sono i bambini troppo grandi per essere portati in braccio, ma troppo piccoli per camminare per decine di chilometri senza riposo. La rotta che percorrono è quella “balcanica”, che dalle coste della Turchia passa per le isole greche, Macedonia, Serbia, Ungheria, Austria e infine Germania. Si tratta della rotta più utilizzata dai migranti per raggiungere l’Europa ed è stata percorsa nei primi nove mesi del 2015 da più di 150 mila persone.

Sulla carta Monaco ha soltanto cinquemila alloggi, ma visto l’enorme flusso di questi giorni le autorità hanno dovuto trovare soluzioni creative per ospitare i migranti. Sono state preparate tende per circa altre duemila persone mentre l’Olympiahalle, uno stadio olimpico coperto, e la fiera della città sono stati chiusi e trasformati in alloggi temporanei. In questi ultimi giorni il sindaco di Monaco e il presidente della CSU hanno insistito molto affinché il governo federale tedesco si sbrighi a redistribuire i migranti arrivati in città.

Fino ad ora la popolazione di Monaco si è dimostrata molto accogliente nei confronti dei rifugiati. La maggior parte dei video che mostravano persone comuni applaudire all’arrivo dei treni provenienti dall’Austria sono stati ripresi proprio alla stazione di Monaco. Sabato i giocatori della squadra di calcio del Bayern Monaco sono entrati in campo accompagnati da alcuni bambini rifugiati. Nei giorni scorsi il Bayern Monaco aveva già promesso di donare un milione di euro in beneficenza per i migranti e di accogliere alcuni bambini rifugiati nelle proprie strutture per le squadre giovanili, dando loro cibo e lezioni di tedesco.

L’Economist e molti altri commentatori in questi giorni hanno scritto che l’apertura della Germania di queste settimane è avvenuta anche grazie a una spinta “dal basso” da parte di una popolazione che per ragioni storiche ha un atteggiamento molto aperto nei confronti dell’immigrazione (a volte più aperto degli stessi politici). Ma in questi giorni sono aumentate le preoccupazioni sui molti arrivi, specialmente a Monaco. Tyler Brûlé ha scritto sul Financial Times che al suo arrivo a Monaco, venerdì scorso, non c’era più nessuno ad applaudire i migranti, come invece era successo nei giorni precedenti. Altri giornali scrivono che sempre più tedeschi si stanno interrogando su quante persone ancora il loro paese potrà accogliere. Spesso le loro preoccupazioni, scrive Brûlé, sono pragmatiche e concrete. La principale è che quella tedesca è una cultura molto diversa da quella dei rifugiati arrivati in questi giorni e non è ancora chiaro chi e quanto dovrà sforzarsi per adattare i propri valori a quelli dell’altro.