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  • Sabato 5 settembre 2015

Il momento d’oro degli zaini è finito?

Alcune stime dicono che negli Stati Uniti il mercato è destinato a restringersi: le aziende stanno provando a inventarsi qualcosa per sopravvivere al progressivo abbandono dei libri cartacei

Laura Stoecker/Daily Herald via AP
Laura Stoecker/Daily Herald via AP

Secondo un recente articolo del New York Times, il mercato statunitense degli zaini da scuola o da lavoro rischia di restringersi, dopo essere cresciuto molto velocemente negli ultimi anni. Secondo il New York Times, molto è dipeso dal cambiamento di alcune abitudini avvenuto negli ultimi anni, come ad esempio il fatto che sempre meno studenti debbano portarsi dietro libri di carta, e che i consumatori cerchino spesso zaini flessibili e isolanti. Il New York Times ha quindi raccontato gli sforzi delle più importanti aziende del settore, per capire in che direzione andrà la produzione futura degli zaini.

Negli Stati Uniti il mercato degli zaini vale 2,7 miliardi dollari, l’equivalente di circa 2,4 miliardi di euro, e secondo Travel Goods Association, un’organizzazione per l’industria dei viaggi che si occupa anche di raccogliere dati di mercato, l’anno scorso sono stati venduti 174 milioni di zaini: il dato più alto di sempre, negli Stati Uniti. Euromonitor International, una compagnia privata che si occupa di ricerche di mercato, ritiene però che quest’anno il mercato delle vendite degli zaini crescerà solo del 3,9%, un dato basso rispetto al 9% di cinque anni fa.

Le previsioni di decrescita si basano soprattutto sull’andamento delle vendite del materiale scolastico più in generale, quello che in America è catalogato come “back to school sales”. La National Retail Federation, il più grande gruppo industriale di commercianti del mondo, ha diffuso mercoledì una nuova indagine in cui prevede che i consumatori statunitensi spenderanno circa 68 miliardi di dollari per gli acquisti da “rientro a scuola” – di cui gli zaini fanno parte – rispetto ai 75 miliardi dell’anno scorso. Ayako Homma, analista di Euromonitor, ha scritto in una mail al New York Times che a suo dire «il mercato degli zaini sta diventando saturo». In generale Eric Rothenhaus, capo del dipartimento della ricerca e del design JanSport – che negli Stati Uniti vende circa 8 milioni di zaini all’anno – ha spiegato che la sua azienda ha dovuto «dimenticare tutto quello che sapevamo rispetto a questo business», concentrandosi maggiormente sulle esigenze attuali dei clienti: quali oggetti portano, in che modo indossano lo zaino, come usano i vari scomparti.

JanSport, marchio di VF Corporation – che possiede anche marchi come Eastpack, Timberland e North Face e negli Stati Uniti controlla il 55% di vendite di zaini – sta quindi cercando nuove soluzioni per evitare che la situazione peggiori. Rothenhaus ha raccontato di come lui e la sua squadra abbiano studiato le abitudini di alpinisti, studenti e senzatetto – cioè i consumatori più assidui degli zaini – per capire cosa potrebbe invogliare i consumatori a comprare nuovi zaini JanSport.

Sono emerse alcune richieste comuni, come la necessità di scomparti impermeabili e aree a cui accedere facilmente per gli oggetti più preziosi. Gli escursionisti, ad esempio, hanno spiegato che tengono le cose più importanti – come cibo e segnali luminosi – in cima allo zaino, al sicuro da possibili danni causati dall’umidità. Anche i senzatetto hanno detto di utilizzare lo zaino per tenere le cose maggiormente di valore e di lasciare nei loro carrelli della spesa le cose “superflue”. Queste informazioni applicate all’utilizzatore medio – ad esempio, gli studenti e i loro smartphone – hanno fatto intuire a quelli di JanSport che i nuovi zaini dovranno badare molto all’organizzazione interna.

Già da alcuni anni nei nuovi zaini JanSport, infatti, c’è una piccola tasca superiore accessibile dall’esterno e grande abbastanza per contenere il portafogli o lo smartphone. JanSport inoltre, pensando agli studenti, ha creato Digital Burritos, una borsetta srotolabile, per tenere in ordine fili e caricatori. Proprio in funzione dell’utilizzo di smartphone e altri dispositivi elettronici l’azienda Gregory Mountain Products, specializzata in prodotti per la montagna, ha annunciato che venderà presto nuovi zaini con dei pannelli solari facilmente estraibili.

Altre aziende stanno invece producendo zaini rivolti a specifici gruppi di persone: la Tylt ha prodotto uno zaino che un alimentatore montato al proprio interno in grado di ricaricare fino a tre dispositivi in contemporanea. Esistono anche diversi modelli dotati di un airbag da azionare in caso di valanghe.

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