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  • Venerdì 21 agosto 2015

Per cosa litigano questa volta la Corea del Nord e la Corea del Sud

I colpi di artiglieria lungo il confine di ieri si devono a degli enormi amplificatori audio per diffondere messaggi di propaganda

Un soldato sudcoreano lungo un'area di confine tra Corea del Sud e Corea del Nord (JUNG YEON-JE/AFP/Getty Images)
Un soldato sudcoreano lungo un'area di confine tra Corea del Sud e Corea del Nord (JUNG YEON-JE/AFP/Getty Images)

I rapporti tra Corea del Nord e Corea del Sud sono tornati a essere più tesi del solito nelle ultime ore in seguito allo scambio di alcuni colpi di artiglieria lungo il confine dei due stati, formalmente in guerra dagli anni Cinquanta. Giovedì 20 agosto l’esercito nordcoreano ha colpito dal proprio confine il territorio sudcoreano, portando la Corea del Sud a rispondere all’attacco: stando alle informazioni raccolte finora dalle agenzie di stampa internazionali non ci sono stati morti o feriti, né particolari danni. Il dittatore nordcoreano Kim Jong-un ha ordinato ai soldati delle prime linee lungo il confine di mettersi in “assetto da semi-guerra”, minacciando di attaccare la Corea del Sud via terra se il suo governo non smetterà di usare enormi amplificatori audio per inviare messaggi contro il regime verso il territorio nordcoreano.

La causa delle tensioni delle ultime ore sono proprio gli altoparlanti, utilizzati già in passato da entrambe le parti per indirizzare messaggi di propaganda alla popolazione. Il 4 agosto scorso due soldati sudcoreani sono rimasti gravemente feriti a causa dell’esplosione di alcune mine antiuomo, che secondo la Corea del Sud sarebbero state collocate dall’esercito nordcoreano lungo il confine (la Corea del Nord invece ha negato tutto). Per rappresaglia, la settimana scorsa l’esercito sudcoreano ha puntato alcuni enormi altoparlanti verso il confine e ha iniziato a trasmettere messaggi di propaganda contro il regime di Kim Jong-un, una soluzione utilizzata ai tempi della Guerra Fredda e che stando ai calcoli del New York Times non veniva impiegata da circa 11 anni. In risposta, anche la Corea del Nord ha puntato alcuni altoparlanti verso il confine, iniziando a trasmettere messaggi contro il governo di Seul e minacciando di attaccare il territorio sudcoreano.

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Queste scaramucce sono diventate poi più concrete: la Corea del Nord ieri ha lanciato alcuni colpi di avvertimento, che non sembra abbiano causato danni né interessato direttamente gli altoparlanti della Corea del Sud. Il primo attacco è stato rilevato dall’esercito della Corea del Sud nella contea di Yeoncheon, a nord di Seul, intorno alle 15:52 di giovedì (le 8:52 in Italia). Una ventina di minuti dopo la Corea del Nord ha condotto un secondo attacco utilizzando colpi di artiglieria da 76,2 millimetri, secondo le informazioni raccolte dall’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap. In seguito ai due attacchi, la Corea del Sud ha risposto con il lancio di decine di colpi da 155 millimetri con l’obiettivo di colpire la base di lancio utilizzata dall’esercito nordcoreano per i suoi sistemi di artiglieria. Due paesi nella contea di Yeoncheon sono stati evacuati per precauzione, ma non ci sono state notizie di danni agli edifici.

Corea del Sud

Secondo Koh Yu-hwan, esperto sui rapporti militari coreani dell’Università Dongguk di Seul, il fatto che si sia trattato di colpi di avvertimento fa capire che per ora la Corea del Nord non ha intenzioni concrete di attaccare oltre confine. Sembra inoltre improbabile che nelle prossime ore ci possa essere un’escalation, anche perché in questi giorni sono in programma diverse esercitazioni congiunte tra esercito sudcoreano e degli Stati Uniti, i principali alleati della Corea del Sud. E anzi probabilmente il nervosismo della Corea del Nord si deve proprio alle esercitazioni militari: cose del genere accadono con diversa intensità praticamente ogni anno, come un gioco delle parti.

L’agenzia di stampa nordcoreana, controllata direttamente dal regime e nota per usare toni molto propagandistici, ha comunicato che “i comandanti sono stati assegnati e inviati nei settori più importanti del fronte per coordinare le azioni militari” in modo da essere preparati per “entrare in assetto da guerra ed essere pienamente pronti alla battaglia e al lancio di attacchi a sorpresa”, con l’obiettivo principale di distruggere gli amplificatori della Corea del Sud e compiere altre azioni di rappresaglia.

Anche se le provocazioni reciproche lungo il confine sono costanti, era da circa cinque anni che non si verificava uno scambio di colpi di artiglieria così consistente tra i due paesi. Nel 2010 la Corea del Nord condusse un breve attacco contro un’isola poco oltre il confine causando la morte di due soldati e di due civili sudcoreani; l’esercito della Corea del Sud rispose con una serie di attacchi contro alcune strutture militari nordcoreane. Lo scorso anno, invece, i rapporti divennero molto tesi in seguito al lancio da parte della Corea del Nord di alcuni colpi in mare a poche centinaia di metri di distanza da una imbarcazione della marina militare sudcoreana, che stava viaggiando in un tratto di mare conteso tra i due paesi. La nave militare rispose lanciando alcuni colpi, ma non ci furono danni né feriti.