• Mondo
  • Domenica 16 agosto 2015

I migranti che salgono in massa sui treni a Gevgelija, in Macedonia

Un fotografo di Associated Press ha raccontato cosa succede nella piccola città macedone dove centinaia di persone cercano di raggiungere la Serbia, e poi l'Ungheria

Gevgelija, Macedonia, 16 agosto 2015. (AP Photo/Boris Grdanoski)
Gevgelija, Macedonia, 16 agosto 2015. (AP Photo/Boris Grdanoski)

Gevgelija è una piccola città di 22 mila abitanti nel sud della Macedonia, al confine con la Grecia. Qui centinaia di migranti arrivati dal Medio Oriente cercano di salire sui treni che portano verso la Serbia, l’ultimo paese che li separa dai confini dell’Unione Europa. Molti di loro, prima di passare il confine della Macedonia, sono arrivati in Grecia sbarcando sulle isole dell’Egeo, dove oggi c’è una situazione umanitaria praticamente fuori controllo. Boris Grdanoski, un fotografo dell’Associated Press, ha visitato Gevgelija in questi giorni e ha fotografato centinaia di migranti mentre cercano di salire sui treni già pieni nella stazione della città.

I migranti hanno molti motivi per cercare di passare il più in fretta possibile. A quelli che entrano nel territorio della Macedonia, il governo macedone concede un visto di permanenza di tre giorni: i migranti hanno quindi 72 ore per cercare di uscire dal paese. Il treno è il metodo più economico per farlo, e anche il meno pericoloso. Cercare di raggiungere l’Europa nascosti nei camion è molto più costoso e spesso ha causato la morte per soffocamento dei migranti nascosti all’interno dei container. Dopo aver raggiunto la Serbia, i migranti solitamente cercano di raggiungere l’Ungheria, che proprio in questi giorni sta ultimando una lunga recinzione per proteggere i suoi confini meridionali. Per molti dei profughi di Gevgelija sono gli ultimi giorni per cercare di entrare in Europa, prima che l’Ungheria finisca di chiudere il suo confine.