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  • Martedì 11 agosto 2015

Un’altra notte di proteste e scontri a Ferguson

La polizia ha cercato di contenere una manifestazione di circa 200 persone, ci sono stati 12 arresti: poi sono arrivati dei miliziani armati che non si capisce cosa vogliano fare

L'arresto di un manifestante durante le proteste di lunedì notte. (AP Photo/Jeff Roberson)(AP Photo/Jeff Roberson)
L'arresto di un manifestante durante le proteste di lunedì notte. (AP Photo/Jeff Roberson)(AP Photo/Jeff Roberson)

A Ferguson, Missouri, c’è stata un’altra notte di proteste e scontri con la polizia, dopo che nella giornata di ieri un 18enne nero era rimasto ferito in una sparatoria con alcuni agenti di polizia in borghese ed è stato poi dichiarato lo stato di emergenza. Il padre di Tyrone Harris, il ragazzo ferito domenica notte, ha smentito la ricostruzione fatta dalla polizia, spiegando che suo figlio era disarmato al momento del suo ferimento. I nuovi scontri hanno spinto diversi gruppi di attivisti per i diritti civili a organizzare proteste e dimostrazioni; nella giornata di lunedì alcuni manifestanti hanno bloccato il traffico di un’autostrada provocando un intervento della polizia e circa 60 arresti. Le manifestazioni sono cominciate due giorni fa, nel giorno del primo anniversario della morte di ucciso dalla polizia lo scorso agosto.

Dopo la prima movimentata notte di proteste e le manifestazioni del pomeriggio, tra il 10 e l’11 agosto c’è stata una nuova manifestazione di circa 200 persone, che la polizia ha cercato di contenere schierando agenti in tenuta anti-sommossa. La manifestazione ha raggiunto una delle strade simbolo degli scontri dello scorso anno e alcuni manifestanti hanno cercato di bloccare una strada: lì la polizia ha arrestato dodici persone. Diversi giornalisti hanno scritto che sia la polizia che i manifestanti non hanno avuto un atteggiamento aggressivo durante la notte, ma che ci sono stati comunque alcuni scontri. Inizialmente la polizia ha deciso di lasciare spazio alla manifestazione, senza impedire alle persone di spostarsi e limitandosi a contenere le situazioni di pericolo per le persone e le cose. I manifestanti, dall’altra parte, sono stati per lo più pacifici: in alcune occasioni ci sono stati però lanci di sassi e bottiglie di plastica piene di ghiaccio contro gli agenti di polizia. Durante la notte c’è sempre stata un po’ di tensione tra manifestanti e agenti di polizia, i giornalisti del Guardian presenti a Ferguson hanno detto che “sarebbe un’esagerazione dire che la situazione è fuori controllo”: in alcuni casi la polizia ha usato spray urticante per disperdere i manifestanti e ci sono stati altri isolati arresti.

Dopo la mezzanotte diversi giornalisti hanno twittato foto di un gruppo di circa cinque uomini armati con fucili automatici e giubbotti anti proiettili arrivati tra i manifestanti. Secondo le prime ricostruzioni sarebbero degli “Oath Keepers”, membri di un gruppo di ex soldati organizzati in una sorta di milizia paramilitare. Oliver Laughland, giornalista del Guardian, ha scritto che gli uomini armati hanno detto ai manifestanti di essere dalla loro parte e che il loro dovere è disobbedire agli ordini che violano la costituzione degli Stati Uniti. Diversi manifestanti hanno chiesto agli uomini armati di allontanarsi dalla manifestazione, senza successo.

https://twitter.com/oliverlaughland/status/630982528971583488/photo/1

Come raccontava il St. Louis Post-Dispatch, già durante i riot del 2014 si erano visti alcuni affiliati alla milizia degli Oath Keepers a Ferguson: alcune persone avevano chiamato la polizia dopo aver visto uomini armati sui tetti di alcune case del quartiere. Gli Oath Keepers avevano detto di voler aiutare a mantenere l’ordine e Inizialmente la polizia gli aveva permesso di restare in città. Solo dopo alcuni giorni la polizia aveva ordinato ai miliziani di lasciare le postazioni sui tetti minacciandoli di arresto e la cosa si era conclusa lì.